Nazionale

I saluti degli ospiti istituzionali al Congresso Uisp

Molte le presenze di personaggi delle istituzioni, del mondo sportivo e dell'associazionismo a Chianciano Terme

Molti gli ospiti e le personalità che venerdì 12 aprile, si sono avvicendati sul palco del Palamontepaschi di Chianciano per portare i saluti di associazioni, Enti e realtà sociali e istituzionali alCongresso nazionale Uisp.

Il benvenuto ai partecipanti è arrivato dal sindaco di Chianciano Terme, Gabriella Ferranti: “Sono qui per darvi il saluto della mia città ma anche per ringraziarvi di averci scelto in un’occasione così importante come quella del rinnovo dei vostri organismi dirigenti. Chianciano anche grazie alla Uisp è meta di un intenso turismo sportivo: stiamo lavorando per rivedere lo statuto della nostra città, sia nei termini di una maggiore rappresentatività di genere che per inserire un riferimento diretto allo sport. Siamo vicini allo sport, inteso sia come valore che come risorsa economica”. 

Serenella Pesarin, direttrice generale Dipartimento giustizia minorile del ministero della Giustizia, che da tempo collabora con l'Uisp per la realizzazione di porgetti: “In un periodo storico complesso e difficile come questo, dai dati del nostro osservatorio vediamo risvegliarsi alcuni segnali che destano preoccupazione. I nostri giovani ci stanno chiedendo aiuto e la nostra risposta non può essere quella di ignorarli. Il sistema di sicurezza si deve muovere riportando al centro le persone: dobbiamo aprire le scuole, gli oratori, ma anche le carceri alle attività sportive. Lo sport ha una forte valenza educativa, è un esempio di legalità che consente l’acquisizione di ruoli e il rispetto di regole; implica impegno e fatica, gli stessi che servono per raggiungere grandi risultati. Con il progetto Terzo tempo lo abbiamo fatto, siamo riusciti a strappare dei fondi per portare lo sport tra le mura degli istituti penali minorili. Grazie all’Uisp non siamo più soli, dobbiamo continuare a rafforzare questa rete, una rete capace di creare lavoro, opportunità di inserimento reale. La pratica sportiva è sicuramente uno strumento per ridare fiducia e speranza a questi giovani smarriti, ragazzi comunque splendidi che non sono solo il nostro futuro ma il nostro presente”.

Mauro Valeri, UNAR (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali): “Se il nostro ufficio si occupa anche di razzismo nello sport lo si deve alla collaborazione con l’Uisp. Il tema del razzismo nello sport continua ad essere percepito come un fenomeno marginale laddove i dati che abbiamo ci dicono che è in costante aumento. Secondo noi la discriminazione razziale sui campi sportivi va contrastata lavorando per promuovere un cambiamento culturale, e quindi una cultura antirazzista e non certo solo con misure repressive. Esiste però anche una seconda tipologia di razzismo, detto istituzionale, legato ad una normativa discriminatoria nei confronti dei tesserati figli di migranti e legata allo ius sanguinis. Questa normativa va cambiata: il mio invito è a mantenere alta l’attenzione sul tema delle discriminazioni”. 

Paolo Beni, presidente Arci e deputato Pd: “L’Uisp ha sempre promosso e praticato lo sport dentro un quadro più ampio, un’idea di società fondata sulla pace, sulla tutela dei diritti, sulla partecipazione democratica, sul rispetto dell’ambiente. Stiamo assistendo ad una fase di crisi non solo economica ma sociale in cui si avverte una regressione dei diritti sociali e civili: di fronte a questo smarrimento va fatto un grande lavoro di ricostruzione sociale e culturale. Tutto il mondo del volontariato e dell’associazionismo può fare da volano a questa ricostruzione, sul piano sociale, educativo, attraverso la promozione della salute pubblica e della responsabilità civica. Questo lavoro è molto di più della semplice promozione sportiva: può aiutare tutti noi a dare un senso di comunità che prevalga sull’individualismo: per Arci e Uisp è una sfida mai abbandonata, da rinnovare e condurre insieme”. 

Salvatore Sanna, vicepresidente Federparchi: “Abbiamo lavorato congiuntamente per preservare i territori attraverso politiche di sviluppo territoriale e di sviluppo sostenibile. Stiamo preparando per giugno prossimo lo stato generale delle Aree protette e abbiamo necessità di dialogare anche con la Uisp, perché il mondo dello sport attraversa i Parchi. Sono convinto che ci siano presupposti e temi condivisi per traghettarci pian piano fuori dalla crisi”.

Massimo Achini, presidente CSI (Centro sportivo italiano) e membro della giunta del CONI: “Vorrei darvi una bella notizia, se avete voglia guardatevi intorno, perché la bella notizia siete voi: il fatto che in un paese che ha moltissimi problemi esista un popolo di “folli” che spende settimanalmente del tempo per occuparsi del benessere delle persone e dell’Italia utilizzando una cosa semplice come lo sport. Auguro a tutta la Uisp di far crescere in maniera sana le sue radici, pensando alle giovani “leve” ed ai giovani operatori e dirigenti. Cambiare le cose in questo Paese è complesso ma sicuramente lo sport può essere un vero agente di cambiamento". 

Bruno Molea, deputato e presidente AICS (Associazione italiana cultura e sport): “Conduciamo battaglie comuni per portare avanti la promozione sportiva: è bello pensare che al di là dell’appartenenza al singolo ente si possa parlare di movimento di promozione sportiva in generale. Con noi si muovono complessivamente più di 7 milioni di cittadini del nostro Paese. Rappresentiamo un valore aggiunto e dobbiamo muoverci in maniera più coordinata per raggiungere obiettivi sempre più alti. Lascia però l’amaro in bocca il fatto che un grande movimento della promozione sociale non abbia un reale riconoscimento. Sono maturi i tempi per intervenire ed impegnarci per dare risposte concrete a tutti i milioni di cittadini e società sportive affiliate che ogni giorno si occupano dello sport di base anche senza riempire le pagine dei giornali”.

Gino Musacchia, presidente nazionale Libertas: “La via di azione più efficace per riformare il sistema sportivo è nelle mani dei parlamentari che conoscono il nostro lavoro e il nostro movimento perchè provengono da esso. Gli Enti di promozione sportiva hanno un requisito di diversità che deve ottenere un reale riconoscimento legislativo”.

Antonino Viti, presidente ACSI (Associazione centri sportivi italiani): “Ho avuto modo di imparare molto dalla Uisp, modello di riferimento nel modo di concepire ed organizzare lo sport, ma soprattutto ho potuto osservare la passione per lo sport per tutti. I dati stanno cambiando, la sensazione è che i veri praticanti siano quelli degli enti della promozione sportiva, lo dicono i numeri. Non è più possibile tollerare una situazione paradossale: svolgiamo un ruolo sociale con pochi mezzi e, da alcuni ambienti, ci viene rimproverato di godere di troppi benefici fiscali. Costoro dimenticano che la molla fiscale è uno dei rarissimi benefici di cui gode l'attività sportiva dilettantistica sul territorio".

Laura Coccia, atleta paralimpica e deputata Pd: “Quello che mi ha insegnato lo sport è che ci si può comunque rialzare da qualunque caduta. La proposta di legge che la sottoscritta e Filippo Fossati intendono presentare in Parlamento è praticamente già scritta: è dedicata a tutte quelle persone che sono cadute e riguarda direttamente lo sport nelle carceri. Una proposta ricca di valori. Una legge che dice 'lo sport è un diritto umano'. Questa semplice dichiarazione di principio può essere il puntello che lavora dall’interno per “far rialzare” le persone. Ci rendiamo conto che lo sport nelle carceri è un problema in primis per gli spazi e la gestione, ma la Uisp ha dimostrato che si può fare. Questa proposta di legge non ha colori e partiti e speriamo venga appoggiata da tutte le forze in parlamento. 

Pierluigi Farro, Ufficio di presidenza Endas (Ente nazionale democratico di azione sociale): “Voi dell'Uisp siete una grande associazione, non solo per i numeri, ma perché nel tempo avete saputo elaborare idee e politiche sportive che hanno saputo affermarsi nel mondo dello sport a livello nazionale. Vi auguro di elaborare idee che siano utili ancora una volta a tutto il mondo sportivo”.

Osvaldo Veneziano, presidente Arcicaccia: “Arci ha fatto un pezzo di strada insieme alla Uisp. Noi chiediamo alla Uisp di aiutarci a far crescere un Coni più trasparente. Vorrei che già da questo congresso venisse fuori un messaggio: si è abusato dell’espressione “società civile”, con una manipolazione che ha bisogno di essere corretta. La Uisp deve guidare un processo di revisione della rappresentanza, per mettere in evidenza il lavoro che tantissimi volontari fanno per il bene del Paese. Per un nuovo riconoscimento dell’associazionismo”.

Renato Di Rocco, presidente Federazione ciclistica italiana: “Noi parliamo di ciclismo, di agonismo, ma noi stessi abbiamo guardato molto in casa Uisp per la questione ambientale, la partecipazione, il coinvolgimento. I numeri dello sport, complessivamente, vanno messi insieme per fare massa e impattare sul Governo e le istituzioni per cercare di risolvere le criticità delle società sportive di base, che sono l’altra fondamentale agenzia formativa insieme alla famiglia”.

Maria Guidotti, responsabile dell'osservatorio sul welfare della Cgil: “La Uisp è un 'associazione importante, non solo per la sua storia, ma per la qualità della proposta, nonché della visione che la accompagna, visione futura e complessiva che in genere manca in questo paese. Lo sport è una risorsa importante per il sistema paese, per il suo welfare, e per questo deve essere parte integrante del sistema scolastico, anche per creare integrazione della società”.

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