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Milano

"La lotta alle disuguaglianze è presupposto dello sviluppo"

Il ForumDD, di cui l'Uisp fa parte, ha fatto il punto sulle proposte per la nuova giustizia sociale. Gli interventi di F. Barca, C. Borgomeo, S, Vaccaro

A sette mesi dal lancio delle 15 proposte per la giustizia sociale, il Forum Disuguaglianze e Diversitàfondato da otto associazioni tra le quali l’Uisp, e le Fondazioni sostenitrici hanno tracciato un primo bilancio dell’attività svolta e delle prospettive future, mercoledì 13 novembre a Roma, nei prestigiosi locali della biblioteca della Fondazione Basso. In questo breve articolo cercheremo anche di spiegare che cosa c’entrano lo sport sociale e l’Uisp in questo progetto.

Sin dall’inizio il ForumDD, coordinato da Fabrizio Barca, si è posto l’obiettivo di un cambiamento del senso comune, a partire dalle analisi e dalle proposte, nell’ottica di contrastare le narrazioni sulla mancanza di alternative alle disuguaglianze che aumentano nei luoghi e tra le persone. “Siamo stati innovatori nel metodo e nei contenuti – ha detto l’economista Fabrizio Barca -  Siamo un sapere e un fare, un think and do, le proposte sono state scritte con pezzi di società e di ricercatori accademici, abbiamo maturato linguaggi diversi nelle nostre solitudini culturali e abbiamo imparato ad investire sul linguaggio perché le proposte sono complesse. Su questo stiamo costruendo alleanze. Abbiamo cercato di partire dalla cosa più tosta e difficile, la disuguaglianza in ricchezza. Non è l’unica, ci sono altre disuguaglianze da contrastare, come quella in salute e in cultura, siamo partiti da quella economica”.

GUARDA IL VIDEO con l'intervento

“Ci sono nodi da individuare per spostare potere, da chi ne ha troppo a chi ne ha troppo poco – ha detto Silvia Vaccaro, una delle ricrcatrici del Forum DD – il senso delle alleanze che stiamo costruendo, con soggetti privati e associativi ma anche con settori di pubblica amministrazione, danno il senso della concretezza delle nostre 15 proposte per la giustizia sociale”.

Sono stati presentati il nuovo modo di raccontare le proposte, l’imminente pubblicazione del Rapporto da parte de Il Mulino e le diverse attività in corso di attuazione, portate avanti insieme agli alleati che in pochi mesi sono passati da quattordici a ventuno, e che vengono raccontate attraverso il sito rinnovato del ForumDD. “Crediamo nel ForumDD come luogo di incontro tra ricerca e organizzazioni di cittadinanza attiva, e di incontro tra culture diverse che insieme hanno prodotto una riflessione originale che riempie un vuoto – ha dichiarato Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione CON IL SUD - Assistiamo a una crisi clamorosa e irreversibile del welfare. La grande scommessa è convincerci e convincere chi opera sui territori, producendo pratiche, che lo sta facendo non solo per porre rimedio a situazioni di grave disagio, o solo perché crede ci siano margini di ingiustizia da recuperare, ma anche perché così sta producendo sviluppo. La lotta alle disuguaglianze deve essere pensata non solo come risarcimento a un sistema ineguale, ma come presupposto dello sviluppo”. A seguire è intervenuta Stefania Mancini, consigliere delegato della Fondazione Charlemagne, e Maria Luisa Parmigiani, consigliere delegato della Fondazione Unipolis. Infine Fulvio Esposito, capo della Segreteria tecnica del ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha annunciato l’imminene costituzione di un gruppo di lavoro all’interno del MIUR che promuova la giustizia sociale in tutti i campi dell’istruzione, con un’attenzione alle aree interne a cui le nuove tecnologie aprono possibilità di sviluppo.

Entriamo nel vivo della considerazione fatta all’inizio: qual è il ruolo che possono giocare l’Uisp e lo sport sociale nel Forum DD? Richiamiamo l’intervento di Liliana Grasso, direttrice dell’Associazione culturale Acume, all'Assemblea Congressuale Nazionale dell'Uisp (Chianciano terme, 14-16 giugno 2019), a proposito dei risultati di una ricerca condotto sull’Uisp e sul contesto sociale nel quale si muove: ”In generale la pratica sportiva appare correlata al benessere economico personale e al livello di istruzione, mentre laddove incidono maggiormente i fattori che determinano le disuguaglianze socioeconomiche, diminuisce la propensione alla pratica sportiva”. 

GUARDA TESTO E  VIDEO DELL’INTERVENTO DI LILIANA GRASSO

“È necessario che organizzazioni di cittadinanza attiva ed associazioni di promozione sociale e sportiva come l’Uisp operino assieme e trovino nuove forme di collaborazione anche con il mondo della formazione e della ricerca. Servono alleanze che mescolino linguaggi, costruiscano una lettura condivisa della realtà e una visione del futuro desiderato, elaborino proposte, sperimentino coprogettazioni, diffondano conoscenza e azioni civiche innovative. Alleanze che costruiscano una progettazione territoriale che sa nutrirsi di "immaginazione sociologica", cioè di quel sentimento, teorizzato mezzo secolo addietro da Charles Wright Mills, che insegna a "guardare la realtà con occhi diversi" per trasformarla”.

Non solo l’analisi di Liliana Grasso ma anche il videomessaggio di Fabrizio Barca al Congresso nazionale Uisp di Montesilvano nel 2017, insisteva sullo stesso concetto: l’Uisp non individua solo tendenze in atto ma è in grado di realizzare interventi sociali concreti per contrastare le disuguaglianze, attraverso la socialità e lo sport, i diritti e la salute. (GUARDA IL VIDEO CON L’INTERVENTO DI FABRIZIO BARCA)

Concetti ricorrenti anche nelle analisi di Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp, associazione che nel 2018-19 ha dedicato proprio a questo tema il suo slogan associativo, al centro di attività e campagne: “L’uguaglianza è in gioco”. Perché? “Con le nostre attività siamo generativi di buone pratiche e coesione sociale – ripete Manco - Di questo c’è bisogno nel nostro Paese e questa è la nostra identità con la quale ci presentiamo a istituzioni, opinione pubblica e governo. Dobbiamo liberare energie per un futuro più sostenibile per tutti, non solo dal punto di vista ambientale ma soprattutto sociale. Un futuro di diritti e benessere per tutti, di salute e di educazione per tutti. Un futuro teso a ridurre le disuguaglianze e le ingiustizie e votato alla costruzione di pari opportunità per tutti. Il richiamo all’articolo 3 della Costituzione ci deve guidare in tutte le nostre proposte associative”.

“Questa è la sfida dell’Uisp e del suo gruppo dirigente – prosegue Manco - Programmi e buone pratiche che sempre piú dovranno diventare sistema: lo sport è un valore sociale che si alimenta di attività e di partecipazione democratica, di formazione e di profondità”. Che tradotto in modello di organizzazione e di azione per un’associazione di massa come l’Uisp, significa accorciare le distanze tra Nazionale e territorio, tra politiche e attività. Per un’etica organizzativa capace di partire dalle esigenze del territorio e delle società sportive, dai loro bisogni di formazione, progettazione, innovazione. Là dove le disuguaglianze partono e si manifestano con evidenza, là dove il diritto allo sport, alla salute e alla socialità non possono diventare un privilegio.

Concetti che Fabrizio Barca ha ripreso recentemente in un articolo su Repubblica, mercoledì 13 novembre, dal titolo “Ci salverà solo la giustizia sociale”. (LEGGI L’ARTICOLO INTEGRALE DI BARCA

Concetti che vengono trasposti in un contesto più vasto e complesso, lasciando leggere in filigrana l’importanza strategica di uno stretto ancoraggio col territorio. Per questo per Forum Disuguaglianze Diversità è importante il collegamento con le realtà sociali organizzate e ramificate sul territorio, che si muovono in ambiti diversi, dall’ambiente al socioassistenziale, dall’educazione alla cooperazione internazionale. E l’Uisp ne rappresenta una tra le più grandi, capace di muoversi in un ambito popolare come lo sport, in maniera intergenerazionale e trasversale: “Aiutati dalle spalle robuste di maestri del pensiero come Amartya Sen, Anthony Atkinson o Axel Honneth, si scoprirà che le disuguaglianze sono certo quelle cruciali di reddito, ma sono anche di ricchezza e di accesso e qualità del lavoro, e toccano tutte le dimensioni della vita: accesso e qualità dei servizi fondamentali, autostima, riconoscimento della propria dignità, abilità e capacità di contribuire alle comunità di cui si è parte”. (a cura di Ivano Maiorella)

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