Nazionale

L'Uisp chiede riforme e cambiamento anche nello sport

Vincenzo Manco, presidente Uisp, in Direzione nazionale: "Sostegno alle società del territorio e verifica sulle attività"
"Ci muoviamo in un contesto di forte instabilità politica. Sul fronte del sistema dei partiti e su quello delle istituzioni. Il tema del cambiamento è presente in tutte le agende. Anche l'Uisp da tempo chiede cambiamento e riforme sul fronte sportivo: sostegno alle società sportive del territorio, riconoscimento del valore sociale dello sport e del ruolo che svolge la promozione dello sportpertutti, con parametri e verifiche effettive sul lavoro che viene fatto, a livello locale e nazionale". E' questo, in estrema sintesi, il messaggio che parte da Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp, che ha introdotto i lavori della Direzione nazionale Uisp che si è tenuta a Bologna giovedì 12 dicembre.


"Anche in tema di promozione sportiva l’Uisp chiede cambiamento e rigore - ha proseguito Manco - occorre alzare il livello complessivo della qualità e della progettazione. La nostra associazione da tempo chiede parametri certi e verificati per l’attribuzione delle risorse pubbliche destinate alla promozione sportiva. Un esempio di criterio da adottare? Il divieto per gli Enti di promozione sportiva di fare tesseramento di secondo livello, che non ha alcun fondamento giuridico in ambito associativo e democratico. Penso a quanto ha fatto la Consulta del ciclismo che, dopo reiterati richiami, ha escluso un ente di promozione sportiva che adotta sistematicamente questa pratica. L’associazionismo è libero e l’adesione ad un’associazione deve rimanere su base individuale e personale. Questo è l'unico modo serio per dilatare la base dei praticanti e dei cittadini attivi. Per questo al Coni chiediamo di verificare la consistenza e l’attività svolta dagli Enti di promozione sportiva. Su questa base andrebbero assegnate le risorse necessarie a promuovere lo sportpertutti. Alle Federazioni chiediamo Protocolli d’intesa sul terreno delle specifiche attività sportive, in modo da poter svolgere efficacemente il nostro ruolo di diffusione della pratica sportiva".

"Per questi stessi motivi, sul terreno dello sport sociale, abbiamo ricordato al Coni che, fortunatamente, non siamo all'anno zero sul tema sport e carceri. Penso che l'ente olimpico possa essere orgoglioso del fatto che un pezzo del sistema sportivo italiano si è sempre occupato con coerenza e competenza di questo e di altri ambiti sociali, nei quali intervenire e traferire i benefici della pratica sportiva. In ogni città in cui c'è un carcere o un'istituto minorile, lì c'è anche l'Uisp. Da trent'anni".

Tra le decisioni della Direzione nazionale Uisp c'è stata l'approvazione del Piano formativo Uisp, con circa 300 appuntamenti tra settembre 2013 e agosto 2014, e l'approvazione dell'Autocertificazione etica proposta dalla Consulta nazionale del ciclismo (vedi numero scorso di Uispress e intervista a Davide Ceccaroni). Non è stata invece approvata l'apertura di un nuovo Comitato Uisp a Vibo Valentia in quanto la materia, nel suo complesso, verrà regolamentata nel prossimo Statuto Uisp. (I.M.)

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