Nazionale

Integrazione e sport: i Liberi Nantes a Rai Sport 1

Uno su mille, la trasmissione di Carlo Paris, in onda dal campo XXV aprile di Roma
Sport, integrazione, razzismo, temi che si intersecano e che rappresentano uno spaccato dell’Italia che affronta l’inclusione e l’accoglienza dei migranti. Un approfondimento su questi temi è stato realizzato da Carlo Paris con la sua trasmissione Uno su mille, in onda su Rai Sport 1 martedì 1 aprile. Paris è andato con la sua troupe al campo XXV aprile del quartiere Pietralata a Roma, dove gioca e si allena la squadra dei Liberi Nantes, team di rifugiati e richiedenti asilo, affiliato all’Uisp Roma. Così la trasmissione è diventata un’occasione per raccontare esperienze di vita quotidiana di rifugiati e la funzione dello sport nel difficile processo di integrazione in una comunità. Per vedere il video della trasmissione clicca qui.

Sare, originario della Costa D’Avorio, ai microfoni di Rai Sport 1, racconta la sua vita in Italia: “Sono stato costretto a lasciare il mio paese per la guerra iniziata nel 2001, nel 2008 sono arrivato a Lampedusa con il barcone, passando dalla Libia. A Roma mi trovo bene, vivo in un centro d‘accoglienza, dopo aver fatto la domanda all’ufficio immigrazione. Mi sono integrato in questa squadra in cui gioco dal 2011. Lo sport aiuta molto, mi piace giocare a calcio fin da piccolo e cercavo un gruppo in cui integrarmi e giocare, ma in Italia è difficile per noi richiedenti asilo. Fino ad ora non ho mai incontrato persone che mi hanno offeso per il colore della mia pelle. Anzi, mi fa piacere segnalare che una squadra di Guidonia, il Collefiorito, ci ha regalato borse con abbigliamento sportivo, perchè avevano visto che avevamo materiale vecchio. Le offese ai calciatori stranieri nascono dall’ignoranza: la gente non cerca di conoscere la persona che ha un’altra cultura vede solo il colore della pelle”.

Oltre ai ragazzi della squadra Carlo Paris ha incontrato altri ospiti che per l’integrazione lavorano da anni, come padre Giovanni La Manna, presidente del Centro Astalli, che da molti anni aiuta i rifugiati che arrivano in Italia. “Lo sport è un veicolo che consente di sperimentare il gioco di squadra, la comunità e il contatto con il territorio – afferma Padre La Manna – Praticando uno sport si permette a queste persone di trascorrere il tempo non in un’attesa senza proposte ma in qualcosa di costruttivo”.

Mauro Valeri, sociologo e autore del libro Black italians, ha evidenziato la mancanza in Italia di cultura sportiva, che in altri paesi ha aiutato a combattere il razzismo. “Il calcio dovrebbe essere integrazione - afferma - mentre in realtà ci sono molti problemi perchè l’Italia è in ritardo su questa materia, per razzismo ma anche per problemi legati al tesseramento. Il nostro è un paese meta d’immigrazione invece le norme sono pensate solo per i ragazzi italiani”.

Segnaliamo la campagna lanciata dai Liberi Nantes “Vecchio scarpino. Il tuo usato, il nostro futuro”, con cui invitano tutti gli appassionati di calcio, a non buttare i vecchi scarpini e a donarli alla squadra: “Abbiamo una, uno spazio. Abbiamo tanti ragazzi con tanta voglia di giocare. Ci manca il materiale sportivo, in particolare scarpini e scarpe da ginnastica. Non buttare via i tuoi vecchi scarpini, donali a noi!”. Per info clicca qui

 NOTIZIE DA UISP NAZIONALE
UISPRESS

PAGINE UISP

AVVISO CONTRIBUTI ASD/SSD

BILANCIO SOCIALE UISP

FOTO

bozza_foto

VIDEO

bozza_ video

Podcast

SELEZIONE STAMPA

BIBLIOTECA UISP