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Lombardia

Famiglie e associazionismo sportivo di fronte alla crisi

Sport ed economia: l'Uisp su Rai Sport 1 con esperienze dallo sport di base. La voce di famiglie e spocietà sportive. Guarda il video

Tra i consumi ai quali dover rinunciare in famiglia, seppure a malincuore, come si collocano i consumi sportivi?
Se ne è parlato giovedì 8 novembre su Rai Sport 1 nel corso di “Un pomeriggio da campioni”. E’ stata scelta l’Uisp per portare alcuni indicatori, considerazioni ed esperienze. Sono stati affrontati temi collegati alla crisi economica: le difficoltà delle famiglie, quelle delle associazioni sportive di base, la necessità di un cambiamento culturale. (GUARDA IL VIDEO)

Gianluca Di Girolami, presidente Uisp Roma, ha posto l’accento sulla necessità di modificare la cultura dello sport nel nostro Paese, da consumo accessorio ad elemento indispensabile per l’educazione, la socialità e la salute dei cittadini, a cominciare dai bambini e dagli adolescenti.

In studio anche un papà e una mamma, Costantino Genangeli e Monica Valenziano, che hanno bambini che frequentano le attività sportive dell’impianto Fulvio Bernardini di Roma, a Pietralata. Si tratta di uno dei più grandi della capitale, gestito da anni dall’Uisp capitolina in uno dei quartieri più popolari della capitale. Le testimonianze di questi genitori hanno messo a nudo le difficoltà alle quali sono sottoposte le famiglie, oltre a quelle economiche: c’è ad esempio il problema tempo, per accompagnare i bambini ai corsi in una città grande e piena di traffico come Roma. Le famiglie sono lasciate da sole ad affrontare il problema dell’attività motoria dei bambini.

“Un euro investito nello sport equivale a tre euro risparmiati in salute”, la conduttrice Monica Matano lancia questo dato. Negli Stati Uniti è stata lanciata nelle scuole la campagna Let’s move, ovvero ‘muoviamoci’! Il presidente Obama ha capito che incentivare l’attività motoria significa rafforzare l’assistenza sanitaria per tutti.


“A Roma registriamo non poche difficoltà, oltre a quelle economiche che colpiscono le famiglie. Pensiamo anche alle difficoltà delle piccole associazioni e società sportive ad essere al passo con le complicazioni burocratiche per proseguire nelle attività – ha proseguito Di Girolami – i dirigenti sono tutti volontari e il volontariato sportivo non è riconosciuto”.
C’è poi il tema della partecipazione: “L’associazionismo sportivo crea democrazia e socialità – ha detto Di Girolami – dove c’è più movimento c'è più consapevolezza e più libertà”. (I.M.)

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