Comitato Territoriale

Milano

“Capacit'Azione”: il percorso di formazione sulla riforma del terzo settore

Venerdì 15 febbraio appuntamento a Bari: tra i formatori anche il presidente nazionale Uisp, Vincenzo Manco

Entra nel vivo “Capacit'Azione” progetto promosso da Forum terzo settore Lazio con il Forum nazionale del terzo settore e CSVnet, sostenuto grazie ai fondi del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. L’obiettivo è quello di divulgare informazioni sulla riforma del terzo settore e quello di formare e aggiornare quadri che operano a vario titolo nel non profit in tutta Italia. Venerdì 15 febbraio si terrà un appuntamento a Bari, nella Casa delle Culture, nel quale interverrà come formatore anche Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp, che dice: “L’Uisp segue con particolare attenzione, attraverso la partecipazione di dirigenti territoriali, il progetto Capacit'Azione. E’ un modo per affermare il giacimento sociale che lo sport sociale e per tutti rappresenta nell'affermazione dei diritti di ogni persona, nel sistema delle reti sociali e nel rapporto con le varie istituzioni”. 
A Bari insieme a Manco ci saranno anche Davide Giove, portavoce vicario del Forum Terzo Settore Puglia e Donata Lenzi, già relatrice in Parlamento della riforma terzo settore. Sempre nella giornata di venerdi 15 febbraio sono previsti altri due incontri, uno a Firenze e uno a Padova (info: Cantiere Terzo Settore).

“Tra i vari corsi di divulgazione tecnica dei contenuti delle norme della riforma del terzo settore – prosegue Manco - il progetto rappresenta l'unica iniziativa nazionale tesa a formare formatori. Produce un potenziamento conoscitivo sulla normativa e serve a formare persone ed enti sui vari territori, provando a raggiungere i circa 340.000 Enti non profit presenti nel paese. È un progetto utile per recuperare un'identità comune e promuovere partecipazione, per incidere sulle scelte delle istituzioni e affermare la dignità piena del terzo ettore quale soggetto portante del benessere del Paese”.

“Tutti gli ambiti normativi legati alla riforma ci offrono l'occasione per riflettere su noi stessi, sulle opportunità da cogliere ma anche sui limiti da riconoscere - conclude Manco - Ci permette di lavorare sulla meritorietà di un ente non profit che non è più considerata scontata. Quest'ultimo in particolare è un argomento sul quale l'Uisp si è particolarmente spesa negli ultimi anni, anche prima della presentazione delle linee guida sulla riforma, con particolare riferimento al mondo degli Enti di promozione sportiva, nel rapporto con il Coni, con il Forum del Terzo Settore e con i governi che si sono succeduti”.


Proviamo a conoscere più da vicino il progetto Capacit’Azione? Grazie al lavoro di decine di docenti e uno staff di oltre 40 persone, il progetto intende raggiungere almeno il 70% degli enti di terzo settore italiani e in particolare i circa 100 mila coinvolti nelle modifiche statutarie. L’attività formativa di Capacit’Azione è caratterizzata da un meccanismo “a cascata” che permette di potenziare le competenze contenendo i costi e di favorire una crescita collettiva più omogenea. Ciò affinché il mondo del terzo settore sia sempre più in grado di contrastare le disuguaglianze ed operare per società inclusive, sostenibili e giuste, rafforzando la cittadinanza attiva e la responsabilità collettiva.
La riforma del terzo settore apre a nuove opportunità per tutto il sistema. Conoscere a fondo obblighi e possibilità aperte dal nuovo quadro normativo è il punto di partenza per innovare un settore che, come dimostrano i dati dell’ultimo censimento Istat dedicato al non profit in Italia, è in continua evoluzione: tra il 2011 e il 2015 le istituzioni non profit sono aumentate dell’11,6 per cento, passando da 301 mila a 336 mila, di cui 267 mila con volontari al loro interno (+9,9 per cento) e con un aumento del 15,8 per cento del numero di dipendenti (da 680 mila a 788 mila).
Sono otto le unità didattiche individuate, strutturate in moduli obbligatori e a scelta. Si tratta di macro aree funzionali e strategiche per la vita e lo sviluppo degli Ets e su cui la riforma interviene radicalmente:
1. Contesto, senso ed obiettivi generali della riforma (obbligatorio)
2. Strumenti e metodologie didattiche (obbligatorio)
3. Sviluppo istituzionale. Vita sociale, volontariato, regole di funzionamento degli Ets (a scelta)
4. Amministrazione e fiscalità degli Ets (a scelta)
5. Finanza sociale, politiche di sostegno, dei beni comuni, dismessi e confiscati; strumenti di sviluppo degli Ets (a scelta)
6. Centri di servizio per il volontariato (a scelta)
7. Trasparenza, comunicazione sociale e qualità (a scelta)
8. Sussidiarietà e rapporti con la Pubblica amministrazione, co-programmazione, co-progettazione, forme di convenzionamento, accreditamento e affidamento dei servizi (a scelta)