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Non solo tagli: l'Uisp chiede di rilanciare le politiche sociali

Fossati, Presidente Uisp, apre il Consiglio nazionale di Firenze lanciando la manifestazione del 31 ottobre a Roma

E' sbagliato contrapporre welfare e crescita economica, anzi proprio il welfare rappresenta un motore di sviluppo per far ripartire il nostro Paese. E lo sport sociale e per tutti è all'interno delle politiche sociali che cinquanta organizzazioni sociali chiedono al governo di rilanciare anzichè continuare a deprimere. Filippo Fossati, Presidente Uisp, sceglie l'apertura del Consiglio nazionale dell'associazione di sabato (Firenze, 19 ottobre) per lanciare l'iniziativa promossa dalla rete "Cresce il welfare, cresce l'Italia" della quale l'Uisp fa parte. Appuntamento a Roma, in piazza Montecitorio, mercoledì 31 ottobre.

Perché anche l’Uisp, lo sport sociale e per tutti? Lo abbiamo chiesto a Filippo Fossati, Presidente nazionale Uisp: “Perché anche lo sport di base e le società sportive del territorio stanno pagando un prezzo altissimo alla crisi e ai provvedimenti del governo. Anche l’ultimo ddl Stabilità rischia di uccidere l’unico vero punto di riforma che avevamo ottenuto in questi anni, ovvero la possibilità di detrazione fiscale per le spese sportive familiari. Ci batteremo perché il provvedimento venga modificato alla Camera. Le famiglie sono in grande difficoltà e la disoccupazione, soprattutto giovanile, aumenta. In questa fase storica ci troviamo stretti in una morsa: sta aumentando la consapevolezza dell’importanza della pratica motoria e sta crescendo la cultura sportiva nel nostro paese, seppur faticosamente. Allo stesso tempo il diritto allo sport è compromesso dalla crisi e questo pregiudica le condizioni materiali di vita, di salute e di socialità delle persone. I costi sociali della crisi sono altissimi e a pagarli sono le fasce più deboli. L’accesso alla pratica sportiva rischia di tornare ad essere un privilegio per chi se lo può permettere e per i più ricchi. Non vogliamo che si torni all’Ottocento: lo sportpertutti non è un lusso. Per questo scenderemo in piazza anche noi insieme alle altre associazioni, per questo chiediamo al governo di fare marcia indietro e cominciare a pensare allo sviluppo e alla crescita del paese. Basta tagli al welfare, alle politiche sociali e al diritto allo sportpertutti e a tutte le età”.

Che cosa chiedete al governo?
“Lo sport di base sta subendo gli squilibri, le disuguaglianze e le iniquità che i provvedimenti del governo stanno provocando. Un conto è combattere gli sprechi e rimettere a posto i conti, dando all’Italia una nuova credibilità internazionale. E in questo senso siamo al fianco di Monti e del suo esecutivo. Un altro conto è rimandare a chissà quando le politiche di rilancio continuando ad erodere pezzi di welfare. Il prezzo che pagano le società del territorio è altissimo, per questo nascono movimenti nazionali come ‘Dare voce allo sport di base’, che l’Uisp ha sostenuto con forza sin dalla prima ora e altre iniziative a carattere territoriale. Il nostro messaggio e i nostri sforzi sono rivolti a sostenere le società sportive perché la pratica motoria e sportiva è una condizione di civiltà di un Paese sulla quale non vogliamo tornare indietro. Al governo chiediamo strumenti e occasioni migliori per puntellare il patrimonio associativo e di civiltà rappresentato dallo sport di base, chiediamo politiche per la formazione e l’aggiornamento degli operatori e dei volontari attraverso provvedimenti ad hoc, come ad esempio il permesso retribuito durante l’orario di lavoro. Chiediamo che nei bandi pubblici per l’assegnazione degli impianti e per la progettazione sia data priorità assoluta ai progetti di sport sociale e alle associazioni non profit che li promuovono. Invece assistiamo ad un atteggiamento liquidatorio da parte del governo, senza la possibilità di essere ascoltati e in assenza di sedi istituzionali di confronto. Non c’è spazio per politiche di riforma e il 31 ottobre a Roma chiederemo una svolta al governo, a cominciare dal rifinanziamento del fondo sociale”.

Che cosa chiedete al mondo sportivo?
“Per quanto ci riguarda stiamo concentrando sforzi e risorse sullo sport territoriale, stiamo praticando una politica di tariffe sociali per chi frequenta i nostri corsi, cerchiamo di sviluppare il volontariato sportivo e cerchiamo di mettere a disposizione i nostri educatori per promuovere anche situazioni di sport informale. Non solo: facciamo appello al resto del mondo sportivo affinchè venga praticata la necessaria sobrietà. Le notizie riportate recentemente dalla stampa sui conti di alcune Federazioni sportive esigono atteggiamenti rigorosi, di legalità praticata e di autodenuncia di speculazioni e di sprechi”.

C’è qualcosa che può fare il mercato e i privati?
“Il mondo sportivo è popolato da soggetti privati e aziende che possono dare un contributo concreto per contrastare la crisi. Attenzione alle sponsorizzazioni facili o ad altre operazioni dubbie. In questo momento chiediamo azioni di responsabilità sociale, chiediamo che i principi costituzionali sulle finalità di interesse pubblico delle imprese vengano interpretate alla lettera, chiediamo investimenti su iniziative dalla forte caratterizzazione sociale”.

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