Si può tornare bambini anche dietro le sbarre. È successo ai detenuti del carcere
varesino dei Miogni, che giovedì 1 settembre sono stati premiati per la partecipazione
ai tornei estivi di calcio a cinque e ping pong organizzati all'interno della casa
circondariale dal comitato provinciale della Uisp - Unione Italiana Sport Per tutti. A
premiarli, tre campioni della squadra di calcio locale, il Varese 1910, rivelazione
della serie B: il Capitano Alessandro Camisa e i giocatori Christian Terlizzi e Giuseppe
Figliomeni, accompagnati anche dal team manager del club, Silvio Pappini, e
dall'addetto stampa Michele Marocco. I detenuti, emozionatissimi, hanno ricevuto
medaglie, magliette ricordo, e delle coppe per il capocannoniere, il miglior portiere e il
miglior giocatore del torneo.
Quella di giovedì è stata la prima collaborazione tra Varese Calcio e Uisp in favore dei
detenuti dei Miogni, ma non sarà l'ultima: l'affetto dimostrato dai carcerati nei
confronti dei giocatori, sommersi di domande, auguri per il campionato appena iniziato
e richieste di autografi, ha convinto la squadra a mantenere il proprio appoggio per
iniziative simili. In via di definizione ci sono già due tornei di calcio a cinque, mentre i
detenuti hanno promesso uno striscione dedicato alla squadra, che verrà esposto in una
delle prossime partite allo stadio cittadino, il Franco Ossola. Non solo: il team manager,
Silvio Pappini, ha chiesto ad Harry Bursich, presidente provinciale Uisp, e ad
Alessandra Pessina, responsabile del Progetto Carcere dell'associazione, di
raccogliere le eventuali richieste dei detenuti di scarpe sportive, palloni o magliette: «il
nostro aiuto l'avete meritato», ha detto il team manager. Palpabile anche l'entusiasmo
dei giocatori nell'aderire all'iniziativa: «non abbiamo sicuramente fatto fatica a trovare
chi volesse fare questa esperienza», ha rivelato Michele Marocco. In particolare Christian
Terlizzi, che abita a pochi passi dalla casa circondariale e ha finalmente conosciuto di
persona i detenuti che spesso vede dal suo balcone passeggiare nel cortile.
«L'offerta formativa dev'essere mantenuta anche in estate, per ridurre le tensioni
che si possono sviluppare in carcere, aumentando anche la qualità della vita dei
detenuti, costretti in una struttura creata nel 1885 e non ancora rinnovata - ha detto il
direttore della casa circondariale di Varese, Gianfranco Mongelli - e quest'anno, con il
torneo di calcio, abbiamo anche l'onore della collaborazione del Varese Calcio, un
importante legame con il territorio». Un legame che serve, secondo Alessandra Pessina,
«ad abbattere il muro di paura che spesso si crea attorno al carcere e attorno ai
detenuti. Ma che oggi, grazie ai ragazzi del Varese Calcio, per un attimo è scomparso».
Chiara Frangi
Ufficio Stampa Uisp Varese