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Milano

L'Uisp nel Forum Disuguaglianze Diversità, con Fondazione Basso

E' stato presentato a Roma il progetto per rimuovere gli ostacoli che limitano la libertà e l'uguaglianza dei cittadini. Parlano F.Barca e V.Manco

"Le disuguaglianze fanno male alle persone, all'economia, al paese". E’ stato presentato venerdì 16 febbraio a Roma, presso la Fondazione Elio Basso, il Forum Disuguaglianze Diversitàcon l'obiettivo di sperimentare progetti innovativi per ridurre le disparità. Il Forum è promosso da un gruppo di otto organizzazioni, Uisp, ActionAid, Caritas Italiana, Cittadinanzattiva, Dedalus cooperativa sociale, Fondazione di Comunità di Messina, Legambiente, Fondazione Basso, da anni attive in Italia per la riduzione delle disparità sociali e da un gruppo di ricercatori e accademici impegnati nello studio della disuguaglianza e delle sue negative conseguenze sullo sviluppo. Sostenitori del Forum sono Legacoop sociali, Fondazione Charlemagne, Enel, Fondazione con il sud, Unipolis.

GUARDA IL VIDEO della presentazione con interventi di Fabrizio Barca, Vincenzo Manco, Elena Granaglia, Andrea Mormiroli

Lo scopo è quello di creare un luogo di pensiero e confronto per informare, discutere e convincere che "le disuguaglianze fanno male alle persone, all'economia, al Paese". "Ci siamo chiesti se oggi sia possibile sgretolare quel senso comune secondo cui questo è il mondo e a questo dobbiamo rassegnarci - sottolinea Franco Ippolito, presidente della Fondazione Basso - Noi vogliamo canalizzare quella rabbia su cui oggi soffiano gli imprenditori dell'odio per portarla verso un cambiamento di giustizia sociale".

Perché lo sport sociale e l’Uisp nel Forum Disuguaglianze Diversità? “Lo sport sociale e per tutti è un linguaggio sempre più popolare e condiviso - risponde Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp - da sempre interveniamo sul terreno dei diritti e dell'integrazione, con esperienze tipo 'Alias' per tesserare persone trans nel percorso di cambiamento del sesso e con progetti come 'SportAntenne' per combattere discriminazioni e razzismo. Anche nel campo della promozione del benessere fisico l'obiettivo dell'Uisp è quello di contrastare le disuguaglianze in salute".

“Intervenire sui temi delle diseguaglianze vuol dire riaffermare il proprio ruolo sociale sullo stato della fruibilità dei diritti e delle tutele delle persone – prosegue Manco - La forbice che si allarga e le fasce di povertà sempre più ampie intaccano la coesione e creano forme di marginalità e di svantaggio amplificando le solitudini all'interno delle comunità. La Uisp deve dotarsi di nuovi strumenti interpretativi, di saperi, deve contaminarsi nel rapporto con le reti sociali e con il mondo della ricerca per utilizzare conoscenze attraverso cui misurare l'impatto sociale della propria proposta sportiva, che in futuro dovrà essere sempre più inclusiva e per tutti. È in questo modo che rafforzeremo la nostra soggettività e la nostra identità di associazione che nel terzo settore, nel sistema sportivo e nel rapporto con le istituzioni costruisce politiche di sviluppo sostenibile e affermazione della dignità di ogni persona”.

Obiettivo ultimo del progetto è quello di proporre entro un anno al pubblico e al prossimo governo un insieme di politiche per ridurre le disuguaglianze e liberare le diversità in Italia, ispirate e guidate dal Program for action presentato dell'economista Anthony B. Atkinson in "Inequality. What can be done?". "L'aumento delle disuguaglianze non è l'effetto inevitabile di cambiamenti fuori dal nostro controllo - sottolinea l'economista Fabrizio Barca - ma è il risultato di scelte politiche, culturali ed economiche che conosciamo: l'inversione a U nelle politiche pubbliche, una perdita di potere negoziale del lavoro e il cambiamento del senso comune. Queste sono le cause, la buona notizia è che possiamo cambiare le cose, rimuovendo quegli ostacoli che, come recita l'articolo 3 della Costituzione, limitano di fatto la libertà e l'uguaglianza dei cittadini". Il lavoro di advocacy sarà supportato anche dalla realizzazione di campagne e iniziative mediatiche. "Oggi in Italia ci sono diversi progetti come il nostro - aggiunge Barca - Penso all'Alleanza contro la povertà o alla Rete dei numeri pari. Questo perchè siamo di fronte a una crisi dei partiti che hanno abdicato alla loro funzione di mediazione sociale".

Ricchezza, lavoro, servizi, partecipazione. Nello specifico, la prima missione del Forum si concentrerà su quattro temi: la disuguaglianza di ricchezza (nella proprietà, nel controllo e nell'accesso alle risorse); la disuguaglianza di reddito e di lavoro (povertà, qualità e remunerazione); la disuguaglianza nell'accesso ai servizi e, in ultimo, nella partecipazione alle decisioni. "Oggi diversamente dal passato il tema delle disuguaglianze è presente nel dibattito pubblico - spiega la ricercatrice Elena Granaglia - ma se ne parla essenzialmente legandolo al tema della povertà. E' vero che in Italia negli ultimi anni la povertà assoluta è cresciuta del 140 per cento, ma noi crediamo che sia necessario oggi occuparsi non solo della disuguaglianza economica ma anche del riconoscimento della dignità umana, dell'esigibilità dei diritti. Abbiamo creato questo Forum perchè ci siamo accorti che in Italia mancava un luogo in cui discutere di disuguaglianze da tutti i punti di vista". Nel primo anno il Forum avvierà dei progetti di ricerca/azione a partire da pratiche di contrasto delle disuguaglianze, per valutarne l'efficacia ed elaborare proposte concrete. (Ivano Maiorella)