Comitato Territoriale

Imola Faenza

Decreto Riaperture: continua la battaglia dei gestori delle piscine

In Emilia-Romagna continua la battaglia dei gestori delle piscine per arrivare a un quadro delle riaperture che consenta la sopravvivenza economica degli impianti natatori della regione, in gran parte pubblici e gestiti da associazioni e società sportive che garantiscono il benessere dei cittadini e il diritto alla pratica motoria a prezzi bassi.
Alla luce delle indicazioni contenute nel nuovo Decreto sulle riaperture rimangono dubbi sull’attività al coperto, per cui non ci sono indicazioni normative, e sui 10 metri quadrati di distanza fra gli utenti per le piscine all’aperto ipotizzati (mentre i protocolli attuali ne raccomandano 7).
Norme che rendono impossibile la sostenibilità economica di impianti di prossimità, a costi bassi, che garantiscono salute e danno lavoro, in un ambiente ostile al Covid-19 per l’alto livello di misure di igienizzazione da sempre messe in campo.

Uisp Emilia-Romagna ha coordinato un tavolo di lavoro sull’impiantistica natatoria raccogliendo la voce di 65 impianti, fra cui il complesso “Enrico Gualandi”, in rappresentanza del 60% degli impianti coperti in regione, per una battaglia di serietà a tutela di un settore che rischia di pagare gravissime conseguenze in termini economici e di posti di lavoro.

«Sono 147 le piscine di proprietà degli Enti locali in Emilia-Romagna; di queste 81 sono le piscine pubbliche coperte. La gestione imprenditoriale degli impianti natatori pubblici della regione è svolta per lo più da società sportive o soggetti no profit che, in gran parte, noi rappresentiamo. I contratti sottoscritti ci vincolano al ruolo di servizio pubblico ma ora, a causa del Covid-19, non possiamo svolgere la nostra attività e molte Amministrazioni comunali proprietarie degli impianti sono restie a rinegoziare un piano economico-finanziario che dovrebbe essere assicurato dall’Ente, non rientrando la pandemia nel rischio d’impresa, come definito dalle normative vigenti.
Dietro alle nostre società di gestione, società sportive e associazioni ci sono persone che hanno fatto di questa difficile missione il loro lavoro, si sono indebitati, hanno investito per migliorare la qualità del servizio. Stiamo parlando di 1.500 lavoratori fissi più un migliaio di stagionali estivi, e di oltre 5.000 istruttori e allenatori che collaborano per assicurare la continuità del servizio e sono cittadini, al pari di tutte quelle persone che godono delle attività sportive fruibili nei nostri impianti.
La gestione delle piscine pubbliche si basa storicamente su tariffe basse con un numero elevato di frequentatori, a fronte di costi fissi molto elevati ma soprattutto poco comprimibili e un’altrettanto elevata complessità gestionale, legata al mantenimento di scrupolosi protocolli sanitari. Questa situazione, impattando con i problemi e le chiusure derivanti dalla pandemia, ha portato l’intero comparto ad una crisi drammatica: sulla base dei dati raccolti possiamo stimare che la perdita per l’intero comparto delle piscine pubbliche coperte si aggiri nel 2020 su circa il 40% in meno del fatturato dell’anno precedente e che, negli ultimi 6 mesi di lockdown, da novembre 2020 ad aprile 2021, esploda al 90% in meno. Il disavanzo medio per ogni impianto in questi 14 mesi di pandemia è pari a centinaia di migliaia di euro. E per delle strutture non profit, al servizio della collettività, la situazione è del tutto insostenibile.
Non siamo avvezzi a lamentarci pubblicamente ma ora abbiamo bisogno del sostegno dei cittadini per difendere i nostri diritti, che coincidono con il loro benessere. In questi 14 mesi ci siamo rimboccati le maniche, abbiamo apportato significative modifiche per rendere i nostri impianti sicuri, abbiamo studiato i protocolli e interloquito con le istituzioni. Abbiamo usufruito degli esigui ristori (meno dell’1% per chi è stato fortunato) e abbiamo accumulato debito.
Noi chiediamo che la riapertura degli impianti sia definita da protocolli di buon senso che garantiscano sicurezza e sostenibilità economica
(è ingestibile economicamente aprire un impianto al 30% della sua capienza e con 10 metri quadrati di distanza fra ogni utente) e accompagnata da detrazioni fiscali, sgravi su utenze, blocco delle accise, imposte differite e da una norma che vincoli i Comuni a ridefinire con i gestori i piani economici finanziari con allungamento convenzione e ridefinizione dei costi.
Se non si verificassero le condizioni che abbiamo elencato, non avremo alternative e saremo costretti a restituire gli impianti ed esigere la restituzione degli investimenti fatti. Così, invece di discutere di riaperture e di progressivo ritorno alla normalità, nel nostro caso si discuterà di chiusure definitive e di impianti natatori pubblici destinati a diventare cattedrali nel deserto, luoghi non più sede del benessere delle persone ma cimiteri dell’incuria e dell’abbandono».

Olimpia Vignola
Sport Center Parma
Ortignola gestita da Deai srl Imola
Dogali Modena
Società Wesport SSD con le piscine comunali di Finale Emilia, San Felice sul Panaro, Bomporto, Corassori di Modena
Coopernuoto con le piscine comunali di Correggio, Novellara, Carpi, Mirandola, Parma
Asd Amici del nuoto
Piscina Vigili del Fuoco Modena
Pool 4.0 con le piscine comunali di Lugo, Parco Bacchelli di Ferrara e Gianni Gambi di Ravenna
Nuova Sportiva con le piscine di Cento, Cervia, Formigine, Sassuolo, San Pietro in Casale e Beethoven Ferrara
Ferrari
Ferretti Reggio Emilia
Around con le piscine comunali di Cesenatico, San Leo, Cesenatico, Forli, Bertinoro, Seven Sporting club di Savignano e Atlantica di Cesenatico
Sogese con le piscine Vandelli, Carmen Longo e Cavina di Bologna, il Palaventuri di Zola Predosa, le comunali di Sasso Marconi, Pianoro, Ozzano, Castel San Pietro, San Giovanni in Persiceto, la Paolo Gori di Pianoro e la Kennedy di San Lazzaro
Equipe Sportiva con la De Sanctis di Reggio Emilia, la Komodo di Rubiera, Campegnine, Boretto e Castelfranco Emilia
Egovillage di Collecchio
Piscina Azzurra di Scandiano
Aquatico di Reggio Emilia
Cooperativa Incontro con La Favorita di Montecavolo
AppenninoSport con Appennino Blu di Pavullo
Pergolesi Sport con Pergolesi Modena
Uisp Ferrara con Pastro Ferrara
Centro Nuoto Copparo con Comunale di Copparo
Body Art con le piscine comunali di Bagno di Romagna e Mercato Saraceno
ASD Doro Ferrara
Polisportiva di Riccione
Piscina comunale di Faenza
Piscina comunale di Cattolica
Aquae Sport Center Porto Fuori di Ravenna
Gerden Sporting Center di Rimini
Gelso Sport di Bellaria
Piscine Melegnano

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