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Uisp: come rilanciare l'impiantistica sportiva in Italia?

Il servizio video sul convegno nazionale a Senigallia: credito, rivedere patto stabilità, fondi strutturali, impianti sostenibili

Benessere sociale, giocato, vissuto e progettato: questo è stato il filo rosso che ha tenuto insieme la tre giorni di Senigallia dedicata a ricordare Enzo Tesei, storico dirigente Uisp, ad un anno dalla scomparsa. Sport sociale e per tutti per progettare il futuro delle città e delle comunità. Venerdì 19 settembre si è partiti proprio da una piccola comunità, come può essere una scuola elementare, la Gianni Rodari del quartiere le Saline. Una mattinata con insegnanti e genitori di questa scuola, nella periferia sud di Senigallia, nell’ambito del progetto Uisp “Le sentinelle del benessere”. Una scuola davvero particolare, accogliente, dove ognuno si dà da fare e si fa carico della gestione dello spazio di vita dei bambino: la didattica è importante e dentro c’è anche l’educazione motoria. "Il benessere dei bambini passa anche da qui e le varie componenti dialogano fattivamente tra di loro - ha detto con soddisfazione Massimo Tesei, presidente nazionale Lega nuoto Uisp - E’ così che è avvenuto il piccolo miracolo di ristrutturare e realizzare un’Aula per le attività motorie, luminosa e tinta di fresco, ben attrezzata e con pavimentazione antisdrucciolo. Una targa ricorda “l’impresa”, un esempio di raccolta fondi autorganizzata tra Istituto scolastico, Comune di Senigallia, un consorzio di imprenditori locali, l’associazione genitori e l’Uisp". Proprio l’Uisp, “capace di legare insieme diritti dei cittadini, delle famiglie, dei bambini con le politiche pubbliche espresse dalle istituzioni locali e nazionali”, come ha detto Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp, nel corso dell’inaugurazione.

L’importanza degli spazi, dove crescere e vivere, dove la comunità si ritrova e crea legami. Scuola ed extrascuola: si passa alla cultura dell’impianto sportivo, altro luogo di aggregazione e partecipazione. “Impiantistica sportiva: democrazia e accessibilità”, è stato questo il titolo dell’incontro pubblico che si è svolto nel pomeriggio di venerdi 21 settembre nella Rotonda a mare di Senigallia. “Attraverso lo sport si contribuisce al benessere dei cittadini – ha detto Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp – si crea lavoro, si migliorano le relazioni tra le persone, si cambia il volto alle città. La riqualificazione e l'adeguamento necessario alla nuova domanda di sport sono aspetti importanti delle politiche sociali, cittadine e nazionali. L’obiettivo di questo convegno è quello di riunire tutti i soggetti interessati intorno ad un obiettivo comune: rendere le città più vivibili attraverso spazi sportivi accoglienti, sostenibili e moderni. Ben coscienti che in tempo di crisi economica tutto diventa più difficile”. Da dove si comincia? I problemi vengono squadernati uno ad uno: questo convegno ha il pregio di aver chiamato intorno allo stesso tavolo componenti diverse: “C’è il problema delle risorse per i Comuni per fare nuovi investimenti e occuparsi efficientemente delle ristrutturazioni – prosegue Manco -  c’è il tema dell’accesso al credito, che va reso più accessibile per i soggetti che vogliono intervenire, a cominciare dalle società sportive del territorio. C’è il tema del regolamento del Coni e quello della sostenibilità ambientale. Se riusciremo a mettere in fila i problemi e a cercare le soluzioni possibili, significa che non avremo sprecato tempo.  Significa che politica e istituzioni, nazionali e locali, avranno spunti utili sui quali intervenire”.

Gli spunti e le idee non sono mancati. Ecco, in sintesi le proposte emerse dal convegno di Senigallia. La prima: agevolare l’accesso al credito da parte di tutti i soggetti interessati a migliorare l’impiantistica sportiva e la possibilità di praticare attività motoria, a tutte le età. In questo modo si migliora la qualità della vita e l’assetto urbano delle città. C’è bisogno di un impegno da parte delle banche nella semplificazione delle pratiche e delle fidejussioni. Allo stesso tempo c’è bisogno di una legge che sancisca “il valore sociale dello sport”. Seconda proposta: se lo sport ha davvero una funzione sociale, come ormai tutti riconoscono in sede europea, occorre favorire gli investimenti da parte dei Comuni, che detengono il 95% della dotazione di impianti pubblici nel nostro paese. Per questo occorre una deroga al patto di stabilità che di fatto nega questa possibilità anche ai Comuni più virtuosi. Terza proposta: se uno dei problemi è quello di sostenere le Regioni nel loro compito (costituzionale) di indirizzo e legislazione in ambito sportivo, occorre accompagnarlo con un adeguato budget economico. Da dove prendere le risorse? Dai fondi strutturali europei: occorre avviare una battaglia che veda in prima linea tutte le componenti sportive e istituzionali – a partire dal Coni e dagli Enti di promozione sportiva – affinchè i fondi vengano utilizzati anche per lo sport e per l’impiantistica. Infine: la nuova frontiera dell'impiantistica è quella della sostenibilità ambientale. Occorre favorire un'impiantistica di nuova generazione capace di coniugare stili di vita attivi e attenzione alla cultura del riciclo.

“Oggi gli impianti sportivi sono ambienti aperti, in trasformazione – ha detto Attilio Magni, responsabile supporto Commissione Impianti Sportivi Coni – non sono più corpi separati, recintati ma contribuiscono all’infrastrutturazione delle città, danno un significato allo sviluppo urbano. Anche per questo è necessaria una sempre maggiore qualità gestionale”. “Lo sport dell’Uisp è quello che ci piace perché è vicino ai bisogni dei cittadini – ha detto Maurizio Mangialardi, sindaco di Senigallia e presidente Anci Marche - il problema principale che abbiamo di fronte è quello dele risorse. Una regione come la nostra che ha investito tanto si trova oggi nella condizione di non poter adeguare le strutture. Il patto di stabilità ci impedisce di fare oggi anche un solo euro di investimento. Chiediamo un distinguo vero tra impiantistica che riguarda lo spettacolo e quella che riguarda la crescita sociale di questo paese. Dentro ai vincoli del patto di stabilità finiscono anche le fideiussioni che potremmo sottoscrivere alle società sportive del territorio”.

Impianti sostenibili dal punto di vista ambientale, sociale, economico: ne ha parlato Daniele Fornai, che ha presentato la collaborazione tra Ecopneus e Uisp che parte dal riutilizzo dei PFU-pneumatici fuori uso e si presta benissimo per essere utilizzata efficacemente in impiantistica sportiva, in modo sostenibile. “Pavimentazioni che permettono a tutti di giocare esprimendo al meglio le proprie capacità atletiche”, ha detto Fornai, che ha palato delle pavimentazioni e degli impianti realizzati in collaborazione con l’Uisp a Medolla, in provincia di Modena e a Prato. L’esperienza si estenderà anche ad altre città e rappresenterà una buona pratica per lo sport e per l’ambiente, con strutture nelle quali tutti possono giocare per 365 giorni all’anno. Luca Tregattini, Consorzio Spin e Eduardo Gugliotta, Ics-Istituto del Credito Sportivo hanno approfondito i temi dell’accesso al credito, da rendere più vantaggioso con una serie di nuovi provvedimenti. Spin si sta adoperando per facilitare il credito ai soggetti non profit, velocizzando le pratiche, senza fermarsi di fronte al problema delle garanzie. Armando Stopponi, presidente Uisp Marche, ha legato insieme le esigenze del territorio e la necessità di politiche pubbliche in gado di incentivare l'accesso alla pratica sportiva dei cittadini. L'esperienza Uisp nelle Marche può rappresentare un paradigma di riferimento, con l'associazione impegnata nella difficile frontiera rappresentata dal rapporto con i cittadini da una parte e la politica dall'altra. Una funzione preziosa e difficilmente sostituibile.

Fabio Sturani, presidente Coni Marche e membro della Giunta nazionale Coni, ha messo in guardia di fronte ad una minaccia più che realistica: “Stiamo diventando un popolo di telespettatori. La funzione dello sport è diversa, è quella sociale, di far stare insieme tante persone. Gli impianti sportivi non sono pochi. Per paradosso, sono troppi. C’è bisogno di una diversa cultura. Occorre liberare i Comuni dai vincoli del patto di stabilità e aprire all’utilizzo da parte delle Regioni dei fondi strutturali”.

Ha concluso Filippo Fossati, parlamentare Pd: “Occorre pensare a città che offrano occasioni di prossimità per praticare l’attività motoria e sportiva per tutti. Sono necessari gli incentivi per quei Comuni che investono su questo. Il lavoro sugli impianti sportivi esistenti è complesso per la difficoltà di risorse e di investimenti. Occorre che i fondi per l’impiantistica sia stralciati dai vincoli del patto di stabilità e i Comuni tornino a poter programmare investimenti. Occorre conoscere a fondo il mondo della pratica sportiva, cogliere i mutamenti e per poter programmare ulteriormente gli investimenti. C’è un’esigenza alla pratica spontanea da parte dei cittadini e dei giovani. Allo stesso tempo l’associazionismo svolge un ruolo insostituibile nell’interlocuzione con le istituzioni per intervire laddove la pratica sportiva è assente. Oggi è più difficile e complesso, per questo c’è bisogno del concorso di più soggetti: scuola, Coni, enti locali, Enti di promozione sportiva. Un po’ di tempo fa la pratica sportiva era data dall’addizione delle discipline sportive olimpiche. Oggi non è pioù così. Compito dello stato è quello di darsi degli obiettivi: che cosa vuole raggiungere? Le medaglie olimpiche? La salute dei cittadini? Il benessere attraverso il movimento e la partecipazione nelle società sportive territoriali. Fatte queste premesse si può parlare di sport come requisito obbligatorio per riprogettare le città. I Comuni fino ad oggi sono stati eroici, senza di loro non ci sarebbe stato lo sportpertutti. Oggi è diverso e la pratica sportiva è diventata un fenomeno di massa, che coinvolge tutti, non soltanto l’eccellenza dei praticanti: lo stato dica qual è la direzione. E alla fine chieda il rendiconto”.

Concetti ripresi da Manco nel breve intervento di replica e di saluto: “Vogliamo che questo sport stia stabilente nell’agenda dei mille giorni che si è dato il Presidente del Consiglio, perché qui si gioca un pezzo di qualità della vita dei cittadini e del futuro del Paese”.

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