Nazionale

L'Uisp ricorda don Gallo, prete e compagno di strada

In strada incontrava gli ultimi ma anche lo sport. I ricordi personali e pubblici di Isa Di Grumo, presidente Uisp Genova

Teneva il Genoa, don Andrea Gallo. Non ha mai nascosto niente, né la sua fede sportiva, né quella sociale e politica. Si è spento all'età di 84 anni il "prete di strada", a Genova nella sua Comunità di San Benedetto al Porto. I funerali si terranno sabato nel capoluogo ligure.

Don Gallo è sempre stato dalla parte degli ultimi e lo sport ha avuto una importanza determinanante sin da quando, ventenne, incontrò la fede proprio grazie alle partitelle di calcio, alle relazioni che si possono stabilire tra i ragazzi, tra le persone semplici. Isa Di Grumo, presidente Uisp Genova, racconta i molti episodi nei quali la sua strada personale e quella dell’Uisp hanno incontrato quella di don Gallo: “Non si può non provare un grande dolore alla notizia della sua  morte. Un vuoto nel cuore, un buco nello stomaco, sono le prime sensazioni che hai al pensiero che una persona così speciale non sarà più con te”.

Isa Di Grumo racconta di quando, una decina d’anni fa, l’Uisp Genova dette una mano ai ragazzi della Comunità di San Benedetto ad organizzare un torneo di calcio. Don Gallo ne rimase contento e da allora i rapporti con l’Uisp divennero costanti. “Anche perché – prosegue Isa Di Grumo – l’Uisp Genova ha portato spesso le sue bandiere in molte manifestazioni ed iniziative di piazza per i diritti, la giustizia sociale, la pace, l’inclusione. Valori ai quali don Gallo si richiamava sempre e per i quali fu un vero militante, come in occasione del G8. L’ultimo ricordo che ho è quello di un mese fa circa, nel corso di una manifestazione contro l’apertura di una casa da gioco a Genova Pegli. C’era un mucchio di gente, molte associazioni e c’eravamo anche noi dell’Uisp. Don Gallo si fermò a circa mezzo chilometro dal blocco stradale, con la sua auto e proseguì a piedi verso la testa della manifestazione. Appena venne riconosciuto e salutato da tutti, dall’amplificazione partì un appello: cercate una sedia per don Gallo! Camminava lentamente e già era malfermo sulle gambe. Lui prese il megafono e la sedia la usò per salirci sopra, in piedi, per farsi sentire meglio da tutti. Questo era don Gallo”.

“Aggiungo un ricordo personale: nel 2004 partecipò qui a Genova alla presentazione del libro ‘Fischia il vento’ di cui scrisse la prefazione. Il testo ricostruiva la storia partigiana della nostra città e molte pagine erano dedicate a mio padre Giuseppe, detto Ivan. Lui fu uno dei protagonisti della Resistenza a Sestri Ponente, quel libro mi portò indietro nel tempo visto che parlava della mia famiglia. In quella particolare circostanze sentii molto vicine e intime le parole pronunciate da don Gallo”.

“Ieri sera sono andata subito a rendergli omaggio – conclude Isa Di Grumo - era lì, nella sua bara, addormentato, sembrava sereno, ma chi lo conosceva bene sapeva che era incazzato per quello che ancora aveva lasciato da fare. La speranza è che la sua Comunità possa continuare a vivere e ad operare come se lui fosse ancora qui. Aiutiamo i suoi ragazzi e le sue ragazze ad andare avanti”.

Per ricorstruire il profilo di don Gallo e capire più a fondo come e perchè "non nascondeva niente" consigliamo la lettura di "Preti contro" di Corrado Zunino (Fandango libri, 2003). Zunino racconta, tra l'altro, che da adolescente aveva "talento da calciatore e nel dopoguerra si iscrive ad un corso per arbitri". Il capitolo dedicato a don Gallo si intitola "L'atleta".

 

(I.M.)

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