Nazionale

Calcio Uisp: Finali in Riviera con 63 squadre

Il calcio sociale è di scena sino al 28 giugno col suo carico di passione, a Rimini e dintorni. Il futuro del "pallone" è qui
I fatti contano più delle parole: il calcio Uisp in questi giorni sta dando dimostrazione che il "pallone" può essere - o tornare ad essere - un gioco, che muove gambe e cuore di tutti. Come? Basta andare in Riviera Romagnola e dare un'occhiata alle Finali dei vari Tornei nazionali Uisp di calcio, machili e femminili. Sessantatrè squadre e oltre duemila partecipanti. Giocatori spesso con famiglie al seguito, arbitri e guardalinee, dirigenti di società e volontari: tutti insieme, appassionatamente. Le Finali del calcio Uisp termineranno domenica 28 giugno. Per seguirne l'anadamento basta andare sul sito internet della Lega calcio Uisp (CLICCA QUI).
Poi ci sarà giusto il tempo di rifare le valige e andare a Castelfranco Emilia dal 1 al 5 luglio per i Mondiali Antirazzisti Uisp. Chi dice che il calcio è morto guardi bene: il calcio sociale è vitalissimo, prodigo di valori e buone pratiche.
 
“È sparito il gioco, è rimasto l’azzardo. Per questo il calcio non è più sociale. O meglio, non lo è più complessivamente, nel suo insieme unitario. Così come non lo è la partecipazione politica. La secessione è nei fatti, la frattura per essere ricomposta avrebbe bisogno di nuovi valori, nuove facce e nuove regole. Chissà, domani”. Sul sito internet All Football, (LEGGI IL TESTO INTEGRALE) si interviene sulla crisi del calcio e si lancia il calcio sociale Uisp, in questo scorcio di stagione dove l’associazione si divide tra le Finali di calcio delle varie categorie in corso di svolgimento nella Riviera romagnola e i Mondiali Antirazzisti, dal 1 al 5 luglio a Castelfranco Emilia. Con un’incursione nel calcio della pallastrada, promosso dalla Lega calcio Uisp Piemonte), nel quale, grazie al pallone “indistruttibile”, si costruisce cooperazione internazionale attraverso lo sport.

“La city, dove il calcio dei campioni e degli affari è un fenomeno sociale, nel senso che tocca la vita di masse di persone, le emoziona e le inebria. Quello in cui scorrono fiumi di denaro, dove la dirigenza ne è consapevole e ci lucra. Non lo molla, difesa da un sistema oligarchico e non democratico, che gli consente tutto o quasi”.
Poi c’è la strada, il calcio sociale, quello del territorio, quello che unisce, quello “scarpone”, selvaggio e polveroso. Mai così distante dall’altro, suo malgrado, come in questo momento. Qui il calcio produce socialità, valori, identità. In questo senso è social, genera interazione, è un campo aperto di partecipazione e integrazione….Sognare di essere Messi non costa niente, ma la cosa davvero importante è correre dietro a una palla, la lanterna magica alla portata di tutti. Persino per i bambini del popolo Saharawi. Per loro è stato inventato un pallone speciale, indistruttibile. Per favorirne l’acquisto e la distribuzione è partita una catena di solidarietà internazionale, che si chiama One World play Project. In Italia, la Lega calcio Uisp del Piemonte, organizza ogni anno da aprile a giugno una serie di tornei in decine di città del territorio”.

“Le Finali nazionali del calcio Uisp coinvolgeranno 63 squadre dal 24 al 28 giugno nella Riviera romagnola. Calcio giovanile, amatoriale e femminile, presente con 12 team, che farà incontrare duemila persone da tutta Italia. Dal 1 al 5 luglio tornano i Mondiali Antirazzisti: cinquemila giovani da tutta Europa, 170 formazioni e altre 60 tra basket, pallavolo e rugby, 400 partite no-stop, 300 volontari, 24 campi ricavati nel parco di Bosco Albergati, alla periferia di Castelfranco Emilia (Modena)”.(fonte: All Football)

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