Comitato Territoriale

Milano

Lo Sportpertutti si realizza anche SPORTIVA...MENTE

SPORTIVA...MENTE

Lo Sportpertutti per la qualità della vita delle persone nell'area del disagio mentale

di
Manuela Tamagnini


                                    "Occorre avere un po' di caos in sè

per partorire una stella danzante"

F.Nietzsche 

 


La UISP porta avanti tanti progetti, molti dei quali ricchi di obiettivi 'nobili' e che toccano con forte sensibilità sfere delicate e difficili. Questo è uno di questi, ma con un'accezione particolare e unica.

SPORTIVA...MENTE è stato per me, per noi, una cassa armonica di tutto questo. Un progetto nato con l'obiettivo facilmente immaginabile dal nome... un progetto che ha coinvolto dirigenti, operatori, educatori probabilmente più matti dei 'matti' stessi, un progetto che tocca corde della nostra sensibilità in modo diverso ma allo stesso tempo uguale perché nella stessa direzione.

Dal primo momento in cui ho sentito nominare SPORTIVA...MENTE nella nostra sede di Via Adige a Milano, ho sentito che per me questo era il 'mio progetto', e dopo aver compreso bene di cosa si trattava l'ho sposato con grande entusiasmo. Mi sono girata e accanto a me con lo stesso animo c'era un'altra grande appassionata e artefice dell'iniziativa, Annamaria Crisalli.

I contenuti di questo progetto nascono come sempre dal nostro obiettivo fondamentale di chiedere politiche per assicurare il diritto allo sportpertutti, e la UISP ritiene che l'integrazione delle persone con disagio mentale rappresenti un elemento di civiltà , la mission che fa da cornice all'intero progetto.

La UISP da diversi anni si occupa di salute mentale e questo percorso progettuale non ha avuto l'obiettivo di ripetersi con esperienze già fatte e nemmeno di confermare banalmente che lo sport fa bene. Questo progetto nazionale e innovativo ha voluto essere una sorta di 'laboratorio sul campo' che potesse permettere sperimentazioni avanzate e qualificate che avrebbero potuto essere successivamente diffuse e riprodotte.

Ma in quale direzione? Sicuramente in quella dell'identificazione di un modello metodologico, dell'implementazione di linee guida, della validità scientifica, della promozione dell'associazionismo, oltre che dell'efficacia degli interventi sul piano dell'inclusione e della sensibilizzazione.

Chi sono stati i protagonisti di questa storia? TUTTI, nessuno escluso, a partire dalle città stesse: ci ho messo un po' di tempo a capire che è prassi abituale soprattutto le prime volte (e per me lo è stata), essere chiamati con il nome della propria città: "Ah ciao, tu sei Milano? oppure Milano c'è? O ancora... adesso sentiamo Milano e la sua testimonianza! Ecco questo apparentemente potrebbe sembrare riduttivo, ma in realtà trovo che sia stato bellissimo essere stata presente insieme a Torino, Modena, Roma, Sassari, e ancora, Como, Genova, Firenze, Taranto, Brindisi, Lecce, Palermo, Enna e Ragusa. Tutto questo ci ha dato l'idea della dimensione non solo geografica ma 'globale' del progetto e del suo grande impatto affettivo ed emotivo.

Milano quindi c'era e ha partecipato al progetto, insieme a Como.

Fondamentale per noi è stata la collaborazione con l'Ospedale di Legnano e i CPS ad esso collegati; straordinaria è stata la disponibilità e professionalità delle educatrici e degli operatori che sono intervenuti sul campo sia per quanto riguarda l'attività sportiva sia per la raccolta dei dati e dei test. Numerose le attività proposte che hanno spaziato dal calcio, al nuoto e alla ginnastica generale.

Siamo stati a Montalto prima, a Napoli e ancora a Montalto di Castro dopo; ci siamo confrontati , ascoltati e accompagnati in questo viaggio impegnativo.

Milano e Como insieme a tutte le altre città hanno dato vita a questo progetto ma in che modo? Organizzando attività sportive e proponendole all'utenza con disagio mentale, raccogliendo test e monitorando il decorso dell'attività, fornendo alla cabina di regia, tutto il materiale richiesto e mettendoci tutta la professionalità negli interventi sul campo e nella gestione dirigenziale.

I risultati? Beh, i risultati ci sono stati eccome: da una parte SPORTIVA...MENTE ha dimostrato attraverso un processo di validazione e valutazione sul piano scientifico, il ruolo dello sportpertutti nei percorsi di riabilitazione socio-terapeutica; dall'altra SPORTIVA...MENTE ha creato una vera e propria storia collettiva ricca, ricchissima di testimonianze. La storia di uno sportpertutti attento alla persona e non alla prestazione o al risultato, che si fa carico dei diritti di cittadinanza a partire da quelli della salute mentale, al benessere, alla qualità delle relazioni, alla riscoperta di abilità dimenticate o spente dalla malattia, al piacere dello stare insieme, del gruppo, della squadra, delle amicizie.

Per Milano questa storia continuerà. Non ce la siamo sentita di 'lasciare andare' un progetto così importante, un progetto a nostro avviso vincente e quindi grazie alla disponibilità degli educatori dell'Azienda di Legnano e alla nostra volontà di proseguire SPORTIVA...MENTE va avanti con un corso di ginnastica generale presso il CPS di Abbiategrasso. Abbiamo scelto la ginnastica perché crediamo profondamente che l'attività motoria di base sia realmente uno strumento esemplare del fatto che il movimento possa essere salute. Crediamo che la ginnastica possa accorciare la distanza tra malattia e normalità, possa essere occasione di eguaglianza tra i generi e possa ridurre al massimo la difficoltà nel gestire la prestazione finalizzata al risultato come invece avviene negli sport competitivi.

Vorrei concludere condividendo un pensiero che mi ha accompagnata in tutto il percorso e che probabilmente è la risposta alla mia domanda del perché ho sentito così vicino questo progetto. A una persona a me molto cara, trent'anni fa è stata diagnosticata la schizofrenia paranoide e come avveniva allora è stata curata con un metodo che definire agghiacciante è poco: l'elettroschok. Ecco, non riesco a togliermi il pensiero che oggi, la sua 'terapia' potrebbe essere lo sport, lo sportpertutti... Per mio zio questo non è più possibile ma per tutti gli altri sì. Di questo sono orgogliosa e per queste cose la UISP deve andare avanti su questa strada, perché credo proprio che questa sia la strada giusta!

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