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Festival nazionale del gioco e delle tradizioni Uisp ad Orvieto

Il gioco è un bene sociale, da valorizzare e riscoprire, con l’azzardo non ha niente a che fare. I contenuti del convegno di venerdì 6 ottobre

Con il Convegno intitolato “L’azzardo non è un gioco”, svoltosi nella mattinata di venerdì 6 ottobre nella Sala dei Quattrocento di Palazzo del Capitano del Popolo ad Orvieto, si è aperto ufficialmente il primo Festival nazionale del gioco e delle tradizioni organizzato dall’Uisp, che fino a domenica trasformerà la città umbra della Rupe nella capitale del gioco, con mostre, tornei, laboratori sull’arte, passeggiate, degustazioni, mercatini e tanti giochi per tutti.

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I lavori del convegno sono stati coordinati da Carlo Paris, giornalista Rai, che ha ricordato come lo sport rappresenti per i giovani uno dei principali deterrenti contro forme di dipendenze quale quella dal gioco d’azzardo. La dipendenza dal gioco d’azzardo, al pari di quelle dall’alcol e dalla droga, è una patologia che ha carattere di fenomeno sociale: i giovani e gli adolescenti in particolare sono potenziali bersagli, ma allo stesso tempo le principali sentinelle di comportamenti e attitudini che dimostrano tali forme di disagio.

La patologia dell’azzardo è un fenomeno in crescita, occorre pertanto che le principali istituzioni, a partire dallo Stato, le Amministrazioni locali, le ASL, il mondo della scuola e l’associazionismo ognuno con il proprio ruolo, si attivino per arginare tale fenomeno, con azioni di sensibilizzazione e sostegno alle famiglie.

“Se dovete dipendere da qualcosa, allora scegliete di dipendere dallo sport”. E’ l’appello lanciato alla platea di ragazze e ragazzi delle scuole secondarie superiori da Mauro Rozzi, responsabile SDA Giochi Uisp Nazionale. “Con questo convegno abbiamo avuto un importante momento di confronto con le istituzioni a vari livelli nazionale, regionale e locale - dice Stefano Rumori, presidente Uisp Umbria - con iniziative come queste l’Uisp porta avanti la sua battaglia contro il gioco d’azzardo patologico che purtroppo interessa un ventaglio di giocatori che si allarga continuamente, tanto che ormai anche giovani, casalinghe, pensionati, disoccupati costituiscono nuove fasce ad alto rischio”.

Quale messaggio ha lanciato il Convegno nazionale di Orvieto? Innanzitutto l’impegno del Governo su questo tema, con l’intervento del sottosegretario al ministero dell’Economia con delega al gioco, Pierpaolo Baretta. In questa sede è stato confermato anche l’impegno di altri enti, come la Regione Umbria che ha adottato la Legge regionale 21/2014 per la prevenzione, il contrasto e la riduzione del rischio della dipendenza da gioco d'azzardo patologico; il Piano regionale della prevenzione; ha lanciato la campagna di comunicazione “Umbria no slot” e ha attivato un numero verde dedicato, come ricordato da Angela Bravi, responsabile delle Dipendenze della Regione Umbria, e da Carla Casciari, dell’Assemblea legislativa Regione Umbria.

Il vice sindaco del Comune di Orvieto con delega allo sport, Cristina Croce, ha ricordato l’impegno dell’amministrazione comunale che ha da tempo istituito un Osservatorio sulle dipendenze, ha adottato il Manifesto dei sindaci contro il gioco d’azzardo ed ha aderito alla campagna No Slot della Regione Umbria. Marco Cristofori, responsabile Struttura dipartimentale di sorveglianza e promozione della salute ASL Umbria 2, ha tracciato l’identikit del giocatore ad alto rischio ed ha sottolineato la dimensione sociale di disagio di un problema che spesso le famiglie hanno ritrosia ad affrontare. Impegno del Governo e delle altre Istituzioni ma anche sensibilità all’utilizzo dei termini corretti: come ricordato da Dario De Toffoli, di Studio Giochi Venezia, che ha voluto dare il proprio contributo con un video, pur non essendo presente al Convegno: parliamo di azzardopatia e non più di ludopatia, anche le parole contano.

Sta passando quindi il messaggio dell’Uisp: il problema non è il gioco, che anzi è un bene sociale, da valorizzare e riscoprire, ma è l’azzardo. Forte quindi dei risultati ottenuti in questa occasione, l’Uisp continuerà con le sue campagne di comunicazione, le attività di informazione e altre iniziative.

Fino a domenica ad Orvieto nelle piazze e lungo le vie principali del centro storico ci saranno a disposizione di tutti tante occasioni di scambio intergenerazionale attraverso il gioco. Passato, presente e futuro insieme nella pratica di tanti giochi per tutti e per tutte le età. Per tutta la durata della manifestazione, mattina e pomeriggio, i “luoghi del Festival” - il Palazzo del Capitano del Popolo, il Palazzo dei Sette, Piazza Duomo, Piazza della Repubblica, Piazza del Popolo e Piazza Viviaria, Palazzo Simoncelli -  ospiteranno tornei (scacchi, dama, carrom, biliardino, burraco, flipper, tennis tavolo), giochi di abilità (nala, twister, memory, gruviera,  rimbalzino, delirio, barattoli, damigiana, tubo, noci, chiodi, anelli, going, ferri di cavallo, jenga gigante, costruzioni di legno), giochi da tavolo (dama, scacchi, burraco, biliardino, tennis tavolo, flipper) e giochi di movimento (aquiloni, carrioli, modellismo radiocomandato, tiro alla fune, pista biglie, birilli, hula hop, corde, mini tennis, tiro con l’arco, giochi di ruolo e simulazione, giocoleria, braccio di ferro, ruzzola). (di Mara Monachino, redazione Uisp Umbria)

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