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Uisp, Fit e il Tennis per Tutti:l' interrogazione del Senatore Vaccari in Parlamento

UISP, FIT E IL TENNIS PER TUTTI: L’INTERROGAZIONE DEL SENATORE VACCARI IN PARLAMENTO

 

 

È giunta fino al Senato della Repubblica, tramite un’interrogazione parlamentare firmata dal modenese Stefano Vaccari (Pd) e da altri venti suoi colleghi (di tutto l’arco costituzionale) tra cui Josefa Idem, la contrapposizione tra UISP e FIT relativamente alla libertà dei cittadini italiani di scegliere come, quando e con chi praticare attività sportiva amatoriale di base.

Proprio nella scorsa primavera UISP aveva presentato un esposto al Garante della Concorrenza (AGCM) per segnalare comportamenti della FIT ritenuti non conformi alle regole della concorrenza, posti in essere ai danni di circoli e maestri praticanti il doppio canale di attività, con la federazione e l’ente di promozione.

“Ingerenze nell’attività di un altro Ente di promozione sportiva, ma anche sanzioni ai propri tesserati che eventualmente partecipavano alle sue attività, così come alle società sportive e polisportive che mettevano a disposizione i propri impianti – così il comunicato dei Senatori Pd – Questi alcuni dei comportamenti che la Federazione Italiana Tennis starebbe mettendo in atto per ottenere di fatto l'esclusività del tesseramento, applicando in malo modo norme esistenti”. Una gestione che tenta di essere “esclusiva” riguardo lo sport tennis da parte della FIT, con tariffe d’affiliazione talvolta raddoppiate per circoli e maestri che svolgano anche attività UISP e controlli a campione presso quei soci e quelle società che svolgano campionati con l’ente di promozione sportiva. Una denuncia che è partita anche e soprattutto dai circoli del territorio modenese, nel quale UISP è storicamente molto radicata e che anche per questo ha raccolto da subito l’interesse e l’impegno del Senatore Vaccari, ex assessore allo sport della provincia.

“Un comportamento che rischia di mettere in crisi non solo l'Ente di promozione sportiva, che si è visto costretto a ricorrere al Garante della concorrenza per tutelare la propria posizione – continua il comunicato stampa – ma decine di associazioni sportive che, anche sul territorio modenese, sono il vero motore dello sport di base. Per questo, insieme a una ventina di colleghi di diverse forze politiche a testimonianza della trasversalità dell'importanza che si attribuisce allo sport, abbiamo presentato un'interrogazione al Governo per chiedere se il Coni sia a conoscenza di questa situazione, e come eventualmente abbia intenzione di intervenire”.

Successivamente le richieste presentate al Governo da questa interrogazione, anche molto dure: “Consideriamo la situazione grave a tal punto da domandare all'Esecutivo – fermo l’accertamento della legittimità delle accuse mosse alla Fit o meno nelle opportune sedi – se non ritenga opportuno in ogni caso invitare il Coni a riferire in Parlamento e se non ci siano comunque gli estremi per la nomina di una Commissione ministeriale di verifica. Quanto denunciato infatti, se accertato, non può non avere rilevanza parlamentare considerando innanzitutto le finalità pubblicistiche della FIT e i relativi contributi pubblici che riceve, ma anche le possibili gravi conseguenze economiche di un eventuale contenzioso risarcitorio, così come la possibile rilevanza ai fini di un commissariamento per accertate gravi irregolarità della gestione o di gravi violazioni dell’ordinamento sportivo da parte degli organi federali”.

La palla dunque è in mano sia all’AGCM, in possesso di tutte le carte di denuncia raccolte dalla UISP, che al Governo. L’auspicio della Uisp di Modena è che da un lato i tempi dell’AGCM possano essere quanto più celeri possibili, consentendo così di salvaguardare quanto più possibile l’attività sportiva e anche, eventualmente, al livello nazionale di valutare ulteriori forme di salvaguardia di associazioni e tesserati. Dall’altro, che il Governo del paese e con esso quello dello Sport forniscano i richiesti chiarimenti, specificando quale importanza reale abbia lo sport di base e se lo stesso sia (o meglio debba essere) accessibile a tutti in ragione dell’universalità dello stesso, piuttosto che degli interessi di  qualcuno degli operatori dell’ordinamento sportivo. 

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