Nazionale

Giochi Uisp: Campionati nazionali di ruzzola, sport e tradizioni

Una volta si giocava con le forme di formaggio. Appuntamento sabato 26 e domenica 27 luglio a Salsomaggiore Terme
“Nasce nella notte dei tempi: sono state trovate immagini degli etruschi in cui già si giocava a qualcosa di simile. Si è perduto dopo la Seconda guerra mondiale e poi recuperato dai pastori nelle transumanze. Si giocava con il formaggio, poi con i dischi di legno. Era proibito dalla chiesa perché disturbava la quiete durante la messa, anche se poi i preti lo giocavano anche loro”. Secoli di storia della ruzzola Claudio Bucciarelli, responsabile di questo settore dell’Area gioco Uisp, li sintetizza così, prima di presentare l’appuntamento del Campionato nazionale di ruzzola a Salsomaggiore Terme, in provincia di Parma, del 26 e 27 luglio. Per la prima volta l’Emilia Romagna accoglie una finale di questa disciplina: 120 i partecipanti divisi in due categorie da 14 provincie: Milano, Pavia, Pesaro-Urbino, Ancona, Macerata, Ascoli, Siena, Empoli, Arezzo, Perugia, Chieti, Teramo, Pescara e Cosenza. Uno solo il rappresentante emiliano, da Reggio Emilia.

Antico e semplice il principio su cui si basa il gioco. I partecipanti arrotolano un nastro intorno a un cilindro in legno di 30 cm di diametro e qualche chilo di peso: srotolando il nastro si imprime velocità al disco, che deve coprire un percorso nel minor numero di lanci possibile, senza uscire dal tracciato. “A Salsomaggiore – spiega Bucciarelli – avremo due percorsi: uno in salita, molto tecnico, perché è una strada strettina con delle curve, per giocatori medio-forti. Poi ce n’è un altro più pianeggiante e con meno curve, più facile”. Si comincia a giocare sabato 26 alle 15 con la prima manche: 60 giocatori affrontano il primo percorso, gli altri 60 il secondo. In totale dieci lanci a disposizione: 60 punti a chi copre il tragitto con meno tiri, gli altri a scalare. Domenica mattina si invertono i percorsi con lo stesso principio, quindi si sommano i punteggi acquisiti e i primi dieci disputano le finali domenica pomeriggio, con otto lanci.

Tutto pronto per accogliere i 120 giocatori e i loro familiari. “A Salsomaggiore – racconta entusiasta Otello Ciccacci, responsabile dell’organizzazione del campionato nazionale di ruzzola – ci hanno riservato un’accoglienza squisita. E questo potrebbe essere lo spunto per organizzare anche altre manifestazioni di ruzzola in Emilia Romagna”. “In più – commenta Bucciarelli – dovremmo impegnarci a riportare la ruzzola dove anticamente si giocava, in campagna e in mezzo ai boschi. Il gioco della ruzzola affascina soprattutto perché c’è il contatto con la natura. Poi ti coinvolge, finisci sempre a far merenda con gli amici. Infine è molto tecnico, con gesti di altissimo livello, ma la bellezza è proprio nelle campagne”. A Salsomaggiore intanto, si giocherà per strada. E chissà che ne diranno i preti.
La manifestazione è stata occasione di incontro intergenerazionale: molti ragazzi si sono cimentati per la prima volta in giochi tradizionali e sono stati creati spazi specifici dove "provare" queste attività. Per questo l'iniziativa è stat inserita nel percorso del progetto Uisp "Più forti ragazzi", volto a motivare i giovani alle attività sportive e alla socializzazione.
 
(di Vittorio Martone, redazione Uisp Emilia Romagna)

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