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Assemblea nazionale Uisp a Rimini, dal 9 all'11 settembre

“Tutti nello sport”: dal 9 all’11 settembre, a Rimini, l’Uisp chiamerà a raccolta circa 250 dirigenti territoriali, regionali e nazionali per l’Assemblea nazionale dell’associazione che si tiene a metà strada del quadriennio in corso, a due anni dallo scorso Congresso nazionale di Pieve Emanuele (Milano) del 2009 e in vista del prossimo, previsto nel 2013.
L’Uisp lancia la sua Assemblea nazionale per farne un incontro di riflessione sullo sport, sul futuro e sullo sviluppo e non soltanto un appuntamento interno. L’Assemblea si svolgerà negli spazi della Fiera, nell’ambito di "Sport Days-Conoscere, praticare, investire nello sport”, evento promosso da Coni servizi.

Filippo Fossati, Presidente Nazionale Uisp: “Abbiamo scelto di accettare l’invito del Coni e prenderemo parte a questa fiera nazionale dello sport, unica nel suo genere. A Sport Days di Rimini porteremo le nostre idee di sport, le proposte per la riforma del sistema e presenteremo un percorso fatto di buone pratiche, attività e ricerche. Chiameremo il Coni e il mondo sportivo al confronto per lo sviluppo dello sport italiano. Intorno alla sfida dello sviluppo e del diritto alla pratica sportiva coinvolgeremo rappresentanti delle istituzioni territoriali, nazionali ed europee. L’Uisp vede nelle Regioni il baricentro per la riforma, per un nuovo modello di sport, in grado di incrociare i bisogni sociali di tutti con le possibilità reali di pratica sportiva per ognuno, secondo le proprie possibilità”.

Quali saranno i punti sui quali si incentrerà il dibattito dell’Assemblea nazionale Uisp?
“Sostanzialmente due –risponde Vincenzo Manco, vicepresidente nazionale Uisp - Il primo è come coinvolgere di più le nostre società sportive nei percorsi associativi, sviluppando le nostre competenze acquisite e indirizzando i meccanismi di democrazia verso il basso. L’altro è come creare le condizioni affinchè il nostro gruppo dirigente diffuso possa essere messo nelle condizioni migliori per affrontare la sfida del cambiamento. Penso all’importanza della formazione per permetterci di affrontare, nel modo più sereno possibile, la riforma del nostro modello organizzativo. Con la capacità di intercettare e accogliere le spinte culturali in atto”.

L’Assemblea nazionale dell’Uisp si aprirà a Rimini Fiera venerdi 9 settembre alle ore 15, con la relazione di Filippo Fossati, Presidente Nazionale Uisp e si chiuderà alle 13 di domenica 11 settembre con le conclusioni di Vincenzo Manco, vicepresidente nazionale Uisp. Nella giornata di sabato 10 settembre si svolgeranno workshop e incontri pubblici su vari temi.

Fossati: “A Rimini porteremo la nostra idea di sport. Il nostro obiettivo? Lo sport diritto di cittadinanza”

Intervista integrale a Filippo Fossati, Presidente nazionale Uisp, sull’Assemblea nazionale Uisp (Rimini 9-11 settembre): “Abbiamo scelto di accettare l’invito del Coni e prenderemo parte all’unica fiera nazionale dello sport e delle sue attività, che partirà proprio quest’anno. Abbiamo deciso di farlo con uno spazio e uno stand dove presenteremo le nostre attività e i nostri temi per tre giorni. Lo faremo anche tenendo a Rimini la nostra Assemblea nazionale, un appuntamento al quale teniamo molto e che sarà molto utile per verificare il percorso fatto in questi due anni e la direzione dei prossimi due, in vista del Congresso nazionale del 2013. Essere in “Sport Days” in quei giorni significa per l’Uisp confrontarsi e chiamare rappresentanti delle istituzioni, dello sport e della politica a misurarsi con noi sui temi della riforma. Ci presenteremo per quello che siamo: un’associazione nazionale che costruisce la sua narrazione sui valori dello sport sociale e per tutti, diversa da chi si colloca nel perimetro del campionismo sportivo e dell’ossessione dei risultati assoluti. Se quella di Rimini è una finestra sullo sport italiano non poteva di certo mancare l’Uisp che, dello sport, rappresenta un patrimonio unico, originale e insostituibile”.

“A Rimini porteremo le nostre idee di sport, le proposte per la riforma del sistema e presenteremo un percorso fatto di buone pratiche, attività e riflessioni. Chiameremo il Coni e il mondo sportivo al confronto per lo sviluppo dello Sport italiano. Intorno alla sfida dello sviluppo e del diritto alla pratica sportiva coinvolgeremo rappresentanti delle istituzioni territoriali, nazionali ed europee. L’Uisp vede nelle Regioni il baricentro per la riforma, per un nuovo modello di sport, in grado di incrociare i bisogni sociali di tutti con le possibilità reali di pratica sportiva per ognuno, secondo le proprie possibilità”.
“Abbiamo un obiettivo concreto: lo sport diritto di cittadinanza, fare dello sport un sistema che rappresenti traguardi di civiltà e di miglioramento della qualità della vita delle persone. Per raccogliere e rilanciare queste sfide è necessario che anche la nostra associazione si attrezzi al meglio – conclude Fossati – le attività sono la pietra angolare del nostro essere associazione, non dobbiamo smettere di farne un terreno di innovazione, sperimentazione e ricerca. Le domande di sport sono in continua evoluzione e l’Uisp deve sapere essere sempre all’altezza. L'innovazione delle attività deve andare di pari passo con quella del nostro modello organizzativo”.

Manco: "Un momento di confronto con il paese"

Intervista integrale a Vincenzo Manco, Presidente nazionale Uisp, sull’Assemblea nazionale Uisp (Rimini 9-11 settembre “La nostra Assemblea nazionale rappresenta un ulteriore momento di confronto che l’Uisp offre al paese sul terreno della cultura sportiva, della sua evoluzione in chiave europea e del suo sviluppo in quanto diritto di cittadinanza”, spiega Vincenzo Manco, vicepresidente nazionale Uisp.

Un duplice obiettivo quindi, riflettere sul futuro dell’Uisp e sulle trasformazioni sociali che attraversano il paese?
“Questi due orizzonti non rappresentano soltanto il nostro contributo nel rapporto con le istituzioni, con la politica, con la società civile e il terzo settore, ma anzi devono interrogare nel profondo anche la nostra identità, ovvero le nostre attività. Le nostre strutture di attività, siano esse Leghe, Aree o Coordinamenti si trovano di fronte ad un fenomeno legato alle nuove pratiche che stanno emergendo, all’interpretazione delle stesse discipline che sta aprendo riflessioni in tutto il mondo sportivo in generale”.

Puoi fare un esempio?
“Proviamo a pensare a tutto il comparto relativo alla prevenzione della salute che vede le Regioni, proprio in questa fase, indirizzare le proprie risorse verso progetti che rispondano al sempre più ampio coinvolgimento della popolazione nella pratica motoria e sportiva. I Piani sulla prevenzione regionali chiedono alle società sportive di far giocare tutti e non solo coloro che hanno già acquisito il gesto tecnico o quello atletico”.

E poi?
“Pensiamo a tutte quelle attività e ai praticanti che abbiamo definito Indysciplinati. Penso al parkour o alla glisse per intenderci, che meritano una più approfondita riflessione interna. Vogliamo capire se non sia arrivato il momento di considerare una qualche forma embrionale di organizzazione e di strutturazione per favorire la partecipazione democratica per la promozione di attività e di eventi specifici. Negli ultimi due anni, in particolare, abbiamo lavorato per rimettere al centro le nostre attività. Siamo un’associazione sportiva e proprio per questo abbiamo bisogno di rendere le nostre strutture sempre più capaci di innovarsi e di sperimentarsi, per tenere alto il nostro appeal culturale nei confronti della società”.

Quali saranno i punti sui quali si incentrerà il dibattito dell’Assemblea nazionale Uisp?
“Sostanzialmente due – conclude Manco - Il primo è come coinvolgere di più le nostre società sportive nei percorsi associativi, sviluppando le nostre competenze acquisite e indirizzando i meccanismi di democrazia verso il basso. L’altro è come creare le condizioni affinchè il nostro gruppo dirigente diffuso possa essere messo nelle condizioni migliori per affrontare la sfida del cambiamento. Penso all’importanza della formazione per permetterci di affrontare, nel modo più sereno possibile, la riforma del nostro modello organizzativo. Con la capacità di intercettare e accogliere le spinte culturali in atto”.
(I.M.)

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