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Uisp: la cultura sportiva è responsabilità di tutti

Vincenzo Manco, presidente Uisp, interviene al Consiglio Coni e lancia gli Stati generali della cultura sportiva, dopo i fatti dell'Olimpico

L’Uisp lancia gli Stati generali della cultura sportiva. Così non si può andare avanti, ha detto Vincenzo Manco, presidente Uisp, intervenendo al Consiglio nazionale Coni che si è tenuto al Foro Italico mercoledi. Il calcio e lo sport finiscono per essere trascinati nella palude dell’inciviltà, dell’odio, del razzismo. “Il mondo sportivo deve essere all’altezza del compito formativo che gli è proprio e non deve sottrarsi dal dovere di cercare risposte nuove, all’altezza della complessità dei problemi – ha detto Manco – il calcio e lo sport non devono essere arene dove esibire la violenza, come è avvenuto in occasione della finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli all’Olimpico. Non devono diventarne complici. Non va sminuita la grave portata di ciò che è successo, né si può pensare di risolverla con la formula più repressione, più ordine pubblico. Il mondo sportivo deve aprirsi al resto della società e alla scuola, la Federcalcio deve saper essere collaborativa e cercare insieme alle istituzioni le soluzioni più idonee. Non serve a niente pensare che le responsabilità siano tutte e sempre degli altri, di chi avrebbe dovuto garantire l’ordine pubblico e non lo ha fatto. C’è un malessere sociale diffuso e il calcio è un fenomeno sociale, che l’attenzione dei media  amplifica. Si crea un corto circuito che va governato con responsabilità da tutti, dal mondo dello sport e dalle istituzioni. Bene ha fatto il presidente Napolitano a ribadire che con i facinorosi e i violenti non si deve trattare”.

“Occorre ricostruire un terreno di rispetto e di legalità, ognuno deve fare la sua parte. E’ necessario che la gestione della sicurezza e dell’incolumità venga gestita con responsabilità dalle forze dell’ordine – ha proseguito Manco -  Ma non basta. E’ indispensabile che il mondo sportivo si faccia carico di un deficit di cultura civica che affiora nel nostro Paese e insieme alla scuola promuova gli Stati generali  della cultura sportiva. Non dello sport ma della cultura sportiva, tema che è responsabilità di tutti. Lo sport è volano di valori positivi di convivenza e di identità nazionale, di coesione e di rispetto reciproco. Ognuno deve fare la sua parte e tutti insieme cooperare a bonificare l’atmosfera che si respira negli stadi e isolare i violenti. Per quanto ci riguarda abbiamo lanciato da anni iniziative come i Mondiali Antirazzisti finalizzate a promuovere e praticare la conoscenza, l’incontro e il rispetto tra comunità diverse. Serve un rapporto e un dialogo costante con le società sportive, con le squadre di calcio e con i tifosi che chiedono di entrare negli stadi in sicurezza. Siamo a disposizione per mettere la nostra esperienza  al servizio di progetti comuni da portare avanti insieme al Coni, alla Federcalcio, alla scuola. Questa battaglia di civiltà deve vedere coinvolti tutti e si vince insieme, non isolatamente”.

Nel suo intervento al Conisglio nazionale Coni, Manco ha toccato anche il tema delle svariate occasioni di lavoro che offre il fenomeno sportivo, chiedendo al Coni una riflessione approfondita sul tema sport e lavoro. (I.M.)

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