Nazionale

Salute, sport, città attive: l'Uisp lancia Orvieto e Move Congress

Dal 21 al 25 ottobre l'Uisp protagonista di due eventi speciali, con centinaia di persone, ad Orvieto e Roma. Ne parla V.Manco
Più salute, più stili di vita attivi, più equilibrio tra il proprio corpo e l’ambiente circostante: dal 21 al 25 ottobre Uisp protagonista di due eventi speciali, con centinaia di partecipanti, da Orvieto a Roma. “Cambiare prospettive”, lo slogan scelto dall’Uisp per questa nuova stagione sportiva, lega insieme le due iniziative che vedranno l'Uisp in prima fila a cominciare dal 21 ottobre nella città umbra con il workshop nazionale "Stili di vita & salute" e si proseguirà nella capitale dal 22 al 25 con il Move Congress. Un passaggio di testimone che vedrà l'Uisp e i suoi dirigenti di tutta Italia in prima fila sui temi del diritto all'attività motoria e del benessere.
“Stiamo producendo uno straordinario sforzo organizzativo e di elaborazione in vista di questi due appuntamenti – dice Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp - Il paese vive ancora una fase difficile sul terreno dell’economia e del lavoro. Questo vuole essere il nostro modo per dare un contributo e guardare in avanti, partendo dal primo diritto di tutti i cittadini, quello alla salute”.
“Lo faremo con il workshop nazionale di Orvieto, cercando di fornire prospettive di nuova policy, di coprogettazione tra associazionismo e istituzioni del territorio, a cominciare dalle Regioni. Proseguiremo a livello internazionale con il Move Congress che, intorno al tema del ridisegno di città attive e a misura d’uomo, richiamerà a Roma 300 rappresentanti delle reti europee dello sportpertutti, delle istituzioni e delle Università. Chiuderemo la settimana con il Consiglio nazionale dell’Uisp che si terrà a Roma il 24 e 25 ottobre".

"L’Uisp chiama la politica nazionale e internazionale a confrontarsi con le politiche dello sport, della salute, della qualità della vita nelle città. In quella settimana concentreremo relazioni al massimo livello nazionale e internazionale. Avremo ospiti ad Orvieto i dirigenti del ministero della Salute e le rappresentanze di cinque Regioni, presenti con esponenti di massimo livello. A Roma avremo, tra gli altri, Giovanni Panebianco, per la presidenza italiana al Consiglio d’Europa, Giovanni Malagò presidente Coni, Roberto Pella dell’Anci, parlamentari e molti ospiti stranieri, a cominciare da Mogens Kirkeby, presidente dell’Isca, la rete internazionale dello sportpertutti”.
“Proviamo ad entrare nel merito di questi due appuntamenti organizzati dall'Uisp. Cambiare prospettive: il workshop di Orvieto partirà proprio da qui – prosegue Manco - per dare centralità alla nostra azione che, sempre di più, dovrà partire dal territorio e puntare a dare gambe al valore costituzionale della sussidiarietà. Intorno ad un diritto, che vede nella salute un solido baricentro della nostra azione. E intorno ad una nuova policy che vede l’Uisp candidarsi ad una nuova stagione di convenzioni e programmi di lavoro concreti con le Regioni”.

“Si possono aprire spazi inediti per l’Uisp, anche in riferimento ai nuovi Piani regionali per la salute e la prevenzione. Basti pensare ai temi che caratterizzano la nostra azione, dalla promozione della salute alla prevenzione, alla trasversalità, alle alleanze con stakeholder sociali. Elementi che fanno parte del nostro patrimonio associativo e che siamo in grado di tradurre in buone pratiche, in una logica di coprogrammazione tra pubblico e privato sociale”.

“La cultura del movimento ha bisogno di risorse, non necessariamente nuove. Ci rendiamo conto delle difficoltà economiche del nostro Paese e ce ne facciamo carico, ma si rende necessaria una redistribuzione più equa. Lo ripetiamo: investire in sport e prevenzione significa risparmiare risorse per la sanità. La centralità delle politiche pubbliche deve concentrarsi verso investimenti che permettano crescita e tutele, lavoro e welfare”.

“Al workshop di Orvieto legheremo dal giorno successivo, ovvero dal 22 ottobre, il Move Congress di Roma perché le politiche pubbliche si devono confrontare con la trasformazione delle società e con la riorganizzazione del rapporto tra pubblico e privato, in Italia come in Europa. Che, ricordiamolo, è la culla dei sistemi di welfare e della civiltà dei diritti. Il Move Congress è pertanto una significativa opportunità per mettere a confronto culture e buone pratiche europee intorno ad un tema cardine che è quello del segno da dare alla trasformazione delle città. Dalla Carta di Nizza al Trattato di Lisbona, l'Unione Europea ha fatto notevoli passi avanti sul riconoscimento del valore sociale e di integrazione interculturale dello sport. Lo strumento del Libro bianco fino al programma Erasmus plus, legato ai fondi strutturali 2014/2020, sono un chiaro segnale della direzione di marcia che l'Europa vuole indicare sul terreno dell'attività motoria e della salute dei cittadini”.

"La domanda di sport è in costante evoluzione - conclude Manco - il bisogno di wellness da parte dei cittadini ha modificato da tempo i comportamenti, le stesse discipline sportive si sono ibridate. Bene hanno fatto l'Uisp ed altre organizzazioni sportive a cogliere e ad interpretare questo bisogno, impostando nuove proposte sportive sempre più legate alla salute e alla socialità e meno al raggiungimento del risultato prestazionale. Isca in tal senso è un esempio virtuoso di come le politiche sullo sport nascono dal basso, da un confronto aperto, nello scambio di buone pratiche e poi si intrecciano nel rapporto con le istituzioni europee per il raggiungimento di obiettivi comuni". (I.M.)

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