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"Le ragazze del '43 e la bicicletta": Uisp e Udi per il 25 aprile

Presentiamo il documentario realizzato per il 70° della Liberazione: ecco le interviste a quattro ex partigiane
"Le ragazze del '43 e la bicicletta", documentario realizzato da Uisp e Udi in occasione del 70° della Liberazione, verrà presentato sabato 25 aprile alle 19 presso la Casa Internazionale delle Donne a Roma. GUARDA IL DOCUMENTARIO
 
Ecco alcuni stralci delle interviste alle quattro partigiane: “La bicicletta in quegli anni serviva per scappare, per questo i nazisti la vietarono a Roma durante l’occupazione, con un editto del 1943. La stessa cosa avvenne in altre città italiane, ha detto Marisa Rodano, classe 1921, parlamentare italiana ed europea che ebbe un ruolo attivo nella lotta partigiana a Roma.

"La maestra un giorno ci disse che saremmo dovuti andare tutti vestiti da figli della lupa e piccole italiane e a me l’idea piaceva molto. Mia madre quel giorno mi disse: 'qui c’è poco da mangiare, vai a cercare la lupa e fatti dare da mangiare, perché anche per lei non ne abbiamo'. Credo di aver fatto la mia scelta quel momento, anche guidata da una famiglia di antifascisti”. Queste le parole di Tina Costa.

Luciana Romoli, ci ha raccontato il suo primo atto di ribellione, nel 1938: "Appartenevo ad una famiglia di antifascisti, mia madre addormentava le mie sorelle con canzoni sovversive. Nel 1938 quando facevo la terza elementare sono stata espulsa da tutte le scuole del regno perchè ho difeso la mia compagna di banco ebrea".

"Dopo l’8 settembre mio padre viene preso e portato in un campo di concentramento, noi siamo sfollati ma mia sorella e io in bicicletta tutte le mattine scendiamo a Torino per andare a scuola. Una volta mentre scendiamo due ragazzi in borghese ma col moschetto ci fermano e ci chiedono 'Da che parte state?' Io rispondo che sto contro quelli che hanno portato via mio padre, allora ci propongono di aiutarli a portare messaggi a Novara. Così sono diventata staffetta, usando la bici che era il mezzo di comunicazione più popolare", così Lidia Menapace racconta il suo ingresso tra le staffette partigiane.

Il video racconta il contributo decisivo delle donne alla Resistenza e in modo particolare quello dei Gruppi di difesa della donna e delle staffette partigiane. L’Uisp sceglie la bicicletta come simbolo della Liberazione per celebrare il ruolo fondamentale giocato dalle Staffette partigiane durante la Resistenza. La bici è, inoltre, un esempio di Liberazione da un modello di mobilità urbana insostenibile. Per questo sabato 25 aprile sono in programma manifestazioni di ciclismo Uisp in tutta Italia.

Le donne nella Resistenza erano in gran parte giovani e giovanissime e per il loro impegno hanno usato i mezzi semplici e poveri che avevano a disposizione, come la bicicletta. Questa, proibita come pericolosa dai nazisti, rimane il simbolo dell'impegno di una nuova generazione di uomini e di donne per la libertà del nostro paese e aiuta a comprendere il coraggio e la generosità di quella storia.
Il documentario, della durata di 30', racconta, attraverso immagini e le testimonianze di Marisa Rodano, Lidia Menapace, Luciana Romoli e Tina Costa, quelle straordinarie pagine della Resistenza italiana, scritte anche con l’uso della bicicletta.

Il video è stato ideato da Vittoria Tola e Raffaella Chiodo, che hanno curato e realizzato le interviste, mentre la regia e il montaggio sono firmati da Francesca Spanò.
La presentazione del documentario prenderà il via da Roma e toccherà varie città dove verrà proiettato nel corso di incontri con studenti e giovani, coinvolgendo alcune delle partigiane intervistate nel video, insieme a rappresentanti dell'Udi e dell'Uisp".

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