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Sport e terza età: una relazione in crisi

Le parole di Fabia Giordano, responsabile Benessere Uisp Modena, per non perdere il tessuto creato in questi anni

 

 

Seguendo gli allarmi lanciati dai comitati territoriali di Sassari e Varese, anche Fabia Giordano, responsabile del Progetto Benessere Uisp Modena, punta i fari sullo stato di abbandono nel quale sono stati lasciati anziani e più fragili da un anno a questa parte, senza soluzioni che non siano tecnologiche e quindi non sempre fruibili o apprezzabili da molte fasce di sportivi.

«Abbiamo un progetto, il Progetto Benessere, che nasce più di 25 anni fa grazie alla lungimiranza dei nostri dirigenti e grazie alla rete con il Comune di Modena – sono le parole di Fabia Giordano –. Progetto che ha portato nelle nostre palestre e nelle nostre piscine migliaia di over 55. È bastato un anno di pandemia per mettere fortemente in crisi un settore lavorativo, un settore che punta ai sani stili di vita, al rallentare i processi di invecchiamento a lavorare per riprendersi da fragilità provocate da malattie o incidenti; ma soprattutto si sta minando il rapporto intimo di fiducia che coinvolge i nostri gruppi con i nostri insegnanti. Nonostante il telefono amico istituito a marzo 2020 e ancora attivo, nonostante i contatti diretti con le nostre socie e i nostri soci, nonostante l'attività on line e outdoor abbiamo perso i contatti con decine e decine di persone. Questo perché abbiamo dovuto interrompere attività che hanno uno scopo sanitario, psicologico e sociale, attività vitali. Assisteremo alla perdita immane di un tessuto con una tradizione ventennale perché per questa fascia di età non esistono strumenti tecnologici che possano sostituire le lezioni in presenza».

 

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