Nazionale

L'Uisp che vorrei: a Milano il condizionale si fa futuro

Ecco il report del seminario interregionale che ha visto protagonisti i dirigenti regionali Uisp Lombardia, Piemonte, Veneto

"L'Uisp che vorrei: risorse e programmi del nostro territorio": è questo il titolo del seminario interregionale promosso da Uisp Lombardia, Uisp Piemonte e Uisp Veneto che si è tenuto sabato 3 ottobre a Milano, presso la polisportiva Garegnano. Oltre  80 sono stati i dirigenti sportivi dei tre Comitati regionali Uisp che hanno preso parte all'iniziativa, alla quale ha partecipato anche Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp. Riceviamo e pubblichiamo questo report che riassume i temi toccati nel corso della giornata:

“L'UISP CHE VORREI...”, A MILANO IL CONDIZIONALE SI FA FUTURO

Fare rete e valorizzare le risorse umane, per crescere tutti insieme. A Milano i dirigenti Uisp di Lombardia, Piemonte e Veneto hanno fatto il punto sugli scenari e sulle prospettive legate al territorio. Il presidente nazionale Vincenzo Manco: “Abbiamo alzato il livello della sfida”.

Gran pienone sabato 3 ottobre alla polisportiva Garegnano di Milano, dove la dirigenza Uisp di Lombardia, Piemonte e Veneto si è data appuntamento per il seminario "L'Uisp che vorrei... Risorse e programmi del (nostro) territorio". Un convegno dalla portata interregionale, che ha voluto fare il punto su come affrontare il futuro del nostro ente, e a cui non è voluta mancare nemmeno la direzione nazionale.

La giornata è stata aperta dalle relazioni dei presidenti regionali, a partire dal padrone di casa, il numero uno lombardo Paolo Della Tommasa: "Non serve una rivoluzione copernicana, ma vogliamo promuovere e migliorare l'attività della nostra Uisp – ha detto il presidente regionale -. E' nostra convinzione che il messaggio non possa che essere positivo: dentro di noi si sta facendo strada la consapevolezza di quali siano le regole del cambiamento. Occorre dare la possibilità a tutti i dirigenti di avere più strumenti a disposizione, più idee e più vantaggi. Le parole chiave sono: formazione, organizzazione e crescita. Dobbiamo ormai comprendere che rappresentiamo un capitale preziosissimo per la nostra associazione, e che dobbiamo investire ancor di più nella crescita professionale. Restare in attesa significa bruciarsi per sempre questo capitale”. Secondo Della Tommasa è necessario uno sviluppo del team building sul territorio: "Cosa mi aspetto dal nostro ente? Vorrei una sola Uisp, una sola mission, e una sola velocità". Infine un invito ai nuovi dirigenti: "Serve avere leadership per sfidare le tante, forse troppe opinioni conservatrici consolidate, altrimenti l’auspicato e ineludibile processo di rinnovamento rischia di essere compromesso".

I partecipanti all'incontro del 3 ottobre a Milano

Spazio poi al presidente regionale del Piemonte, Francesco Aceti: "In queste tre regioni la Uisp ha la possibilità di crescere ulteriormente, anche se deve fare i conti con altre realtà, anche private. La concorrenza si fa tutti i giorni sempre più agguerrita, a cui noi possiamo rispondere con la qualità dei servizi e delle attività, il nostro fiore all'occhiello. La nostra risposta deve essere quella di radicarci ancora di più nel territorio, rilanciando il volontariato, formando i nostri dirigenti. Una scelta non facile, che si scontra con le sempre maggiori difficoltà economiche del momento". A seguire le parole di Claudia Rutka, presidente del Veneto: “La riflessione da fare è quella sul futuro: quali saranno i servizi richiesti dalla cittadinanza e quali le attività di maggior successo? Come cambieranno i bisogni sportivi in Italia nei prossimi anni? Avremo ancora bisogno del sistema Coni? Dalle risposte a queste domande deriva qualsiasi pianificazione strategica. Su questa partita i comitati regionali devono giocare un ruolo fondamentale". Poi spazio al dibattito, moderato dal presidente della Polisportiva Garegnano, Stefano Pucci. Molti gli interventi, molti i dirigenti e presidenti territoriali presenti. Molte, soprattutto, le riflessioni, tutte orientate a perseguire la piena soddisfazione dei nostri soci e dirigenti: "Serve più velocità per vincere la concorrenza e soddisfare le esigenze associative – uno dei suggerimenti più applauditi durante il seminario -. Lavoriamo in squadra per migliorare i servizi; coinvolgiamo meglio e con la più corretta consapevolezza, i comitati territoriali nelle problematiche associative; cerchiamo nuove modalità per attrarre risorse economiche. Solidarietà, inclusione, codice etico. Le sfide non devono spaventarci; dobbiamo giocare per vincere, con coraggio".

L'input è quello di lavorare in rete, costruendo alleanze tra le nostre regioni con ulteriori incontri di confronto e condivisione relativamente alle specifiche cose da fare, valorizzando in particolar modo le nostre risorse umane. Idee, spunti, riflessioni di grande importanza, che hanno avuto l'opportunità di essere esplicitate loro davanti ad un'attenta direzione nazionale. Al termine del dibattito spazio per le considerazioni della direzione nazionale. A partire da Tommaso Dorati, chedopo essere stato sollecitato dai dirigenti regionali intervenuti, ha fornito ulteriori precisazioni sulla riforma delle attività, sulla riorganizzazione delle strutture territoriali e sui rapporti con il Coni, approfondendo in particolare il nuovo regolamento per il riequilibrio delle risorse. E' stata poi la volta al microfono di Tiziano Pesce, che dopo i dovuti approfondimenti in merito a quanto emerso durante la giornata, ha auspicato focus specifici con tutti i comitati richiedenti per risolvere qualsiasi problematica legata al tesseramento e alle consulenze. Chiusura d'obbligo infine per il numero uno nazionale, Vincenzo Manco. Il presidente, dopo essersi complimentato con tutti i presenti per un'iniziativa considerata unica nel suo genere ha parlato alla platea di rinnovamento, concetto collegato a tanti altri temi: da quello della povertà a quello del lavoro, fino a quello – strettamente connesso agli altri – delle migrazioni. “Situazioni che hanno spostato ogni equilibrio – il pensiero di Manco -. Occorre fare rete, valorizzando le nostre risorse umane, anche per acquisire sempre più credibilità agli occhi del Coni, la Uisp ha alzato il livello della sfida valorizzando le proprie attività con elementi di concretezza”. (fonte: Uisp Lombardia, Uisp Piemonte, Uisp Veneto)

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