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Move Congress 2014: le proposte di Nicola Porro

Il sociologo dello sport proporrà al Move congress alcune strategie per la crescita dell'attività motoria nelle nostre città
La sessione plenaria “Open City – Active City” di venerdì 24 ottobre del Move congress 2014, vedrà alternarsi gli interventi di Filippo Fossati, chairman Isca Europe e Nicola Porro, sociologo dello sport presso l’Università di Cassino e del Lazio meridionale. L’intervento di Porro, i cui contenuti anticipiamo in questo intervento, verterà sulla risposta ad alcuni quesiti legati all’attività motoria dei cittadini.

Come rendere gli scolari più attivi?
“Il problema che ricorre più di frequente non è tanto la sedentarietà quanto l’abbandono. Ovunque la pratica è legata alla scolarità e le agenzie alternative risultano deboli. Tre abbandoni su cinque si concentrano fra i 10 e i 24 anni e l’abbandono colpisce di più le femmine: pigrizia e costi sembrano le cause principali nel caso dei maschi, mancanza di tempo e scarsa incidenza della pressione competitiva, invece, le motivazioni femminili”.

Quali barriere urbane inibiscono l’attività e come possono essere rimosse?
“Ogni configurazione urbana risponde a processi storici e produce mappe cognitive specifiche. Forse il primo passo per la riappropriazione motoria degli spazi urbani è liberare la rappresentazione sociale della città dagli imperativi propri delle città industriali e della motorizzazione. Occorre promuovere l’immaginazione urbana e promuovere Carte dei diritti all’accesso, alla mobilità, alla fruizione sostenibile”.

Cosa possiamo imparare da approcci innovativi alla mobilità?
“La cosa più importante dimostrata dalle ricerche sul campo è che la produzione di opportunità relative alla mobilità suggerisce a sua volta sperimentazioni inedite. Non esistono tuttavia risposte univoche, è fondamentale assumere l’ottica della sperimentazione e della condivisione, ma altrettanto importante è disporre di una governance delle politiche di mobilità, possibile terreno di negoziazione pubblica e democrazia partecipativa”.

Cosa fare per invogliare la popolazione anziana a diventare più attiva?
“L’approccio salutistico rimane un caposaldo e va affidato alla cooperazione degli operatori e veicolato da strategie di comunicazione efficaci. Bisogna però rendere più stimolante l’offerta di attività, muovendo da una filosofa del piacere”.

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