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Lombardia

Sport in carcere, a Milano il seminario europeo

Oggi, nelle carceri italiane, a praticare sport è meno di un detenuto su tre. Una percentuale che l'UISP, da circa 40 anni impegnata nella promozione dell'attività sportiva negli Istituti di pena di tutta Italia, punta ad alzare sensibilmente. I diversi progetti oltre le mura sono ormai parte integrante del Dna della nostra associazione, ora tra i promotori del progetto europeo “Prisoner's Active Citizenship”, parte del programma “Erasmus+ KA2” avviato nel 2018 e in corso fino a novembre 2020. Un'iniziativa che, oltre all'Italia (con UISP) vede al lavoro altre quattro nazioni europee (Belgio, Olanda, Croazia e Regno Unito), con le diverse realtà protagoniste del progetto che si sono date appuntamento a Milano, presso il Palazzo della Regione, per un seminario particolarmente partecipato che aveva come obiettivo quello di offrire ulteriori strumenti ai diversi territorio coinvolti per portare avanti le proprie attività nel modo più efficace possibile. In platea decine di tecnici, dirigenti ed educatori che tutti i giorni usano lo sport come strumento di inclusione sociale per le persone detenute.

Ad aprire la giornata – che ha avuto il patrocinio di Regione Lombardia - i saluti dell'Assessore regionale Sport e Giovani, Martina Cambiaghi, che ha evidenziato l'importanza dell'UISP sul territorio lombardo, e di Claudio Pedrazzini di CONI Lombardia. Preziosi i contributi di Gabriella Stramaccioni, Garante dei diritti dei detenuti del Comune di Roma, che ha evidenziato come il linguaggio universale dello sport sia utilissimo per coinvolgere i detenuti, soprattutto quelli più giovani; di Claudio Villa, Presidente Associazione ASOM, che ha raccontato l'esperienza di corsi di formazione con cavalli destinati ai detenuti in atto dal 2007 nel carcere milanese di Bollate; e di Ilaria Nobili, responsabile UISP Roma attività in carcere, che ha raccontato la bella storia di Vivicittà, la manifestazione UISP organizzata ogni anno oltre che in tante città italiane anche dentro le mura di numerose case di reclusione. Spazio poi alla presentazione delle attività di partecipazione attiva in Europa, moderata da Camilla De Concini e Daniela Conti e a cura di Gino Campearts, De Rode Antraciet (Belgio), Branka Peruraka, Udruga Za Kreativni Sociajlni Rad (Croazia), Ed Santman, Changes & Changes (Olanda), Katy Oglethorpe, Prisoner's Education Trust (Regno Unito).

A coordinare il seminario Stefano Pucci, Presidente UISP Lombardia e responsabile nazionale politiche UISP per la salute e l'inclusione: “L'attività UISP nelle carceri lombarde coinvolge 2.500 detenuti, oltre a 3.700 cittadini che compartecipano a vario titolo alle diverse proposte. C'è ancora tanto da fare, ma grazie alla proficua collaborazione con le istituzioni oggi siamo in grado di mettere in campo una vasta gamma di iniziative che permettono ai detenuti di restare a contatto con la comunità, praticando una reale cittadinanza attiva”.

“L'esperienza dell'UISP in carcere affonda le radici negli anni Settanta, quando sfidare i pregiudizi era tutt'altro che semplice – il commento finale di Vincenzo Manco, Presidente Nazionale UISP -. Chi è detenuto necessita di ritrovare la consapevolezza della realtà e di sé stesso, e in questo senso lo sport costituisce un'occasione privilegiata di cittadinanza attiva. Negli anni l'UISP ha confermato di essere un interlocutore credibile per le istituzioni: in questo contesto il progetto PAC rappresenta un tassello avanzato, un salto di qualità perchè fa emergere il ruolo dell'UISP e degli altri enti in gioco nel costruire condizioni di vita migliori in uno spazio ristretto. Costruiamo non solo momenti di socialità, ma anche di grande partecipazione dove si realizza un “ponte” ideale tra dentro e fuori, ribadendo alle persone detenute di essere parte della comunità”.

CLICCA QUI per l'intervista a Martina Cambiaghi

CLICCA QUI per le interviste a Vincenzo Manco e Stefano Pucci

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Fabio Spaterna

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