Nazionale

Peace Games Uisp: missione nei campi profughi Saharawi

A febbraio partirà un gruppo di operatori per conoscere le reaktà locali e progettare nuovi interventi di cooperazione
I primi giorni di febbraio una missione di tredici operatori, educatori e tecnici Uisp partirà alla volta dei campi profughi Saharawi. I partecipanti provengono da otto città diverse e sono reduci da un recente percorso di formazione per operatori di Peace Games.
Lo scopo del viaggio è conoscere in prima persona la situazione della popolazione che risiede nei campi Saharawi, dove Peace Games Uisp lavora dal 2008 con progetti di cooperazione sportiva che hanno riguardato principalmente la formazione degli operatori locali.
Le cose viste ed ascoltate, l’esperienza acquisita, diventeranno per gli operatori Uisp uno strumento per poter poi raccontare nelle scuole italiane quale è la situazione dei rifugiati Saharawi, una storia di trent’anni di oppressione e diritti negati, ma anche per far conoscere la loro cultura e la loro arte.

Il gruppo si fermerà nei campi per dodici giorni durante i quali visiterà le Case dello sport e le scuole di Smara e El Layun dove sono stati realizzati i progetti di Peace Games con il sostegno della Regione Emilia Romagna e del Comitato Regionale Uisp e di Reggio Emilia, Uisp Modena Solidarietà Onlus e le associazioni emiliane Kabara Lagdaf e El Ouali per la libertà del Sahara Occidentale. Il viaggio farà tappa, inoltre, a Tifariti dove la RASD (Repubblica Democratica Araba Saharawi) progetta di costruire un primo nucleo residenziale del popolo saharawi libero.
Saranno visitati inoltre orti, ospedali, il laboratorio dove si producono le medaglie che la Lega atletica Uisp sperimenterà nel 2014 nelle eco maratone a Reggio Emilia, il centro “Najaila” dove sono ricoverati i mutilati a causa delle mine di produzione italiana, il centro per la difesa dei diritti umani nel Sahara occupato “Afapredesa”, dove sono ricordati i desaparecidos e le vittime della repressione marocchina, il museo della cultura saharawi che spazia dall’artigianato alla resistenza agli invasori marocchini e mauritani.
Il gruppo incontrerà i partnes locali per rilevare criticità e condividere e ampliare proposte di progetti in loco e potenziare la rete di solidarietà in Italia, come richiesto dai rappresentanti della Repubblica Araba Saharawi Democratica a conclusione dell’ultimo progetto di Peace Games e al congresso nazionale della Uisp di Chianciano 2013, al quale partecipò il ministro dello Sport.
Il gruppo sarà accompagnato da Silvia Ferrari che segue i progetti in Sahara in loco da tre anni e da Ivan Lisanti, responsabile nazionale di Peace Games per il Sahara Occidentale.

Il gruppo si è dato il nome di “Brigate internazionali dei giochi della pace”, per ricordare le Brigate internazionali che ottanta anni fa, durante la rivoluzione spagnola, accorsero da tutto il mondo per difendere la Repubblica. Una caratteristica di questo gruppo è il completo autofinanziamento delle missioni.

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