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Milano

Corsa di Miguel e Uisp incontrano Paulo Lokoro

In un liceo romano l'incontro con uno degli atleti di Rio che ha partecipato con la squadra dei rifugiati Unhcr. Parla C. Balestri
Per la prima volta una squadra di dieci atleti rifugiati e richiedenti asilo ha partecipato ai Giochi di Rio 2016, sotto la bandiera dei cinque cerchi olimpici e dell’Unhcr, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati. Venerdì 7 ottobre a Roma, nel Liceo scientifico Talete, abbiamo incontrato uno di loro. Si tratta di Paulo Lokoro, 24 anni, originario del Sudan, che indossa con orgoglio la divisa con i cinque cerchi con la quale ha sfilato alla cerimonia di apertura a Rio. (GUARDA IL VIDEO)

Ma, come racconta ai ragazzi, fino a pochi anni fa non aveva mai sentito parlare dei Giochi Olimpici. Costretto a lasciare il suo villaggio in Sudan, nel 2006 Paulo si è stabilito nel campo di Kakuma, Nigeria, dove ha frequentato la scuola e scoperto la passione per lo sport. “Mi piacevano molto il calcio e l’atletica. Ero iscritto ad una gara tra gli istituti del campo. La mattina della competizione i miei insegnanti mi hanno detto che i vincitori sarebbero stati selezionati per le Olimpiadi. Ho corso e sono arrivato secondo. Sono stato trasferito nel centro sportivo di Nairobi per allenarmi e pochi mesi dopo ero ai Giochi. Rio è stato qualcosa di davvero grande e tutti ci hanno accolto bene. Ora la mia vita è cambiata”.

All’iniziativa, promossa dalla Corsa di Miguel e dal giornalista Valerio Piccioni, è intervenuto anche Carlo Balestri, responsabile politiche per la cooperazione internazionale Uisp: “L’Uisp si è sempre adoperato per lo sport sociale e per tutti come veicolo di integrazione e convivenza pacifica tra i popoli. Questa iniziativa dell’Unhcr è stata molto importante ed ha portato sotto i riflettori internazionali qualcosa che noi promuoviamo da molti anni, attraverso attività quotidiane organizzate dai nostri Comitati territoriali Uisp e grazie a manifestazioni internazionali come i Mondiali Antirazzisti:praticare uno sport che accoglie tutti, che crea ponti e opportunità di partecipazione”. (ha collaborato Patrizia Sabato)

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