Nazionale

Il messaggio di pace dell'Uisp a Beirut, nel campo di Shatila

Delegazione Uisp a Beirut per i trent'anni della strage di Sabra e Shatila. Guarda il servizio del Tg2 Rai dedicato all'iniziativa

Sport e cooperazione internazionale: questa mattina una delegazione Uisp è stata in Libano, a Beirut, nel campo profughi di Shatila che insieme a quello di Sabra fu teatro, trent’anni fa, di una orribile strage.

A questa iniziativa è stato dedicato il servizio della giornalista Monica Matano, andato in onda su Rai 2, nell'edizione pomeridiana del Tg sport (mercoledì 26 settembre). Per vedere il servizio tv clicca qui

Il presidente nazionale Uisp, Filippo Fossati, insieme a Carlo Balestri e Massimo Tossini, della delegazione Uisp, hanno incontrato Abu Mouahed, direttore CYC - Children & Youth Center, associazione che si occupa del diritto al gioco, all'istruzione e alla salute dei bambini del campo. A lui è stata consegnata la targa della Figc-Federazione Italiana Giuoco Calcio, in segno di amicizia e solidarietà dello sport italiano.
La delegazione Uisp si è poi spostata nella sede dell'Unrwa, l'agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dei profughi palestinesi, per la consegna ufficiale del materiale sportivo necessario all'allestimento di altre sei palestre in altrettanti campi profughi. La consegna del materiale (guantoni, paracolpi, corde, sacchi e pesi) è avvenuta durante l’incontro con Robert Watkins, coordinatore Onu in Libano.
La mattinata si è conclusa con l’incontro con l’ambasciatore italiano a Beirut, Giuseppe Morabito, che insieme a Filippo Fossati, presidente Uisp, ha sottolineato l’importanza dello sport come strumento di pace e integrazione tra i popoli.

Consegna materiale soft boxeL'iniziativa Uisp si è svolta a pochi giorni dopo la riccorrenza del trentennale del massacro di Sabra e Shatila, avvenuto tra la sera del 16 e l'alba del 18 settembre 1982. Quaranta ore di terrore, durante le quali un numero imprecisato di rifugiati - secondo le peggiori stime circa 3.500, tra i quali anche anziani, donne e bambini - vennero trucidati ad opera delle milizie cristiano-maronite alla ricerca di presunti terroristi. Sabra e Shatila è rimasto uno dei più scellerati crimini di guerra dell'ultimo Novecento, purtroppo impunito. La notizia del massacro sconvolse il mondo ed ebbe una risonanza particolare anche in Italia, dove presidente della Repubblica era Sandro Pertini.
"L'Italia aveva da poco vinto la Coppa del Mondo in Spagna - racconta Carlo Balestri - l'allora Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, appena saputo della strage si recò a Beirut per incontrare Arafat e, in accordo con la Figc, portò con se la coppa. I palestinesi avevano infatti fatto festa pochi mesi prima per la nostra vittoria e il presidente dedicò alle vittime della strage quella coppa. Il ricordo di quel gesto e di quella dedica - completamente dimenticato in Italia - è ancora ben vivo in molta parte della popolazione che vive nei due campi profughi della periferia di Beirut ed è anche, o forse soprattutto, per quello che i pochi italiani che si avventurano in questi luoghi vengono trattati con rispetto e simpatia".

Guarda la galleria fotografica.

Nelle foto:Abu Mouahed, direttore CYC - Children & Youth Center con la targa commemorativa della strage di Shatila; Massimo Tossini (a destra) durante la consegna del materiale per la soft boxe

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