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L'Uisp agli Stati generali dello sport in corso a Roma

Al Foro Italico Coni, rappresentanti del Governo e organizzazioni del sistema sportivo italiano. L'intervento di Vincenzo Manco, presidente Uisp

Una giornata di approfondimenti e dibattiti per cercare di far luce sul destino del movimento sportivo italiano: a Roma si stanno svolgendo, presso il Salone d’Onore del Coni, gli Stati generali dello sport italiano. Dieci sessioni per sviluppare il tema “Coni, futuro segnato e/o futuro sognato?”. Ai lavori hanno preso parte anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, con delega allo Sport, Giancarlo Giorgetti e il sottosegretario ai Rapporti col Parlamento, Simone Valente

Nella sessione pomeridiana è intervenuto anche Vincenzo Manco, presidente nazionale UispGUARDA IL VIDEO con l’intervento di Manco

“Nello sguardo al futuro di questo incontro voglio evidenziare il richiamo culturale: sono fermamente convinto che lo sport è cultura, anche se questo elemento non emerge a sufficienza nello sport italiano - ha detto Manco – Qui ci sono grandi competenze dello sport e abbiamo riscontrato la disponibilità dei sottosegretari a rinnovare il sistema, ma alla base c’è che in Italia non esiste una definizione di sport. Allora dovremmo cominciare a rivendicarla: qual è la nostra definizione, quella europea o corrisponde ad una specificità italiana? Dobbiamo scriverla: mettiamoci intorno a un tavolo per decidere cosa vuol dire sport nel nostro paese, anche alla luce di una riforma che per adesso è solo un abbozzo”.

“È evidente che negli anni la domanda di sport si è modificata – ha continuato Manco - ma succede costantemente, anche nel mondo delle discipline olimpiche. Le questioni aperte sono varie, tra queste evidenzio solo il tema dei privati dentro il sistema sportivo e quello delle associazioni di secondo livello, e quindi chiamo in causa proprio gli Enti di promozione sportiva, noi chiediamo da tempo verifiche e controlli. Se riusciamo a scrivere in una legge cosa è lo sport forse riusciremo a risolvere anche questo problema. Infine, la nuova Sport e salute deve rappresentare la promozione della pratica, c’è un movimento che si deve aprire e un piano culturale che va discusso. Ad esempio in ambito di alfabetizzazione motoria: vogliamo continuare a creare precocizzazione nella pratica e a discutere del drop out che esiste da 40 anni senza che si riesca a contrastarlo? In questa ipotesi di riforma dello sport c’è una prateria aperta di questioni che vanno messe sul tavolo e di cui possiamo essere protagonisti. Per questo penso ad una piattaforma in cui tutti ci incontriamo e ci confrontiamo per dar vita ad un dibattito che realizzi una vera riforma del nostro sistema sportivo”. (A cura di Elena Fiorani)

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