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Salute, socialità, lavoro: ecco il Manifesto europeo sullo sport

Presentato oggi a Roma da Isca e Anci il "Manifesto sullo sport nell'Europa del futuro". L'intervento di V.Manco, presidente Uisp

Presentato oggi a Roma il "Manifesto sullo sport nell'Europa del futuro". Filippo Fossati,     presidente ISCA Europe e deputato Pd: "L'uno per cento delle risorse destinate alla sanità vengano investite nella diffusione della pratica motoria"

Roma, 29 aprile. "Lo sport è diventato un motore senza precedenti per creare salute, socialità e lavoro: l'Europa deve tenerne conto", ha detto FilippoFossati, deputato Pd e presidente Isca (International Sport and Culture Association) che oggi a Roma, nella sala stampa della Camera dei Deputati, ha presentato il “MANIFESTO SULLO SPORT NELL’EUROPA DEL FUTURO” insieme a Roberto Pella, delegato nazionale Anci sport.

"Due sono le proposte principali - ha proseguito Fossati - indirizzare all'attività motoria l'uno per cento delle risorse destinate alla sanità da parte di tutti i paesi membri e inserire lo sport nei programmi europei per l'utilizzo dei fondi strutturali. Un buon risultato è stato quello di inserirlo nei programmi europei per la formazione, come Erasmus plus. Ma occorre proseguire con più decisione. C'è bisogno di un lavoro interstrutturale che non rinchiuda lo sport in una singola casella. Questo perché lo sport è uno strumento di inclusione sociale, di scambio tra culture e di sostenibilità ambientale: le città migliorano per tutti quando ci sono tanti ciclisti o podisti in circolazione".

Anche il presidente Uisp Vincenzo Manco ha portato il contributo dell'associazione a sostegno del Manifesto (per vedere il video dell'intervento clicca qui ): “L’Uisp può dare il proprio contributo a quel Manifesto? Io credo proprio di si, oggi in questo paese e in Europa si è aperta una sfida e credo che organizzazioni come l’Anci , il Parlamento , il Governo, così come il sistema sportivo italiano e il sistema sportivo europeo, oggi devono assumersi la responsabilità all’interno di quei percorsi/ progetti es: erasmus e altri, di capire le organizzazioni sportive e il sistema sportivo realmente capace, finalizzato al raggiungimento di quegli obiettivi. Credo che sia arrivato a una fase di questo tipo. Soprattutto in un’epoca di crisi si devono costruire opportunità di lavoro, opportunità di coesione sociale e quindi anche di capacità del territorio di saldarsi sui valori costituenti dell’Europa".

"Credo ci debba essere un’assunzione di responsabilità per riportare in questo paese una nuova visione legislativa, dico anche la costruzione legislativa rispetto al tema dei Bandi sull’impiantistica sportiva - ha concluso Manco - Il contesto europeo se rinnovato e portato nelle parole che come Uisp oggi abbiamo ascoltato, credo che sia particolarmente interessante. C’è bisogno di fare mobilitazione e di aprire il confronto, la mobilitazione che noi faremo con Uisp e Isca, in ottobre con Move Congress, è uno degli appuntamenti su cui cercheremo di far leva, di continuare a spingere in prospettiva per portare a casa gli obiettivi e i migliori risultati possibili per l’affermazione dello sportpertutti”

“Due sono le proposte principali – ha proseguito Fossati -  indirizzare all’attività motoria l’uno per cento delle risorse destinate alla sanità da parte di tutti i paesi membri e inserire lo sport nei programmi europei per l’utilizzo dei fondi strutturali. Un buon risultato è stato quello di inserirlo nei programmi europei per la formazione, come Erasmus plus. Ma occorre proseguire con più decisione. C’è bisogno di un lavoro interstrutturale che non rinchiuda lo sport in una singola casella. Questo perché lo sport è uno strumento di inclusione sociale, di scambio tra culture e di sostenibilità ambientale: le città migliorano per tutti quando ci sono tanti ciclisti o podisti in circolazione”.

Roberto Pella, Anci, ha auspicato che “lo sport diventi parte integrante della Costituzione italiana nel progetto di revisione del titolo V” e ha chesto di togliere l’impiantistica sportiva dalle materie ingabbiate nel patto di stabilità e consentire ai Comuni di poter investire in tal senso. Fossati e Pella hanno lanciato questo Manifesto per farne sottoscrivere gli aspetti essenziali ai candidati alle prossime elezioni europee e ai parlamentari italiani. Sono giunte le adesioni di due candidati alla presidenza della Commissione Europea: lo stesso Pella ha portato quella di Jean-Claude Juncker  e l’eurodeputato Roberto Gualtieri quella di Martin Schultz. Laura Coccia, deputata Pd ed atleta, ha sottolineato il valore educativo dello sport: “stavolta non è l’Europa che ce lo chiede ma siamo noi che chiediamo qualcosa all’Europa: valorizzare lo sport”.

“Il settore dello sport rappresenta già il 2% del Pil in Europa, la parte maggiore di questo risultato è prodotto dallo sport di base e dal suo indotto – si legge nel Manifesto sullo sport -  I due terzi del suo valore economico viene generato dall’autofinanziamento dei praticanti e dal sostegno delle autorità locali”.

”Nel corso dei prossimi cinque anni, i punti di forza del settore dello sport possono essere sfruttati per sostenere la crescita dell'Europa. Dobbiamo metterlo in condizione di farlo  – conclude il Manifesto - Promuovere l'attività fisica in Europa, permetterà ai cittadini di beneficiare di un più sano stile di vita fisicamente più attivo. Incoraggiando le autorità locali ad investire nella ristrutturazione e ammodernamento degli impianti sportivi e nella riqualificazione delle città potremo offrire occasioni alle persone che vogliono essere fisicamente attive e produrre benefici economici e cittadini più sani e più attivi”.

 

 

 

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