L’appuntamento è sentito. Lo si legge sui volti dei quasi 600 atleti coinvolti. Detenuti - runner della casa circondariale di Bollate (MI). ViviCittà è un’occasione unica, lo si capisce dalla voglia di partecipazione e dalla collaborazione tra i detenuti atleti, i responsabili UISP e gli agenti di Polizia Penitenziaria. Si corre in un carcere, ma lo spirito è di festa e l’agonismo non manca. E’ un fiume verde di magliette targate UISP quello che passa per il circuito preparato ad hoc e non manca di farsi sentire il tifo dai bracci limitrofi.
L’evento si conclude con le premiazioni e un rinfresco per tutti i partecipanti, il clima di festa continua anche dopo la gara nel grande campo da calcio. Un’iniziativa durata un paio di ore nel suo completo, ma che, come ogni anno, rimarrà nei discorsi e nelle chiacchiere dei partecipanti per lungo tempo.
Vivicittà è una corsa podistica per la sostenibilità, i diritti e l’ambiente di km 12 per la competitiva e di una distanza variabile tra 2 e 4 km per la non competitiva. Quest’anno si correrà in 48 città italiane e 12 all’estero ed anche in 27 istituti penitenziari maschili e femminili di molte città del Paese. La classifica finale sarà unica grazie alla compensazione dei percorsi, sulla classica distanza dei km 12.
“Sono 27 anni che con la UISP facciamo sport nelle carceri – spiega Michele Manno, Presidente del Comitato territoriale di Milano della UISP – gli istituti penitenziari coinvolti nell’iniziativa sono 27 sparsi in tutta Italia, ma il nostro lavoro non si ferma certo all’iniziativa di Vivicittà, siamo attivi tutto l’anno per quanto ci è possibile. Questo perché, specialmente negli istituti penitenziari, serve ricordarsi che lo sport è un diritto di tutti, nessuno escluso.”
“L’attività sportiva negli istituti penitenziari è un momento di sfogo e distensione per chi vi partecipa – spiega Antonio Iannetta, dirigente UISP –. Specialmente negli istituti minorili, lo sport può essere un’ottima occasione per acquisire una prima alfabetizzazione motoria, oltre ad essere un percorso di crescita e di riscatto sociale.”
Soddisfatta Renata Ferraroni, da anni in prima fila nell'organizzazione della manifestazione: "Per la riuscita di questa splendida iniziativa ringrazio i miei collaboratori, Gaetano, Maria, Federico, Erika, Edoardo, i detenuti della MOF, tutto il personale di Polizia Penitenziaria. Inoltre un ringraziamento particolare all'Ispettore addetto alla sicurezza".
Fonte: Claudio Bonato (Uisp Milano)