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Lombardia

Sport e scuola: Vincenzo Manco su Radio 1 Rai

La trasmissione di Ilaria Sotis ha tracciato il quadro della situazione attuale e delle novità inserite ne "La buona scuola"

Martedì 10 novembre la trasmissione diRadio 1 Rai, La radio ne parla, condotta da Ilaria Sotis, ha proposto un approfondimento sullo sport a scuola: chi lo fa? in quali palestre? “La buona scuola” cosa dice in proposito? Tra gli ospiti in collegamento c’eraVincenzo Manco, presidente nazionale Uisp, a cui la giornalista ha posto questa prima domanda: perchè l’Uisp insiste sul rapporto tra il corpo e la società? ASCOLTA L'AUDIO

“Il corpo è il primo strumento che abbiamo a disposizione per permetterci buone relazioni - ha detto Manco - Il gioco, il movimento, l’approccio del nostro corpo all’attività motoria e il benessere psicomotorio sono la premessa per costruire buone relazioni e quindi benessere individuale e di comunità. Lo sport per tutti va svolto in ogni luogo, quindi sicuramente nelle agenzie formative come la scuola, ma anche in città, negli spazi urbani attrezzati e non, quelli riqualificati e quelli pensati apposta per la pratica sportiva. L’attività sportiva può essere un grande fattore sociale e di comunicazione tra le persone”.

“Rispetto al mondo scolastico ritroviamo la solita situazione a macchia di leopardo del nostro paese - ha proseguito il presidente nazionale Uisp - per cui abbiamo grandi aree difficili che registrano percentuali alte di dispersione scolastica incidendo anche sulla pratica motoria, e non solo nel sud del paese. “La buona scuola” è intervenuta sul tema dell’edilizia scolastica con la ristrutturazione delle palestre, però per quanto riguarda il monte ore e la disponibilità di impiantistica sportiva troviamo lacune tipiche di un paese che ha una grande carenza di cultura motoria”.

Per illustrare la situazione attuale e i contenuti de “La buona scuola” è intervenuto Giuseppe Pierro, della direzione generale per lo studente, l'integrazione, la partecipazione e la comunicazione del ministero dell’Istruzione: “Si tratta di una materia complessa, più definita nella scuola secondaria di primo e secondo grado e meno nella primaria. Nella secondaria esiste una disciplina dedicata e l’insegnante che ha la disponibilità di due ore settimanali. Per la primaria stiamo cerando di colmare le lacune, infatti, al momento non è prevista l’insegnante di educazione fisica, anche se tutti i maestri e le maestre hanno nozioni di educazione al movimento, però non ci sono ore obbligatorie. Lo sport è cultura e fa parte del processo di apprendimento dei ragazzi. Ne “La buona scuola”, l’educazione fisica e motoria è considerata uno dei pilastri del potenziamento dell’offerta formativa, verranno infatti assunti 6900 nuovi insegnanti educazione fisica”.

Giovanni Corsello, presidente dell’associazione italiana di pediatria, ha sottolineato l’importanza dell’attività motoria anche nella scuola dell’infanzia, come opportunità importante per la salute: “È una abitudine da acquisire nel contesto della scuola, anche della primaria, per sfavorire la sedentarietà. È importante che lo faccia la scuola perchè trasmette contenuti culturali e equiparare lo sport agli altri insegnamenti è un messaggio importante per i ragazzi”.

“Il nostro paese fa gravare il 75% dei costi complessivi dello sport sulle famiglie, e questo è un altro dei problemi - ha concluso Vincenzo Manco - Le associazioni sportive di base sopperiscono alla domanda di attività motoria e sport: questa apertura, in un quadro di assenza di cultura sportiva, rischia la precocizzazione dell’avviamento alla pratica sportiva, in base agli obiettivi di associazioni o federazioni che hanno nelle loro finalità la costruzione dei campioni e il raggiungimento del risultato. Atteggiamento che nelle fasce 13-19 anni è causa di un forte drop out”. 

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