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Ciclismo, facciamo chiarezza sulla nuova Convenzione e sulla Bike Card

Come ampiamente diffuso sui mezzi di comunicazione, condita da innumerevoli imprecisioni e generalizzazioni, è entrata in vigore la nuova Convenzione tra Federciclismo, UISP e Acsi.

Questo il testo pubblicato sul sito della Federciclismo e della Uisp Nazionale:

Successivamente al comunicato apparso sul sito FCI in data 21 Novembre 2017, relativo alla Convenzione FCI/EPS, e conseguentemente all’ulteriore analisi della reale situazione del ciclismo amatoriale attuale, anche con riferimento al rispetto dei principi della convenzione stessa, i rappresentanti della FCI e degli EPS ACSI e UISP concordemente hanno ritenuto di procedere a breve termine (con decorrenza 1° gennaio 2018 e per la durata di anni tre) alla sottoscrizione di una nuova convenzione che prevede la reciprocità di partecipazione alle manifestazioni ai propri tesserati, oltre ad altri contenuti innovativi.

Per quanto riguarda gli atleti tesserati con gli altri EPS, la FCI , ACSI e UISP offrono a tutti la medesima opportunità di sottoscrivere una convenzione e di offrire la reciprocità ai rispettivi associati alle seguenti condizioni:
- Acquisto da parte di ogni singolo atleta, tramite il proprio Ente, di una Bike Card del costo di Euro 25,00 che garantirà agli atleti tesserati la possibilità di partecipare a tutti gli eventi organizzati.
- Apertura delle loro manifestazioni ai tesserati FCI, ACSI, UISP.

La Bike Card non fornirà alcun servizio assicurativo e dovrà essere obbligatoriamente presentata alle manifestazioni con la tessera del relativo EPS; le garanzie assicurative per gli infortuni e la responsabilità civile resteranno a carico dell’Ente che ha tesserato l’atleta soggetto o responsabile del sinistro.
Gli atleti sprovvisti della Bike Card non saranno ammessi agli eventi organizzati da FCI, ACSI e UISP.
L’attività UCI – per effetto della convenzione sottoscritta con FCI – verrà garantita solo ai tesserati ACSI e UISP – se
qualificati.

Rimane fermo l’intendimento di creare un database unico dei tesserati e di uniformare gli Organi di Giustizia e le relative sanzioni. Le modalità di attivazione e di acquisto della Bike Card verranno rese note a breve.

 

“Siamo molto soddisfatti di questo accordo in quanto si riconosce il valore e l’impegno delle società sportive del ciclismo Uisp – dice Davide Ceccaroni, responsabile nazionale della Struttura di attività Uisp Ciclismo – si sancisce che i più accreditati organizzatori di attività su due ruote nel nostro Paese, insieme alla Federciclismo, sono Uisp e Acsi. Un attestato di affidabilità organizzativa e di attenzione ai temi della sicurezza che l’Uisp ha ottenuto grazie all’impegno dei dirigenti, dei volontari e dei praticanti delle società sportive ciclistiche presenti su tutto il territorio nazionale. A loro va il nostro sincero ringraziamento”.

A fronte delle notizie, molte delle quali errate, che si sono rincorse con la definizione di «tassa sul sudore», teniamo a precisare che gli atleti FCI, UISP ed Acsi non dovranno pagare nulla in seguito all’introduzione della «Bike Card».

A questo scopo ecco la nota di precisazione pubblicata sul sito della Federciclismo:

In questi giorni alcuni “soloni” sui Social hanno scritto di tutto e di più in merito all’accordo FCI, Acsi e UISP, accusando la Federazione di volere ripianare i propri debiti a spese degli amatori.

Oggi è stato pubblicato su un giornale un articolo pieno di errori, di superficialità e di omissioni. L’autore dimostra di non conoscere il mondo amatoriale e di capirne poco di ciclismo. Gli atleti tesserati in Italia con la Federazione e gli Enti sono circa 200.000, di questi circa 140.000 (70%), essendo tesserati FCI/ACSI/UISP, non dovranno versare nulla.

Partiamo dai conti. Il “neo” Consiglio Federale ha spulciato i bilanci degli ultimi quindici anni ed ha effettuato un lavoro di rivisitazione delle poste contabili, eliminando molti residui attivi che venivano riportati da anni, definendo questi importi inesigibili. In pratica, parliamo di importi che le società o gli atleti dovevano versare alla Federazione a vario titolo. In secondo luogo la società di certificazione del bilancio ha deciso per una nuova riclassificazione del bilancio 2016 eliminando quale posta attiva il magazzino (la merce esiste e parliamo di circa mezzo milione di euro), inoltre è stato inserito a bilancio per la prima volta una posta passiva, il residuo ferie dei dipendenti: parliamo di oltre € 90.000.

Quest’anno, lo si può leggere sul sito Federale, in occasione dell’ultimo Consiglio è stato approvato un piano pluriennale di rientro che non contempla alcuna voce attiva derivante dalla cessione delle Bike Card. Il bilancio 2017 si prospetta in utile, in linea con le attese del piano, e gli interventi promossi per il 2018 lasciano tranquilli sul raggiungimento degli obiettivi programmati.

Gli introiti derivanti dalla cessione delle Bike Card saranno interamente reinvestiti per la creazione di una serie di servizi a disposizione del mondo amatoriale:

- Gestione unica della giustizia sportiva;

- Creazione e gestione di un database dell’elenco degli atleti autorizzati allo svolgimento delle manifestazioni che sarà messo a disposizione degli enti e degli organizzatori per semplificare il lavoro di segreteria in occasione dello svolgimento delle manifestazioni;

- Creazione e gestione di un elenco degli atleti inibiti a partecipare alle manifestazioni perché non etici;

- Creazione e gestione dell’elenco degli atleti ex agonisti .

Eventuali residui saranno poi reinvestiti sul settore giovanile agonistico e non saranno quindi utilizzati per ripianare alcunché.

La FCI ha due obiettivi primari nei confronti del mondo amatoriale: la SALUTE e la SICUREZZA dei tesserati.

In questi ultimi anni abbiamo chiesto agli E.P.S., Enti di Promozione Sportiva, di impegnarsi a divulgare alle loro strutture territoriali l’importanza del rispetto delle “regole del gioco”, regole dettate dalle norme emanate dallo Stato e dalle Regioni.

Troppo spesso si sente dire, “mi affilio o mi tessero ad un Ente perché la Federazione ha troppe regole”. La Federazione si limita ad applicare le norme previste dal legislatore, purtroppo alcuni Enti non sono stati così attenti, oppure non sono riusciti a trasmettere questi importanti e fondamentali valori alle loro periferie.

Per questo motivo, per tutelare gli Atleti, abbiamo deciso un intervento “forte”. Il mondo amatoriale vede, oltre alla Federazione, tanti Enti che affiliano società e atleti. Forse alcuni di questi Enti si sono distratti e hanno dimenticato la loro missione, infatti la loro attività principale è diventata quella di fare tesserati praticando una serie di sconti sul costo del tesseramento e delle affiliazioni, peggiorando le coperture assicurative (ad esempio aumentando le franchigie) e hanno affiliato alcune società che organizzano manifestazioni che non rispettano nemmeno le più elementari regole previste dal Codice della Strada, con il solo obiettivo di fare “cassa”.

Nel corso del 2017 la Federazione in più occasioni è dovuta intervenire con gli alcuni Enti, potendo disporre solo dell’arma della “moral suasion” per segnalare la presenza alle loro manifestazioni di atleti non etici e del mancato rispetto delle norme più elementari di sicurezza (scorte ecc…)

Se gli Enti esclusi dall’accordo dimostreranno nel corso del 2018 di applicare le regole previste per lo svolgimento delle manifestazioni e nei confronti degli atleti non etici, se si impegneranno per la tutela della SALUTE e della SICUREZZA dei loro tesserati, mettendo lo SPORT al primo posto, sicuramente potranno ridiscutere nel 2019 un accordo dai nuovi contenuti.

 

 

 

 

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