Nazionale

La comunicazione Uisp del terzo millennio nasce ora

Divertire e incuriosire chi non conosce le storie di sport sociale. Il video del seminario nazionale di comunicazione Uisp
La comunicazione Uisp del terzo millennio parte da qui: sport e sociale si intrecciano, si rincorrono, costruiscono nuovi canali e spunti narrativi. A Roma, nei due giorni di seminario nazionale, il 7 e 8 febbraio, si sono incontrati i numeri uno di vari ambiti che hanno utilizzato lo sport come chiave per raccontare l’Italia: foto, film, giornalismo. Nel seminario nazionale Uisp, insieme ad un centinaio di redattori Uisp a livello territoriale, regionale, nazionale e di settori di attività, sono intervenuti vari professionisti della comunicazione sociale e sportiva.
Le relazioni sono state diverse e hanno offerto molti spunti interessanti, a partire dall’apertura di Andrea Volterrani, docente di comunicazione sociale dell’Università Tor Vergata di Roma. I punti centrali del suo intervento sono stati sui contenuti: “Mettere prima l’organizzazione e poi i temi è un errore, sono i temi che fanno grande l’organizzazione che se ne occupa. Spesso si pecca, in questo mondo, di autoreferenzialità: il mercato è più avanti nella riflessione sulla comunicazione, anche di temi sociali, perché deve vendere, il terzo settore invece ha fatto un passo indietro. Il perimetro della comunicazione sociale è stato colonizzato perché c’è un vuoto, pur essendoci un pieno di attività sul territorio e vicino alla gente. Bisogna saper cambiare i metodi, anche guardando al mainstream. Il racconto delle cose fatte deve essere messo in forma di storia: non mostrare il presidente che parla ma le persone che partecipano; è importante il protagonismo delle persone”.
Sempre nella mattinata di venerdì 7 febbraio è intervenuto il giornalista di Rai Sport, Carlo Paris: “Non è necessario essere “sfigati” per parlare di sociale: lo sport sociale non deve essere solo drammi e tristezze, il sociale è ben altro, è quello che riguarda tutti noi. Veicolare questi messaggi è una grande opportunità: nello sport c’è il divertimento, un grande vantaggio rispetto al resto del terzo settore. Parlare dell”’altro sport”, invece dei grandi professionisti, non è detto che faccia calare l’interesse, anzi incuriosisce, parlare solo dei grandi è limitativo”. Paris ricorda che il modo migliore per far arrivare la comunicazione è la semplicità, anche se tutti si sono trovati d’accordo nell’affermare che per far cambiare la cultura diffusa, che predilige grandi campioni e sport professionistici, ci vuole tempo.

La sessione pomeridiana di venerdì 7 febbraio si è aperta con la chiacchierata a tre tra Valerio Piccioni, giornalista della Gazzetta dello sport, Simone Pacciani, vicepresidente nazionale Uisp e Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp. Da questo scambio è emerso che la Uisp deve puntare su una comunicazione capace di segnare la sua diversità nel mondo sportivo e sociale, di definire la sua mission in base ai temi trattati, passando attraverso la riforma del modello organizzativo e lo sfruttamento dell’enorme patrimonio di esperienza e protagonisti attivi sul territorio. Secondo Simone Pacciani “un ente di promozione sportiva non può essere solo quello che organizza le attività, ma qualcosa di più, deve puntare a migliorare la vita delle persone: ci sono messaggi, iniziative, che identificano le attività dell’Uisp anche sul territorio”. “Dobbiamo avere la consapevolezza, in ogni cosa che facciamo, che siamo un bene comune – ha affermato Vincenzo Manco - quindi agire all’interno della società e delle reti sociali liberando le energie ed eliminando le separazioni tra chi pensa e chi fa”.

Sono seguiti gli incontri con quattro professionisti della comunicazione provenienti da mondi diversi: Enrico Maria Artale, regista del film “Terzo tempo”, il fotografo Mario Boccia, autore della foto simbolo di Sarajevo, Luca Cardinalini, giornalista Rai, e Fabrizio Minnella, ufficio stampa di Fondazione con il sud.

Sabato 8 febbraio è stato il giorno dell’ispirazione e dell’invito all’innovazione: stimoli e proposte sono emersi dalla presentazione di Daria Manente, Uisp Firenze e gruppo comunicazione nazionale Uisp; sulla stessa lunghezza d’onda Vittorio Martone, Uisp Emilia Romagna e gruppo comunicazione nazionale Uisp e Andrea Dreini, Uisp La Spezia e gruppo comunicazione nazionale Uisp, ha chiuso la sessione mattutina del seminario Antonio Marcello, webmaster nazionale Uisp.

In conclusione, Ivano Maiorella, responsabile nazionale comunicazione e stampa Uisp ha cercato di legare insieme i vari interventi partendo dalla considerazione iniziale: siamo in presenza di un dilatarsi della comunicazione ispirata a tematiche sociali e sportive. La redazione Uisp, sia nazionale sia regionale e territoriale, deve saper trasformare i fatti in notizie e i mille rapporti quotidiani con la "gente di sport" in storie da raccontare. In questo modo si alimenta una rete di contenuti che è di informazione per l'interno e di ispirazione per l'esterno. Anche perchè, grazie alle nuove tecnologie di comunicazione e grazie ai socialnetwork: il primo media siamo noi, l'Uisp.

Per leggere il report integrale del seminario clicca qui
Per guardare il video realizzato dalla redazione Uisp clicca qui (VIDEO)
Sulla pagina Facebook dell'Uisp nazionale è possibile trovare i video del seminario, clicca qui

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