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Milano

Attentato di Brindisi: lutto e rabbia Uisp, adesione ai presìdi

Un'attentato non casuale, organizzato per uccidere. Sono queste le primissime considerazioni degli inquirenti. Un ordigno è esploso stamani alle 7.45 a Brindisi davanti all'Istituto professionale"Francesca Laura Morvillo Falcone", in via Galanti, non lontano dal Tribunale. L'esplosione ha ucciso una studentessa di 16 anni, Melissa Bassi. Un'altra, Veronica Capodieci, coetanea della vittima, è ricoverata in ospedale in gravi condizioni. Le due studentesse erano appena scese da un pullman in arrivo da Mesagne. Sette i feriti.

"L'Uisp è scossa dall'attentato e si stringe intorno ai familiari della vittima e delle altre studentesse ferite - dice Filippo Fossati, presidente nazionale Uisp - la ferita che si è aperta nel Paese è profonda ma è importante che le organizzazioni sociali e i cittadini non pieghino la testa e contribuiscano a reagire, ognuno per ciò che può fare, contro la mafia, la violenza, l'illegalità. L'Uisp parteciperà a Brindisi e in tutta Italia alle manifestazioni che verranno promosse dalle forze sociali e democratiche per riaffermare i valori di convivenza civile e democrazia nel nostro Paese".

La carovana antimafia, alla quale ha aderito anche l'Uisp, resterà ferma di fronte alla scuola che ha subito l'attentato a Brindisi fino a quando, alle 18 del pomeriggio, prenderà il via un corteo contro le mafie che attraverserà il centro fino a piazza Vittorio. 

"La prima impressione è che si tratti di un attentato mafioso - dice Vincenzo Liaci, presidente Uisp Puglia - In questo territorio, negli ultimi tempi, registriamo un'escalation mafiosa. Molti particolari di questo attentato concorrono ad indicare questa pista. L'Uisp sarà presente in piazza alle 18, le nostre iniziative sportive sono state sospese in tutto il brindisino in segno di lutto e nelle manifestazioni pugliesi verrà osservato un minuto di silenzio e ci saranno momenti di riflessione per ricordare la povera ragazza vittima dell'attentato".

"Guarda la legalità in faccia": l'Istituto Morvillo di Brindisi si era distinto nella campagna per la legalità lanciata dalle associazioni antimafia e da Libera. 
«Addio piccolo angelo», «Scusa per non averti protetta» sono alcuni dei messaggi pubblicati dagli amici di Melissa Bassi, la ragazza di 16 anni di Mesagne morta nell'attentato di questa mattina alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi. Le fotografie del suo profilo Facebook sono state subito condivise in Rete per ricordare la giovane vittima.

Pubblichiamo il commento di Livia Torre, presidente Uisp Brindisi:

"ORRORE, DOLORE, SGOMENTO, sentimenti che si susseguono a poche ore dal momento della tragedia. Perché gli adolescenti, così giovani, così "poco attenti", in questa delicata fase della loro esistenza, alle dinamiche che muovono la società, così presi dai loro progetti di vita quotidiana.
Perché la scuola luogo di cultura e di crescita personale; strumento indispensabile per formare gli uomini e le donne del domani, spesso temuto da quanti sanno che la cultura è il più grande strumento di emancipazione.
Perché Brindisi, paese difficile su tanti fronti, interessato dagli avvenimenti delle lotte fra i clan della criminalità organizzata, ma lontano da avvenimenti sconvolgenti di tale portata.
Tanti sono i perché in queste ore in cui lo scenario della strage è ancora così aleatorio e così poco definito da poter individuare i colpevoli.
Ma questi perché devono trovare una risposta che possa dare una logica a tanto dolore, che possa dare un volto al "nemico" che abbiamo di fronte, che possa darci il coraggio di affrontare la paura che in queste ore ci attanaglia e che i "se" e i "ma" alimentano fino a farla diventare il nemico da combattere.
UCCIDERE, a mio avviso, non era l'obiettivo, bensì IL MEZZO PER COLPIRE LA SOCIETA' CIVILE AL CUORE; colpirla nel punto più debole: i FIGLI, i figli nel compimento del loro dovere.
Nell'attesa e nella certezza che le indagini porteranno nel più breve tempo possibile a trovare e punire quanti si sono resi attori di un così sanguinoso episodio, la società nel suo insieme deve reagire e deve trovare un punto da cui ripartire seppur addolorata dalla perdita di una giovane vita. 
La paura e la rabbia di oggi devono essere la coscienza e la consapevolezza di domani, perché è nei gesti e negli atteggiamenti quotidiani che si combatte l'illegalità, l'ingiustizia, il "male".
La tragicità di quanto è accaduto ha dato modo ai giovanissimi di conoscere così da vicino il male; i social network e gli altri efficacissimi mezzi di comunicazione diventati ormai così veloci nel rendere tutti partecipi degli accadimenti globali, ha creato forte empatia tra tutti ma soprattutto tra i ragazzi che si sono sentiti colpiti da questo orrendo episodio, come lo avessero vissuto in prima persona. 
E allora mi piace pensare che proprio da questo dobbiamo ripartire: dalla coscienza e dalla consapevolezza di quanti rappresentano il futuro di questo paese. Solo loro potranno fare la differenza e farci sperare che un giorno il dolore di oggi li accompagnerà verso la strada della non violenza; della legalità e della giustizia; della cooperazione e della solidarietà.
Il Comitato U.I.S.P. di Brindisi è vicino alle famiglie colpite dalla tragedia e a tutti coloro che si sentono colpiti al cuore, pur non essendo direttamente coinvolti".

(I.M.)

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