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Calcio, concluso il corso per arbitri all'interno del carcere di Brescia

Nella casa di reclusione di Verziano è andato in scena venerdì 25 novembre l'esame finale per i detenuti che hanno partecipato al corso di arbitri di calcio organizzato dal locale comitato Uisp: una proposta iniziata nei mesi scorsi, con la patecipazione di otto iscritti.

Dopo diverse lezioni teoriche, all'appuntamento finale si sono presentati in tre: il croato Safet, il tunisino Faouzi ed il marocchino Said, una eterogeneità di provenienza geografica chiara fotografia dell'attuale popolazione reclusa a Verziano.

I tre hanno superato brillantemente l'esame finale, ed ora non resta che vederli all'opera direttamente sul campo, proprio a Verziano, in occasione delle prossime gare del torneo di calcio a 7 organizzato sempre dalla Uisp all'interno della casa di reclusione.

"E' stata sicuramente una bellissima esperienza, molto diversa dalla prima edizione del corso andata in scena diversi anni fa, anche per la componente multietnica dei partecipanti, che ora dovranno dimostrare nel concreto la vera passione di direttori di gara, assumendosi pure la responsabilità di far rispettare il regolamento - commenta soddisfatto Luciano Ungaro, responsabile del Settore arbitrale della Struttura di Attività Calcio Uisp Brescia -. Un corso del genere è un'ulteriore dimostrazione di come lo sport possa aiutare a far capire l'importanza del risptto delle regole in tutti i contesti sociali".

Entusiasta anche Alberto Saldi, responsabile del Progetto carcere per la Uisp di Brescia, uno dei comitati più attivi nell'organizzazione di attività - non solo di natura sportiva - all'interno delle diverse case di reclusione della provincia: "L'esito del corso conferma l'importanza delle molteplici iniziative sportive organizzate in modo continuativo e con il coinvolgimento della società all'interno del carcere - spiega -. Non solo: una volta terminata la pena, oppure quando le condizioni permettono l'uscita dal carcere, la Uisp darà la possibilità a questi neo arbitri di proseguire la loro esperienza come giacchette nere, con un adeguato rimborso economico. Un esempio concreto, quindi, di "sportpertutti" Uisp, nessuno escluso".

 

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