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Milano

Lo sportpertutti Uisp all’Assemblea del Forum terzo settore

Gli impegni per lo sviluppo del terzo settore e l'importanza della fiducia per la costruzione di capitale sociale. Parlano C. Fiaschi, L. Becchetti e V. Manco

Il capitale sociale è uno dei fattori a fondamento di qualsiasi politica di sviluppo e le formazioni sociali svolgono un ruolo centrale nel generare coesione sociale. Prestare attenzione e sostegno alla loro manutenzione e sviluppo diventa quindi un impegno importante e necessario. È questo il tema scelto dal Forum nazionale del terzo settore per l’incontro pubblico che mercoledì 20 giugno ha aperto l’assemblea nazionale del Forum, in corso di svolgimento a Roma.

In apertura è intervenuta la portavoce nazionale del Forum, Claudia Fiaschi, che ha elencato gli obiettivi prioritari del terzo settore: “È necessaria la costruzione di un modello italiano per governare in modo positivo i flussi migratori – ha detto Fiaschi - il Forum può contribuire all’elaborazione di questo modello, a questo scopo è stato costruito un tavolo, allargato anche a realtà esterne al Forum, che sta lavorando alla formulazione di una proposta; sviluppo sostenibile, il terzo settore prosegue il suo impegno per la riduzione delle disuguaglianze; etica organizzativa, vogliamo fare un passo avanti sullo sviluppo del protocollo di autocontrollo e di qualità che abbiamo avviato da circa un anno come lavoro di riflessione su come l’etica si debba riflettere nella nostra organizzazione”.

GUARDA IL VIDEO della diretta dell’intervento realizzata dal Giornale radio sociale 

Tra gli altri è intervenuto Leonardo Becchetti, dell'università di Tor Vergata di Roma, che ha parlato dell'importanza della fiducia nel capitale sociale: “Il capitale sociale è la rete di fiducia che tiene in piedi le società – ha detto Becchetti – per guadagnarsi la fiducia bisogna dare agli altri una ragionevole certezza di potersi fidare, questo si può fare creando reti di meritevolezza di fiducia. Come si crea il capitale sociale? Dobbiamo essere rigorosi e mettere in moto un percorso di costruzione di migliori pratiche. In questa fase siamo sempre a rischio attacco da parte dei mezzi di comunicazione, quindi lavorare bene è il modo migliore per aumentare la fiducia nel nostro mondo. La generatività diventa un concetto chiave: è la capacità di mettere in moto di qualcosa di utile per altre persone: costruendo società sempre più generative, si contribuisce alla rimozione degli ostacoli alla realizzazione delle persone”.

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Anche l’Uisp ha preso parte all’incontro, qual è il suo ruolo nella realizzazione degli impegni futuri del terzo settore?  “Si tratta di un incontro importante perché indaga il valore e il ruolo dei corpi intermedi, e quindi degli enti di terzo settore, in un particolare momento della storia del nostro paese dal punto di vista sociale – commenta Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp (GUARDA IL VIDEO) – L’Uisp, che è presente nel coordinamento del Forum del terzo settore, condividi i tre impegni evidenziati dalla portavoce Claudia Fiaschi: capire in che modo gli enti di terzo settore possano promuovere, in questa fase particolarmente delicata, valori positivi e azioni concrete, quindi buone pratiche, sul tema delle migrazioni, per sviluppare una filiera positiva dell'accoglienza e dell'integrazione e quindi  della coesione sociale; il tema della sostenibilità e dello sviluppo sostenibile, che anche l’Uisp nel proprio Congresso nazionale del 2017 ha voluto sottolineare col tema della generattività, con cui si intende la capacità di essere soggetti capaci di produrre azioni che hanno un riscontro sullo sviluppo sostenibile e sul terreno dell'uguaglianza; infine, l'impegno sull’etica organizzativa, infatti l’Uisp ha adottato il codice del terzo settore e il Consiglio nazionale sta facendo un grande lavoro su etica, trasparenza e tracciabilità”.

Cosa significa fiducia nel capitale sociale sul terreno dello sport? “Si rispecchia nel lavoro che stiamo facendo negli ultimi anni - ha aggiunto Manco - dare ad ogni organizzazione di terzo settore una vera dimensione nazionale, costruendo un rapporto circolare fra centro e periferia, fra il livello nazionale e i vari livelli territoriali. Il rapporto di fiducia permette di immaginare tutti i soggetti di terzo settore come veri e propri aggregatori sociali, in grado di dare risposte adeguate alle paure, alle solitudini e anche alle legittime preoccupazioni di un paese che invecchia e fa sempre più fatica ad immaginare un futuro di speranza, mentre immagina un futuro di spaesamento e di preoccupazione. L’elemento della fiducia diventa fondamentale e stimola anche la nostra organizzazione a capire in che modo debba essere declinato nella nostra azione quotidiana”. (A cura di Elena Fiorani)

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