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Forum Terzo settore: le richieste all'Europa che verrà

"Verso un'Europa solidale": è questo il titolo del Manifesto diretto ai candidati europei promosso dal Forum e da Concord

Maniifesto in 5 punti per un'Europa che metta al centro le politiche di solidarieta'. L'iniziativa e' promossa da Forum Terzo settore ( rete inerassociativa della quale fa parte anche l'Uisp ) e Concord Italia. Tra le richieste: destinare lo 0,7 per cento del Pil ai progetti di cooperazione, rimodulare il regolamento Dublino e accesso al lavoro per i giovani. Rafforzare la dimensione sociale dell'Unione economica e monetaria, valorizzando l'economia sociale e tutti i soggetti di terzo settore. Combattere la poverta' e la diseguaglianza, dando pari opportunita' di occupazione a tutti i cittadini europei: giovani, donne e persone con disabilita'.

Sostenere l'impegno dell'Europa per lo sviluppo e la lotta alla poverta', mantenendo l'impegno dello 0,7 per centro del Pil da destinare alla cooperazione internazionale e definendo dopo il 2015 una nuova agenda globale per lo sviluppo. Riforma le politiche europee sull'immigrazione, impegnandosi per una nuova cultura dell'accoglienza, che abbandoni l'ottica securitaria. E, infine, promuovere la riforma del sistema finanziario. E' questo, il manifesto in cinque punti che il Forum del terzo settore e Concord Italia (piattaforma di ong italiane che aderiscono alla federazione Concord, formata da 1.800 organizzazioni) hanno sottoposto ai candidati alle prossime elezioni europee nell'ambito della campagna The Europe We want. All'appello hanno gia' risposto politici appartenenti a diversi schieramenti (la maggior parte di Lista Tsipras e Pd, ma ci sono anche esponenti di Scelta civica , Movimento cinque stelle e Forza Italia) che oggi hanno incontrato le due associazioni per un primo confronto sui temi da portare in Europa. "Abbiamo scelto di proporre un documento per punti precisi ai candidati, che mette insieme piu' questioni: dal tema dell'equita' sociale, all'immigrazione e le pari opportunita'. L'obiettivo e' definire impegni concreti per il prossimo Parlamento europeo - spiega Francesco Petrelli, portavoce di Concord Italia - chiediamo, infatti, ai candidati alcuni provvedimenti per lottare contro la poverta', tra cui l'implementazione delle clausole sociali del Trattato di Lisbona, mettere al centro il terzo settore nelle politiche di ripresa per lo sviluppo. E, in particolare, rispetto ai giovani, che oggi costituiscono la fascia piu' colpita dalla disoccupazione, la realizzazione del Piano garanzia giovani e l'accesso al lavoro senza discriminazioni.

Ma il tema del lavoro si intreccia fortemente anche con la questione della cooperazione e della lotta alla poverta' in Europa e altrove - aggiunge Petrelli -. Per questo chiediamo che l'Europa confermi l'impegno dello 0, 7 per cento del Pil da destinare alla cooperazione, ma anche che ci sia una coerenza nella politiche degli aiuti". Altro tema centrale, quello dell'immigrazione, rispetto al quale i promotori del manifesto chiedono di rilanciare una politica di accoglienza nell'area euro-mediterranea. "E' un problema che riguarda non solo i valori di solidarieta' ma il futuro dell'Europa - aggiunge Petrelli -l' immigrazione non puo' piu' essere considerata solo un'emergenza, per questo chiediamo una rimodulazione del regolamento Dublino, ma anche che un principio giusto, che in quel regolamento e' contenuto, e cioe' il principio di solidarieta', venga rispettato a livello europeo. L'Italia sta facendo un buon lavoro con Mare nostrum, ma e' sola, perche' il problema non e' assunto come priorita' nell'agenda dell'Europa". Per Pietro Barbieri, portavoce del Forum del Terzo settore, in questo momento il dibattito e' tutto spostato sulla questione "euro si' o euro no" : "noi crediamo che l'Europa sia innanzitutto l'Europa dei diritti di cittadinanza, per questo deve esserci coerenza nelle politiche e una dimensione sociale, non piu' solo il dominio delle istituzioni finanziarie -afferma - Un'Europa cioe' che deve diventare realmente inclusiva esaltando la capacita' dei cittadini di impegnarsi attivamente su cio' che li riguarda. Su questo piano ci sono ancora tante questioni aperte, ma stiamo cercando di coinvolger il numero piu' ampio di parlamentari perche' tutto questo possa poi declinarsi in un monitoraggio da portare avanti, in futuro. Pensiamo anche a lanciare un'idea di intergruppo su questo temi, ma e' un'ipotesi che valuteremo meglio dopo le elezioni". (fonte . Dire-Redattore Sociale)

 

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