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E' iniziato a Tunisi il Forum sociale mondiale: c'è anche l'Uisp

Fino al 28 marzo Tunisi accoglie le realtà sociali e le organizzazioni che lavorano per un mondo più giusto. Parla C. Balestri

Ancora occhi puntati su Tunisi per il World Social Forum: quattro giorni intensi, dal 24 al 28 marzo, in cui il meglio della società civile internazionale si incontra per discutere, pianificare, pensare al futuro. L’incontro di Tunisi, a pochi giorni dall’attentato terroristico al museo del Bardo, assume connotazioni epocali. Una vera e propria sfida alla capacità delle forze sociali che hanno radici popolari, di incidere sulla lotta al terrorismo e agli strapoteri economici.

L’Uisp partecipa al Social forum, in particolare con la presenza a Tunisi di Raffaella Chiodo Karpinski, del settore internazionale Uisp. Abbiamo chiesto a Carlo Balestri, responsabile politiche internazionali Uisp, di spiegare il senso della presenza Uisp a Tunisi e le aspettative per questa edizione. “La nostra è una presenza di lungo periodo, sono molti anni che partecipiamo come Uisp al Social forum mondiale - dice Balestri - Per noi è un’occasione di confronto importante e imprescindibile con le realtà associative che si riconoscono in quel mondo. Si tratta di un confronto che parte da un presupposto: lavorare per mettere un freno alle ingiustizie sociali nel mondo. È importante evidenziare che si tratta della seconda volta consecutiva a Tunisi per il Forum. In quella regione si sta creando un fenomeno da seguire con attenzione, nato proprio a causa di una forte ingiustizia sociale, una contrapposizione forte rispetto all’occidente, che può confluire in forme estreme come il terrorismo dell’Isis. Sappiamo che in quei paesi i fronti sono vari e complessi, quindi crediamo che sia importante stringere legami con le forze più innovative dei paesi arabi. A Tunisi ci sono belle esperienze nate dalla primavera araba, che qui ha tenuto ma è giovane e fragile e va accompagnata e aiutata. Ed è questo l’ulteriore senso della nostra presenza, stringere alleanze con il mondo arabo in generale e in particolare con le forze democratiche innovative presenti".

"L'Uisp, attraverso Peace Games e i progetti di cooperazione internazionale, si sta muovendo in queste aree, luoghi di conflitti che toccano le varie realtà del mondo musulmano - conclude Carlo Balestri - interveniamo in Libano, nei campi profughi palestinesi e ora anche con i siriani, in Palestina e Sahara occidentale. La Tunisia potrebbe essere un nuovo fronte di alleanza e cooperazione. Il nostro sogno nel cassetto è quello di aprire un fronte di collaborazione con i curdi, partendo dai profughi di Kobane”. 

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