Nazionale

Stili di vita e salute, da Montecatini uno slogan per il futuro dell’Uisp

"Opportunità da cogliere e potenzialità da esprimere” parla Daniela Rossi responsabile politiche Uisp stili di vita e salute
Dal 20 al 22 marzo si è tenuto a Montecatini il seminario nazionale di formazione Uisp su salute e stili di vita. Tre giorni fitti di studio, 40 partecipanti tra componenti la Direzione nazionale Uisp e presidenti regionali, otto relatori d'eccellenza. 

Qual è il bilancio? Lo chiediamo a Daniela Rossi, responsabile politiche Uisp stili di vita e salute. "Nel programma del seminario di Montecatini avevamo parlato della necessità di volgere lo sguardo verso l’orizzonte e dei cambiamenti necessari per farlo. Penso che siamo usciti da questo appuntamento con una consapevolezza diffusa degli scenari che abbiamo davanti e delle nostre potenzialità, oltre che delle opportunità politiche che possiamo cogliere. Da parte dei docenti non c’è stata solo la trasmissione e la condivisione delle competenze ma anche di una grande carica rispetto ai processi di cambiamento della realtà che il piano della prevenzione prevede. Questo per noi è lo scenario più interessante e più stimolante perchè ci obbliga a essere all’altezza del compito e delle aspettative che, da una parte le istituzioni e dall’altra i cittadini, hanno nei nostri confronti. È una strada lunga e impegnativa ma abbiamo fatto i primi passi e cercheremo di essere coerenti. Il prossimo step del nostro percorso sarà la pubblicazione degli atti integrali del seminario”.

Le slide e i contributi del seminario verranno a breve caricati sul sito Uisp nazionale.

I lavori sono stati aperti nel pomeriggio di venerdì 20 marzo da Matteo Franconi, presidente Uisp Toscana, ha ricordato le tappe di questo percorso Uisp, dai workshop di Trento ed Orvieto sino ad oggi. E' stata poi la volta di Daniela Galeone, segretariato generale del ministero della Salute, che ha aperto il ciclo degli interventi dei docenti: "La promozione della salute è una delle principali sfide per le politiche degli stati. La Carta di Ottawa è un riferimento per tutti. L'Italia come si muove? Si parte dall'art. 32 della Costituzione e si pone obiettivi di uguaglianza in salute. La promozione della salute non è prevenzione, né educazione. Il concetto base è quello dellaintersettorialità: spostare l'attenzione dal concetto di malattia a quello di percorsi integrati e multidisciplinari. La cornice è quella del Piano sanitario nazionale, che punta al consolidamento delle reti per la promozione della salute: dalle malattie da contrastare ad un approccio più complessivo. Da qui parte il programma Guadagnare salute con l'obiettivo di agire sulle persone per creare consapevolezza". A seguire è intervenuta la dottoressa Liliana Coppola, dirigente struttura tutela della persona, promozione della salute e igiene degli alimenti Regione Lombardia, che ha tracciato un ampio e approfondito excursus su come lo stile di vita possa diventare una conquista culturale e sociale, piacevole e motivante.

Per guardare il video della diretta streaming del primo giorno di lavori clicca qui.

La seconda giornata del seminario Uisp è stata aperta da Maria Donata Giaimo, responsabile servizio prevenzione sanità veterinaria e sicurezza alimentare della Regione Umbria: “E' importante avere un piano nazionale di prevenzione dove è scritto nero su bianco l’importanza del ruolo cruciale della promozione della salute e della prevenzione come fattori di sviluppo della società e di sostenibilità del welfare” e “dell’adottare un approccio di sanità pubblica che garantisca equità e contrasto alle diseguaglianze”.

A seguire si è svolta una partecipata sessione interattiva tra docenti e dirigenti Uisp su cosa ci si può aspettare dall'Uisp per lo sviluppo di azioni comuni con il sistema socio sanitario. Simone Pacciani, vicepresidente Uisp nazionale, ha tirato le fila: “Credo che il percorso intrapreso dall’Uisp sia credibile. La nostra rete è fondamentale ma dobbiamo migliorarci. Dobbiamo alzare i livelli di formazione e far sì che quelli che sono più avanti aiutino chi è rimasto indietro. Superiamo la copertura a macchia di leopardo per superare le diseguaglianze”.

Nel pomeriggio i lavori sono ripresi con Fabio Lucidi, docente di psicologia dei processi di sviluppo e socializzazione della Sapienza di Roma, che ha parlato di efficacia delle proposte. “L’accesso alle cure è il pane – ha detto – ma oltre al pane voglio anche le rose". In chiusura l’esempio della Regione Toscana con la relazione di Annamaria Giannoni della Direzione generale Diritti di cittadinanza e coesione sociale: “Condividere il linguaggio della salute con gli altri settori è la chiave. Stiamo facendo molto con l’istruzione e il turismo ma dobbiamo essere aperti a tutti. La salute è la risposta di tutte le politiche”.

L’ultimo giorno di formazione è stato aperto da Patrizia Beltrami della Regione Emilia Romagna che ha parlato di metodologia della progettazione in rete delle buone pratiche e di strumenti della valutazione. “Dobbiamo cercare i determinanti di salute, non solo i più prossimi come possono essere l’ambiente e l’alimentazione, ma anche i distali tra i quali davvero un’importanza fondamentale ha il sistema educativo”.

Ha chiuso i lavori il presidente dell’Uisp Vincenzo Manco. “L’Uisp deve affermarsi come cittadino delle politiche pubbliche – ha concluso Manco – accreditarsi come interlocutore ai tavoli. Se alziamo i livelli della sfida dobbiamo essere pronti a risponderne in prima persona”. E la sfida è appena iniziata.

Per leggere la versione estesa dei report delle tre giornate clicca qui

 

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