Peace Games Uisp lancia raccolta fondi per l'alluvione in Bosnia

Nei giorni scorsi l’Uisp, insieme alla sua ong Peace Games, si è associata all’appello per l’immediato cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, e ha chiesto l’apertura di un corridoio umanitario che permetta di entrare a Gaza alle persone che portano gli aiuti per la popolazione colpita dai bombardamenti. L’Uisp aderisce, inoltre, alla raccolti fondi lanciata dalle Ong Italiane presenti in Palestina per l’acquisto dei farmaci necessari.

Anche se l'agenda internazionale è sconvolta dalla terribile attualità delle notizie che arrivano da Gaza, Peace Games prosegue con ostinazione il suo programma di interventi umanitari: in questi giorni ha, infatti, lanciato un’altra raccolta fondi, dedicata alla Bosnia, un territorio dove lavora da anni e che il 14 maggio scorso ha subito una violentissima alluvione, che ha causato 60 morti, 85.000 sfollati e milioni di euro di danni.

La pesante alluvione di due mesi fa ha colpito la Bosnia Herzegovina, la Serbia e la Croazia, provocando danni alle persone, alle abitazione, all'agricoltura, ed andando a distruggere l'economia di paesi, in particolar modo la Bosnia, che si stavano appena risollevando dagli ultimi conflitti. La stima dei danni, ancora provvisoria, é di 2.600.000 persone colpite tra Bosnia, Serbia e Croazia, di cui 500.000 gravemente; 60 morti; 85.000 sfollati; centinaia di mine inesplose emerse nelle zone alluvionate e migliaia di frane ancora in corso.

Per la vicinanza che da sempre lega Peace Games Uisp alla Bosnia si è deciso, assieme all’Uisp Lombardia, di istituire una raccolta fondi a favore delle popolazioni colpite dall'alluvione. Si è scelto di destinare questa raccolta a due delle località che conosciamo meglio: Tuzla, dove opera l'associazione Tuzlaska Amica, e Zavidovici, dove viene organizzato ogni anno Vivicittà.

Nella pagina del sito di Peace Games, Emergenza Bosnia 2014, è possibile trovare tutte le informazioni su come donare, gli aggiornamenti sulla situazione e le fotografie che ci hanno inviato gli amici bosniaci. (di Layla Mousa)