Nazionale

Il Calciastorie entra nel vivo con il Role Playing

Il progetto contro il razzismo rivolto ai ragazzi delle scuole superiori entra nel vivo delle attività. L' intervista a S.Guazzoni

“Il Calciastorie”, progetto che vede l’Uisp e la Lega di serie A, impegnati nel campo dell’antirazzismo e dell’integrazione coinvolgendo i ragazzi della scuole superiori delle 15 città le cui squadre militano nel campionato di serie A. In quasi tutte le città che partecipano al progetto si è già tenuto l’evento di presentazione e sono iniziate le attività in aula. Una parte importante di questo lavoro con i ragazzi sarà rappresentata dal role playing. Abbiamo chiesto a Stefania Guazzoni, del gruppo di formatori che affianca l'Uisp nell'organizzazione del role playing, di illustrarci gli obiettivi e la particolarità di questo metodo formativo.

“I docenti che lavorano con gli studenti sono psicologi e con i giochi di ruolo non raccontano storie su razzismo e antirazzismo ma cercano di farle vivere in presa diretta ai ragazzi, attivando una componente emotiva che può avere un impatto maggiore. Il nostro intervento completa un percorso già molto ricco con un lavoro che ha l’intenzione di scuoterli emotivamente, favorendo l’immedesimazione nella situazione”.

Il role playing è una tecnica di formazione utilizzata da diversi decenni, in particolare in percorsi di formazione esperienziali. Nasce come tecnica terapeutica, perché permette di far emergere sensazioni e stati d’animo attraverso la recitazione: il semplice racconto restituisce un’esperienza intellettuale, invece con queste tecniche di simulazione si ha la possibilità di viverle in prima persona. Gli incontri sul role playing nelle scuole sono cominciati a Milano il 23 marzo, i prossimi appuntamenti saranno a Cesena sabato 28 e a Sassuolo martedì 31 marzo. Si proseguirà il 9 aprile a Torino, il 14 a Napoli, il 15 aprile a Cagliari e il 22 a Parma. Sono già programmati, inoltre, l'incontro del 23 aprile a Palermo e del 5 maggio a Bergamo, mentre per le altre città il calendario deve ancora essere confermato.

Come sta andando l’attività con i ragazzi delle scuole?
“I ragazzi si accostano a questa tecnica come un gioco ed hanno meno resistenze rispetto agli adulti, all’inizio sono spiazzati perché non conoscono la tecnica ma sempre interessati e curiosi. Il nostro obiettivo è far provare come ci si sente dall’altra parte, l’attività parte come un gioco ma arrivano messaggi emotivi forti. Proponiamo problemi o situazioni simulate che si possono creare nella vita reale, partendo da canovacci suggeriti da noi. Ciò consente una successiva analisi dei vissuti, delle dinamiche interpersonali, delle modalità di esercizio di specifici ruoli, e più in generale dei processi di comunicazione agiti nel contesto rappresentato.
Il role play sollecita la componente emotiva, ma da qui si sviluppano più sofisticate ed approfondite capacità di riflettere. Si accresce, inoltre, la capacità di osservare atteggiamenti nostri e degli altri, riconoscendo comportamenti razzisti che diversamente non sarebbero stati rilevati. Terminato il gioco delle parti i ragazzi maturano la capacità di fare la stessa cosa nella realtà”.
Per scaricare le slide di presentazione del role playing per Il CalciaStorie clicca qui.

"È risultata molto utile la collaborazione con i formatori Uisp, che ci permettono di alternare l’attività motoria alla formazione. Per i nostri laboratori abbiamo a disposizione quattro ore in cui si turna, alcuni partecipano attivamente ai giochi altri fanno gli osservatori, un ruolo importante che prevede un ascolto attivo per capire quello che avviene. I momenti ricreativi guidati evitano le cadute di attenzione”. (E.F.)

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