Nazionale

L'Uisp chiede politiche pubbliche per lo sport del territorio

In due convegni, a Torino ed Ancona, l'Uisp ribadisce la necessità di un coinvolgimento maggiore nella progettazione per il sociale
 
Più politiche pubbliche per lo sport, se davvero il nostro Paese crede nel ruolo sociale dello sport, nella sua capacità di promuovere salute, integrazione, benessere. Questo chiede Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp, che è intervenuto ieri a Torino, insieme al sindaco Fassino e agli assessori allo sport di molte città, e interverrà ad Ancona, nel corso del convegno "Cambia il paradigma della salute" - in programma questo pomeriggio, venerdì 11 settembre, nel capoluogo marchigiano - con il presidente della Regione Marche Ceriscioli. Manco ha tracciato le priorità che l'Uisp indica alla politica e alle istituzioni, spiegando anche il perchè della necessità di modificare il decreto Balduzzi che sulla certificazione medica rischia di sacrificare l'attività motoria di base. Ed infine la legge di riforma del terzo settore, attualmente ferma al senato: ecco che cosa pensa l'Uisp. GUARDA L'INTERVISTA A VINCENZO MANCO

"Tutti i dati dell’Istat, non solo quelli legati all’ambito sportivo ma anche quelli relativi al terzo settore - dice Manco - danno ormai la rappresentazione del cambiamento in corso e della presenza dell’associazionismo sportivo di promozione sociale all’interno di questo paese. Noi rilanciamo la nostra posizione sui temi della salute e dei sani stili di vita. Chiediamo investimenti e riallocazione di risorse dalla cura alla prevenzione e alla promozione della salute attraverso l'attività motoria. Ieri, giovedì 10 settembre, abbiamo avuto l'opportunità di incontrare il sindaco di Torino e presidente Anci Piero Fassino, insieme al suo vice Pella nell'associazione dei Comuni d'Italia. Abbiamo detto loro che se le istituzioni locali hanno verificato l'importanza dell'attività motoria per il benessere individuale e collettivo abbiamo bisogno di segnali chiari. In particolare di un rilancio della nostra presenza ai tavoli della coprogettazione delle politiche pubbliche socio sanitarie. Le istituzioni locali devono scegliere gli Enti di promozione sportiva con cui lavorare perchè i soggetti sportivi non sono tutti uguali". (di I.M. e E.F.)

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