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Lombardia

L'insegnamento della Giornata della memoria e dell'impegno

Anche attraverso l'impegno nello sport si può affermare legalità e giustizia. L'Uisp ha partecipato alle iniziative a Roma e Latina

L’Italia dice no alla mafia e alla criminalità organizzata. Una due giorni lunga e impegnativa quella del 21 e 22 marzo, tra Roma e Latina. L’Uisp ha partecipato in prima fila perchè anche attraverso l'impegno nello sport si possono affermare legalità e giustizia sociale. Molti cittadini e associazioni nell'ambito delle Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, giunte alla XIX edizione, promosse da Libera e Avviso Pubblico.


Venerdi 21 marzo Manuela Claysset, presidente del Consiglio nazionale Uisp, ha partecipato allo storico incontro tra il Papa e i familiari delle vittime di mafie, nella chiesa San Gregorio VII si Roma. “Il nostro impegno di sportivi contro le mafie non è un fatto formale, ma sostanziale e quotidiano – ha detto la Claysset – ogni giorno siamo impegnati contro il doping e contro il gioco d’azzardo e le macchine mangiasoldi, tanto per fare degli esempi. Un impegno costante che cerchiamo di trasmettere anche ai giovani che fanno sport e attività motoria insieme a noi”.

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Sabato 22 marzo, centomila persone da tutta Italia hanno partecipato al corteo che si è snodato nelle vie di Latina. Anche in questo caso le bandiere dell’Uisp si sono unite a quelle di Libera e delle altre associazioni. Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp, è salito sul palco della manifestazione, allestito in piazza del Popolo, per alternarsi alla lettura dei nomi delle vittime di mafia. "Ho trovato migliaia di ragazzi, qui c'è un'Italia intera che si è data appuntamento", ha detto il presidente di Libera don Ciotti, alla testa del corteo, ricordando le parole rivolte venerdì dal Papa ai mafiosi: "Piangete e convertitevi, in ginocchio vi chiedo di cambiare vita".


Nel pomeriggio sono stati organizzati, grazie alla collaborazione di molte associazioni, quindici momenti di approfondimento sul tema delle mafie. Tra i vari temi, uno sullo sport dal titolo: “Scuola-Sport: una partita ANCORA tutta da giocare”. Sono intervenuti, tra gli altri, Vincenzo Manco e Filippo Fossati, deputato Pd.
Alle manifestazioni di Latina hanno partecipato, tra gli altri, il presidente del Senato Pietro Grasso, il ministro della Giustizia Andrea Orlando, l'ex procuratore Giancarlo Caselli, la presidente della commissione antimafia Rosy Bindi, il vescovo di Latina monsignor Mariano. Don Luigi Ciotti ha chiesto che "la politica decreti per legge il 21 marzo come Giornata nazionale per le vittime di tutte le mafie: le sveglie delle nostre coscienze sono loro, che sono caduti per la legalità e per la giustizia”
"In Italia c'e' un grande bisogno di verita'. Il 70% dei familiari delle vittime non conosce la verita', non tutta. Non c'e' una strage in Italia di cui si conosca la verita. Sono preoccupato - ha aggiunto Don Ciotti - perche' si sente parlare solo di numeri, in questo Paese. Ma di fronte abbiamo la mafia e non si puo' non dotare magistrati e forze di polizia dei giusti strumenti per combatterla. Le risorse di uomini e mezzi sono fondamentali. E poi gli strumenti di legge: Forse servirebbero meno leggi e piu' legge. E' tanto che aspettiamo una legge, chiara, sulla corruzione, che e' reato da cui poi tutto si sviluppa. E poi ci auguriamo che venga approvata presto anche una nuova legge sui reati ambie