Nazionale

Verso Chianciano: il bilancio di 180 congressi e assemblee

L’Uisp è una signora di 65 anni ben portati, la stessa età della Costituzione italiana. Alla vigilia del XVII Congresso nazionale (Chianciano Terme, 12-14 aprile) giova ricordarlo: democrazia, partecipazione, libertà di associarsi e di organizzarsi non sono valori negoziabili. Ma, che c’entra tutto questo con lo sport? E soprattutto: che bisogno c’è di riunirsi, parlarsi, confrontarsi se, in fondo, con la crisi che c’è, le persone hanno altro a cui pensare? Risponde Vincenzo Manco, vicepresidente Uisp, candidato alla presidenza nazionale: “Il percorso congressuale Uisp è un contributo di democrazia e partecipazione a tutta l’Italia: da ottobre 2012 ad oggi abbiamo tenuto circa 180 appuntamenti assembleari, dal nord al sud dell’Italia, tra Congressi regionali, territoriali e Assemblee nazionali di Leghe ed Aree. A questi vanno aggiunti centinaia di incontri tra società sportive e iscritti individuali. E poi il rinnovamento dei gruppi dirigenti: sono stati eletti 14 nuovi presidenti regionali su 20 e abbiamo circa un terzo di nuovi presidenti territoriali. Più i tempi sono difficili, più c’è bisogno di cittadini che si autorganizzano, si ritrovano intorno a valori condivisi, praticano la cittadinanza attiva. Per noi lo sport è un mezzo, non è un obiettivo fine a se stesso. L’associazionismo crea coesione sociale, noi lo facciamo attraverso un linguaggio popolare e inclusivo come quello sportivo. Quella dell’Uisp è l’età nobile di chi ha imparato a stare al mondo grazie a valori di riferimento, che ha assimilato negli anni difficili della ricostruzione e non ha più abbandonato: democrazia, partecipazione, socialità”.

Quali sono state le caratteristiche e i temi più toccati sinora nel corso di questa tornata congressuale Uisp, in vista dell’appuntamento nazionale?
“Emerge con nitidezza la caratteristica dell’Uisp: cambiare il sistema sportivo, rafforzare i valori dell’associazionismo e del volontariato sportivo, cambiare la società. E rinnovare noi stessi, la nostra proposta di attività, il nostro modello organizzativo. C’è bisogno di una rete larga e diffusa del gruppo dirigente. Partecipando a vari incontri congressuali sul territorio ho verificato che ci sono alcune esigenze alle quali dare risposte rapide, come ad esempio il rafforzamento di un rapporto più diretto e meno burocratico tra le nostre strutture di attività, Leghe ed Aree e i livelli territoriali. C’è coesione nel gruppo dirigente diffuso, l’unità viene vissuta come un valore prezioso, a tutti i livelli. Il confronto è stato civile e pacato. L’Uisp si è presentata come caposaldo associativo e riferimento affidabile anche nelle relazioni esterne. Questo è stato testimoniato dalle numerosissime presenza istituzionali nei nostro Congressi. Nella maggior parte dei casi non si è trattato di saluti formali, pur graditi, ma di tappe di una interlocuzione stabile su tematiche come impiantistica sportiva, salute e giovani. L’Uisp ha avuto la conferma della bontà del proprio lavoro e del proprio ruolo sul territorio. Questo riconoscimento ci è venuto anche dal Coni e dagli altri soggetti del sistema sportivo. L’Uisp ha dimostrato di essere pronta a dialogare di politiche pubbliche e sociali, di riforma dello sport, di sviluppo. Anche attraverso lo sport si può dare un contributo per uscire dalla crisi. Riprenderemo questi temi al Congresso nazionale di Chianciano e da lì lanceremo il nostro messaggio di cambiamento alle istituzioni sportive e politiche del nostro Paese”. (I.M.)

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