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Milano

Col taglio del 5 per mille non si rispettano cittadini e sportivi: lettera aperta dell'Uisp

“Così si uccide l’associazionismo e il volontariato: il sistema sportivo italiano si regge su questi pilastri che oggi il governo mina alle fondamenta con il drastico taglio al 5 per mille”, questo è l’allarme che Filippo Fossati, presidente nazionale Uisp lancia alle più alte cariche dello stato, al Parlamento e al governo all’indomani dell’esame in commissione bilancio della Camera della finanziaria 2011. “Non si rispettano i contribuenti, non si rispettano i 14 milioni di cittadini che in questi anni hanno deciso di sostenere tutto il terzo settore e lo sport di base. Il cosiddetto governo del federalismo fa scelte antipopolari e centralistiche”.
Il ddl di stabilità, l’ex legge finanziaria, che passa ora all’esame del Senato, contiene un taglio secco del 5 per mille destinato alle associazioni (articolo 1, comma 40): si scende da 400 a soli 100 milioni. Il governo spezza così l’esperimento più significativo di sussidiarietà fiscale mai realizzato nel nostro paese e tradisce la volontà di milioni di contribuenti che liberamente decidono di versare alle associazioni destinatarie la loro quota del 5 per mille della dichiarazione irpef.
Questo taglio di circa 300 milioni di euro si addiziona a quelli già effettuati alla cooperazione internazionale, al fondo per le politiche sociali, al servizio civile, alle tariffe postali per l’editoria non profit e ai trasferimenti agli enti locali, soprattutto in materia sanitaria, scolastica e di servizi alla persona.

“Ciò che preoccupare maggiormente – continua Fossati - è che il taglio arrivi in momento particolare, quando l’esigenza di solidarietà e di assistenza si fa più forte a causa della crisi economica. Quando, cioè, la spesa sanitaria, specie in alcune regioni, riesce a stento a garantire i servizi essenziali e l’attività sportiva di base rappresenta uno dei pochi argini alla deriva privatistica che sta prendendo il welfare nel nostro paese”.
“Lo sport sociale e per tutti è spesso l’unica difesa, soprattutto nei territori, al si salvi chi può di questi anni: il paese è diviso e impoverito, le famiglie subiscono il salasso di servizi assistenziali per bambini e anziani che svaniscono di colpo. Lo sportpertutti è una strategia di salute, socialità, inclusione: perchè punirlo? L’Uisp fa appello alle società sportive di base affinchè inviino un appello alle più alte cariche dello stato, al parlamento e al governo – trovate il link con tutte le informazioni alla fine di questo articolo –affinchè si corregga questa ingiustizia e venga rispettata la volontà dei cittadini nel destinare il 5 per mille alle associazioni che vengono liberamente scelte”.
La voce dell'Uisp si aggiunge a quelle che si stano levando da tutto l'associazionismo e dalla cooperazione. L'appello "Io non ci sto" è stato inviato al Parlamento da numerose associazioni di volontariato, tra le quali Emergency, Libera, Medici senza Frontiere, Amnesty International, Save The Children e altre. Un analogo appello è stato promosso dal Forum del Terzo Settore, CSVNet e dalla Consulta del Volontariato. Mentre il settimanale Vita ha promosso sul proprio sito una raccolta di firme diretta ai lettori, facendo notare che a questo punto "il 5 per mille diventa l'1,25 per mille".

Fac-simile dell'appello per le società sportive: scaricatelo e inviatelo secondo le modalità indicate.

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