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"Percorsi Indysciplinati": nuovo progetto Uisp per gli adolescenti

“Percorsi Indysciplinati” è il nuovo progetto dell’Uisp nazionale rivolto agli adolescenti, che vuole contrastare sedentarietà e abbandono sportivo, attivando processi di socializzazione e integrazione, attraverso lo sviluppo di 10 laboratori per la pratica di sport di strada nella scuola e nell’extrascuola, ad opera di gruppi di ragazzi e ragazze affiancati da operatori Uisp.

Tra le discipline proposte il parkour, la danza urbana, gli sport della glisse (in cui il concetto di scivolamento costituisce il minimo comune denominatore), le giocolerie, e comunque attività destrutturate che vedano i ragazzi realmente protagonisti di performances, eventi dimostrativi e iniziative di comunicazione, per recuperare la vivibilità delle aree urbane periferiche come spazi di aggregazione. La filosofia di questi sport destrutturati è fortemente caratterizzata dal concetto di comunità (crew) in cui i ragazzi si riconoscono e a cui possono scegliere di appartenere. Il progetto sarà monitorato e valutato da un soggetto esterno, per favorire il processo di trasferibilità e riproducibilità.
“Percorsi Indysciplinati” è arrivato tra i primi nella graduatoria approvata dall’Osservatorio nazionale per l’associazionismo sociale dalla Direzione generale per il terzo settore e le formazioni sociali del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Il progetto presentato dall’Uisp ha ottenuto il 100% del finanziamento richiesto, infatti il riconoscimento economico accordato è stato completo.
L’intervento prevede la co-progettazione con gli studenti, per permettere ai ragazzi di assumere un ruolo attivo e propositivo nelle attività, fino all’autogestione. È previsto, infatti, che i ragazzi organizzino esibizioni, happening, flash mob, realizzando iniziative che prevedano anche un forte aspetto spettacolare.

Il progetto prenderà il via in estate. Saranno dieci le città italiane che ospiteranno gli interventi e circa 1.500 i ragazzi e le ragazze coinvolti, italiani e stranieri, tra i 14 e i 20 anni. Le città potranno realizzare le attività relazionandosi con le scuole, in cui svolgere principalmente la parte legata alla filosofia del progetto, al racconto e all’analisi, per poi spostarsi all’esterno con le attività. La scuola risulta anche luogo elettivo per questo tipo di interventi perché consente di raggiungere coloro che potrebbero risultare esclusi per motivi culturali, sociali ed economici. Il tutto sarà realizzato cercando di creare un buon equilibrio tra riflessione e pratica. (E.F.)

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