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Lombardia

La Uisp per i diritti al femminile. Anche (e non solo) nello sport

Una serata andata in scena giovedì 28 aprile legata alla rassegna “Partigiane 1943-45”

 

“La Uisp non si occupa solo di sport in senso stretto, ma anche di diritti: siamo quindi convinti che sia anche giusto parlarne in ambiti meno tradizionali: magari legandosi alla memoria, per non dimenticare il passato”. Nella frase di Manuela Claysset, responsabile nazionale Uisp per le politiche di genere, è riassunto con efficacia il filo conduttore della partecipata serata andata in scena giovedì 28 aprile al circolo Maite di Bergamo, organizzata dal comitato bergamasco dell’Unione Italiana Sport per Tutti. L’evento, legato alla rassegna “Partigiane 1943-45”, ciclo di eventi in corso fino all’1 maggio nel cuore della Città alta bergamasca che vuole mettere in evidenza il ruolo delle donne durante la Resistenza, è stato contraddistinto dalla proiezione del video “Le ragazze del ’43 e la bicicletta”, realizzato lo scorso anno proprio dalla Uisp in collaborazione con Udi in occasione del settantesimo anniversario della Liberazione.

Un filmato emozionante, che grazie alle testimonianze dirette delle protagoniste dell’epoca ha messo in evidenza il ruolo della bicicletta come mezzo di comunicazione più popolare, indispensabile per allargare la propria libertà. “La bicicletta era ed è tuttora un simbolo di libertà: in certi Paesi le donne non possono ancora oggi utilizzarla, e il fatto che proprio in quelle parti del mondo nascano gruppi sportivi al femminile è qualcosa di straordinario – ha spiegato Claysset -. Da qui tutto l’impegno della nostra associazione per cercare di cambiare le cose, anche in Italia. In particolare il mondo sportivo è ancora molto maschilista: unire la bicicletta di allora e quella di oggi è un obiettivo fondamentale e per molti versi all’avanguardia, per riaffermare l’esigenza di parlare di diritti. Serve parlare di sport in tutte le sedi, anche quelle meno tradizionali: parlare di sport e movimenti in tutti gli ambiti, dal carcere al mondo dei diversamente abili, è fondamentale”.

Un’analisi, quella del ruolo odierno delle donne all’interno dello sport sul territorio nazionale, portata avanti con grande lucidità nel suo libro “Parità di genere nello sport: una corsa ad ostacoli. Le donne nello sport proletario e popolare” da un altro dirigente nazionale della Uisp, Luciano Senatori. I principali temi del volume di Senatori, che poche settimane fa era stato ospite del comitato di Bergamo per la presentazione della sua ultima fatica, sono stati illustrati da Claysset insieme al presidente della Uisp bergamasca, Milvo Ferrandi, presente alla serata in rappresentanza del comitato orobico insieme a Fabio Canavesi, detenuto in semilibertà che lavora alla Uisp e principale organizzatore della serata: “Nel suo libro Senatori precisa come furono più di un milione le donne impegnate nella Resistenza, circa il 20% del totale dei protagonisti della Liberazione, mentre la storiografia ufficiale prende come riferimento solo poche migliaia di partigiane – ha spiegato Ferrandi -. Partire da quel concetto di memoria che viene esplicitato dal filmato significa trasferire nella quotidianità di tutti i giorni un modo di essere che deve farci da stimolo ogni giorno”. Un filmato, quello realizzato dalla Uisp, apprezzato anche da Elisabetta Ruffini, direttrice dell’Isrec, l’Istituto bergamasco per la Storia della Resistenza e dell’età Contemporanea, gradita ospite della serata: “Grazie alle donne durante la Resistenza si è riuscita a radicare una rete importante. La staffetta è qualcosa di eccezionale, ma non è stato l’unico ruolo delle donne all’interno della Resistenza: esperienze incredibili, che hanno radicato la nostra vita di oggi”.

Fabio Spaterna

 

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