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Sport e sostenibilità ambientale con Uisp ed Ecopneus

Presentato lo studio sulla sicurezza della gomma riciclata da Pneumatici fuori uso, utilizzata nelle applicazioni sportive

Sport e ambiente: due giorni nei quali Uisp è stata impegnata come stakeholder insieme ad Ecopneus sull’utilizzo del PFU per applicazioni sportive. Martedì 6 settembre al Ministero dell’Ambiente si è tenuta la presentazione dello studio per verificare la non tossicità dei materiali derivanti dal riciclo dei PFU, e mercoledì 7 settembre Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp e Patrizia Minocchi, responsabile marketing Uisp, hanno presentato le sperimentazioni avviate in Italia alla Direzione generale del ministero dell’Ambiente, nel corso di una riunione tecnica. 
Lo studio è stato promosso da Ecopneus (società consortile per la raccolta, il tracciamento e il recupero dei Pneumatici Fuori Uso) e realizzato da Bureau Veritas, CERISIE, Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri-IRCCS e Waste and Chemicals. 

“La ricerca è durata due anni ed è stata realizzata secondo le migliori tecniche disponibili - affermaGiovanni Corbetta, direttore generale Ecopneus - Siamo molto contenti che non sia emerso nessun possibile sospetto di rischio per la salute legato alla cessione di sostanze dannose da granuli e polverini di PFU in caso di esposizione dermica (contatto con la pelle) o inalatoria (anche solo mediante vicinanza). Questo peraltro non fa che confermare scientificamente e organicamente quanto noto dalla letteratura internazionale esistente sull’assenza di rischi tossicologici rilevanti associati all’impiego di gomma riciclata da PFU. Qualsiasi, seppur minima, evidenza di rischio potenziale per la salute delle persone, siano essi utilizzatori o lavoratori, avrebbe comportato da parte nostra l’immediata interruzione di tutte le attività della filiera del riciclo fisico e ci avrebbe fatto virare immediatamente verso il recupero energetico, per la totalità dei volumi da noi trattati, pari a circa 250.000 tonnellate ogni anno”.

“Gli ultimi anni hanno cambiato la faccia alla filiera del riciclo degli pneumatici - dichiara laSottosegretario all’Ambiente Barbara Degani - Oggi ci rendiamo conto che esiste un sistema industriale qualificato, soggetto a varie forme di controllo e certificazione, che, grazie a una migliore gestione dei rifiuti, riesce a conseguire una qualità intrinseca dei materiali in gomma in termini prestazionali e ambientali. Come Governo abbiamo il dovere di creare le migliori condizioni affinché possano svilupparsi sempre più imprese innovative “green” capaci di immettere nei mercati prodotti che siano sicuri da un punto di vista sanitario e ambientale e che siano piena espressione di quell’economia circolare verso cui l’Europa e il mondo intero stanno tendendo”.

Oggi, soltanto con gli addetti delle circa 100 aziende del sistema Ecopneus, la filiera del riciclo di PFU conta oltre 700 unità. Considerando anche l’indotto derivante da attività di produzione e di servizi collegate alla filiera e quello dei settori applicativi della gomma da riciclo, si configura un sistema di una rilevante consistenza, che investe con trend crescente (ca. 15 mil/euro – anno) e che ha buone potenzialità di sviluppo futuro sia economico che occupazionale.
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