Nazionale

Fossati dal Social Forum: la lezione dei movimenti

Il presidente Uisp e neodeputato scrive sull'Unità: "L'Europa assiste impotente al moltiplicarsi di speculazioni".
L'Uisp è presente al Forum Sociale di Tunisi, che si chiuderà domani, sabato 30 marzo, con un'area sportpertutti e un ricco programma di attività. Riportiamo l'articolo, apparso oggi su L'Unità (titolo: "Il nodo speculazioni al Social Forum") di Filippo Fossati, presidente nazionale Uisp e neodeputato, presente a Tunisi per il Forum parlamentare mondiale: l’appuntamento dei deputati che hanno aderito alla Carta del Fsm (Forum Social Mondial).

“Vogliamo studiare e vogliamo ballare”: ancora una volta le donne protagoniste. Il loro grido sale nelle strade di Tunisi dove domani si concluderà il Forum Sociale Mondiale. Credono nel futuro, chiedono dignità e rispetto, non hanno smesso di protestare per l’assassinio dell’esponente dell’opposizione democratica Belaid. Il Forum Sociale nacque a Porto Alegre, nel 2000: c’era la società civile brasiliana che sognava di eleggere Lula presidente della Repubblica, e così è stato. Oggi al centro della crisi c’è il Mediterraneo, la sponda a nord e quella a sud: la primavera araba ha scosso le coscienze, i movimenti civili hanno preso la testa delle rivoluzioni ma il loro approdo è incerto. Intanto la forza delle donne e dei movimenti attraversa quest’area, la voglia di modificare la propria vita di tutti i giorni, il diritto allo studio e al lavoro. Quali risposte dà la politica internazionale, quella europea e quella del nostro Paese? Debolissime.
Ieri si è tenuto l’incontro dei parlamentari presenti al Social Forum di Tunisi, una cinquantina in tutto, con francesi e spagnoli in maggioranza. Nel paese della rivoluzione dei gelsomini, che sta cercando di costruire una democrazia basata su egualitarismo e diritti umani, dopo anni di povertà e di dittatura, l’unica possibilità è quella del protagonismo della società civile. E’ così in tutta l’area del Mediterraneo. Prima lezione: la politica deve scommettere sulla mobilitazione sociale per i diritti e per un’economia giusta. Deve saper stare un passo avanti, non nelle retrovie. E allora, qual è il ruolo della sinistra? Impostare una politica per la stabilizzazione di quest’area. Laici e progressisti in Tunisia sono andati a votare con cinque partiti diversi, anche per questo hanno perso le elezioni. Ora c’è un fronte popolare unitario. La sinistra, dove esiste, nei paesi dell’occidente del Mediterraneo, non ha avuto la forza di dialogare e di sostenere i movimenti fatti di donne e giovani che ogni giorno si mobilitano. La presenza politica è troppo debole. Seconda lezione per i parlamentari giunti qui a Tunisi: nei paesi del bacino mediterraneo occorre una visione della sinistra capace di saldare diritti e sviluppo. Qui c’è una grande richiesta di impostare politiche economiche condivise da parte dei paesi del nord Africa e dell’Europa mediterranea. Ci sono le condizioni per far partire produzioni manifatturiere, nuove attività nel turismo e nell’agricoltura di qualità. I movimenti chiedono di recuperare lavoro ed uguaglianza. Terza lezione: il problema è che sia da parte dell’Europa, sia da parte dei singoli stati, non ci sono passi in avanti. Sostanzialmente siamo al punto di partenza: i rapporti economico commerciali con i paesi nordafricani sono i medesimi che c’erano con i dittatori. L’Europa assiste impotente al moltiplicarsi di speculazioni che da queste parti si traducono in colonialismo finanziario. I ricchi di paesi come il Quatar acquistano crescenti porzioni di territorio sahariano per sfruttarne le risorse. I diritti di chi le abita o di chi le attraversa sono invisibili. Per questo una delle emergenze umanitarie presenti con forza a questo Forum Sociale di Tunisi è quella dei migranti e del popolo Saharawi. Senza diritti e senza terra. La politica progressista e l’Europa devono ascoltare questi segnali con urgente concretezza, cogliendo in essi la possibilità di costruire dal basso una nuova identità ed un progetto di cambiamento. C’è la possibilità e la voglia di costruire una vera alleanza tra società civile e politica progressista. La voglia di studiare e di ballare: il futuro passa da qui.

 NOTIZIE DA UISP NAZIONALE
UISPRESS

PAGINE UISP

AVVISO CONTRIBUTI ASD/SSD

BILANCIO SOCIALE UISP

FOTO

bozza_foto

VIDEO

bozza_ video

Podcast

SELEZIONE STAMPA

BIBLIOTECA UISP